La guerra senza retorica

La guerra senza retorica CRONACA DEGLI SPETTACOLI ALLA TELEVISIONE La guerra senza retorica Concluso il ciclo "Grandi battaglie del passato" • Un film satirico sulla guerra di Sturges Debbiamo parlare di tre sere, in quanto la recensione del Majakowskij ci ha portato via tutto lo spazio disponibile e così niente abbiamo detto di lunedì, che come film ha ripescato una vecchia cosa dimenticata, E adesso poveruomo? di Borzage, dal fortunatissimo romanzo di Hans Fallada. Il romanzo, a rileg Berlo oggi, non giustifica corri pletamente la sua fama. Il film è ancora più riduttivo nel senso che lo sfondo della Germania degli Anni 20 c'è pochissimo e in primo piano s'impone la vicenda patetica [ dei due giovani sposi, coro- nità dal roseo fìnalìno. Comunque, un recupero interessante. Borzage è un regista di gusto e gli interpreti, specie Margaret Sullavan. sono teatralmente efficaci. In concorrenza, la replica della quarta puntata di quell'estroso sceneggiato, ricco di umori provocatori, che è /( circolo Pickwick di Grego- avviso. 1 operazione non retti. Lo stesso autore, in colloquio con il critico Pintus. ha spiritosamente chiarito alcune sue « infedeltà » nei confronti del sommo Dickens. Martedì, fine dell'originale filmato Nella tua vita di Toni De Gregorio, con Anna Bonasso ed Elio Zamuto. Confermiamo l'impressione avuta dalle puntate precedenti. Apprezzabile il tentativo di calare una storia coniugale in un contesto, inedito per la tv, di lotte sindacali, ambiente operaio, vita di fabbrica ecc. ecc. Purtroppo, a no- pdmdlaè riuscita: la preoccupazione esagerata della tesi ha fatto si che l'insieme, che pure mirava a riprodurre una precisa realtà, risultasse artificioso, sforzato, predicatorio. In più l'originale ha avuto il difetto tipico dei racconti televisivi: una grave lentezza che ha messo a dura prova la pazienza degli spettatori, e una materia diluita in tre puntate laddove due sarebbero state più che sufficienti. Positivo, sempre martedì, ci è parso il numero de Le grandi battaglie del passato dedicato allo scontro di Solferino e San Ma. tino nel 1859 che il documentario ha definito « hi prima grande strage della guerra moderna ». Agile la regìa di Massimo Scaglione, fitte le notizie (curiose, sul ruolo del treno nella seconda guerra d'indipendenza, sui cannoni, sui razzi già usati allora) ed essenziali gli interventi degli storici fra cui Denis Mack Smith che ha detto cose molto belle su Garibaldi, « solo mito che resiste », e sul suo modo di combattere trascinando le forze democratiche e popolari. Ieri sera, prima parte di Una serata con Achille Cam erlcgimnbrscgsnstcrpm•pggsvdcARVrCsrcttcWs panile: trasmissione fredda, deludente, omaggio scarsamente umoristico ad un gran- , de umorista. Preferibile, sul- ! «la rete 2. Evviva il nostro \ ndLeroe di Preston Sturges, interessante pellicola satirica sulla retorica bellica, spregiudicatamente girata durante la guerra nel 1943: pellicola mal importata in Italia, e dobbiamo dire grazie al settore cinematografico della Rai se abbiamo potuto vederla. Ma noi, per queste tre sere, abbiamo solo parlato di spettacoli: mentre è certo che, dati i momenti, i programmi più attesi e seguiti sono sempre stati i telegiornali, u. bz. CGprsvverqgTn

Luoghi citati: Germania, Italia, San, Solferino