I lettori discutono di Attilio Monti

I lettori discutono I lettori discutono Attilio Monti e "Radio-guerriglia" Sii Ih Stampa ilei 4 aprile, nel lesto dell'articolo intitolalo: iLa Radio-guerriglia», ;i firma Mimmo Ciindilo, si afferma k--ui.iI menu-: - e nessuno v stupirebbe m- lasse i era c/li- RUieOttt Stia realmente finanziando un canale radio dcllii Maggioranza Silenzio ta: che Monti — attraverso l'affezionato licncro Rifieser - veda in "Radio Camma'' una capofila Ver la relè che i fascisti di \vanguardia Nazionale annunciano du tempo... «. Suini totalmente estraneo, sin come persona, sia come Gruppo, direttamente o Indirettamente, a qualsiasi attività che riguardi stazioni radio 11 .i-miIteriti o riceventi Tanto più prave, gratuita c irresponsabile appare quindi l'in->inua/ione ,i\;m/.il«i da l.a Slam pa. partendo da una notizia fai si. e cioè che io abbia installato una stazione radiu per conio dei lanisti di \vimguardia S'azionale. con i «inali non bo mai .omo alcun rapporto Cordiali saluti llillia Munti. Roma [ttilìo Munii smaltisce e s'ari rabbui, ma lentie male. \ell'arli, oln non i- nato detto elle Mon ti abbia installato una radio per conio dei fascisti ma che potrebbe esservi un cottegaménto tallirò Ira quella Radio Tricolore che i fascisti di [vanguardia Nazionale annunciano da tempo e la Radio damma che — singolare coincidenza — è ospitata al J2 piano del Grattacielo Galla, proprietà del gruppo Monti. \on Milo, ma nell'ambiente delle 'radio democratiche - milanesi, la notizia viene considerata come •nullo tundala. ed era dovere del tlomalhta riferirla come tale. Aborto: è solo occasione di scontro? Sul controverso problema dell'aborto mi permeilo di fare una proposta cosi articolata. Innanzitutto ì.i legge dovrebbe considerare il diritto del nascituro alla vita come inalienabile e. pertanto, meritevole di prolezione la più ampia evi estesa possibile. \'e consegue che l'aborto in se e per sé. in quanta negazione arbitraria di un diritto altrui indisponibile, dovrebbe essere vietalo, sulla base anche del principio del rispetto della persona umana (non imporla se attuale o futura) . Mio >Il>>o modo in cui. lunavia, i principi della inviolabilità e dell'integrità della persona lisica soffrono eccezione in presenza di talune circostanze (ad esempio la legittima difesa, lo stalo di necessità, ecc.l anche l'aborto non dovrebbe essere consideralo punibile a detcrminate condizioni concorrenti sia di ordine temporale mei primi tre mesi di gravidanza), che di ordine tisico o psichico. Mcune di queste condizioni sono, per loro stessa natura, di carattere oggettivo (ad esempio l'accertamento temporale del concepimento, la presenza di impedimenti lisi.i. ecc.) e dovrebbero poter essere accertali e certificati dal medico: .dire sono di natura, per cosi dire, più soggettiva ud esempio, la presenza di condizioni psichiche che impedirebbero il regolare compimento della maiernilàl e per queste credo si debba far ricorso al giudizio responsabile della donna. Ina volta accertala in modo necessariamente articolalo l'esistenza delle suddette condizioni, l'aborto dovrebbe essere conscn* lito con le necessarie garanzie sanitarie e sempre sono la per»onate responsabilità della donna che ne faccia richiesta. Riconosco che quelli -opra appena accennati sono temi delicali e meritevoli di ben altro approfondimento di quanto non sia in grado -li fare lo scrivente. Mi pennello tuttavia di esprimere la convinzione che con un po' di buona volontà e facendo ricorso ai principi generali deiluti sia dalla Costituzione, che | dall'ordinamento giuridico vigen¬ te (o almeno da quella sua parie non allctta da deformazioni fascistiche) la soluzione giusta, onestamente accettabile da lulli, laici e callolici. potrebbe risultare a pollata di mano. Sempre che una soluzione la -i voglia trovare e non si pre* I Ititela ili fare di queslo diflicile problcma l'ultima occasione per j un nuovo scontro sui massimi siMemi. La Monoservizio di Settimo Paola Carro. Ivrea Ho letto l'intervento di De Iteneilelli sul documento delle cooperative comuniste, contenente le loro richieste per risolve j re ì problemi dei lavoratori della Monoservizio di Settimo; il I \ ice Presidente della Regione Piemonte ha replicalo sabato ' scorso. Confesso che non ho capito la posizione di Libertini: afferma di conoscere quelle proposte ' in termini diversi da come le ha presentale il Presidente degli in- j duslriali. Mi sento autorizzalo ad Inter- | venire perché abbiamo discusso i di tale problema proprio nei I giorni scorsi, a livello dei Capi- I gruppo del Comune di Settimo torinese, presenti le organizza- i zumi sindacali e i delegati di t fabbrica della Mònoscrvizìo. In realtà, i contenuti del documento che la Lega nazionale delle cooperative ha portalo id nostro tavolo sono sintetizzati in modo corretto nell'articolo di De Benedetti. Da un promemoria Irasmessoci dalla federazione unitaria C'gilCisl-Lil risulta inoltre che il testo delle cooperative è sialo presentalo già in due circostanze alla Regione Piemonte e riassunto in un comunicalo della Giunta stessa. Come ho avuto già modo di affermare nella riunione dei Capi gruppo, è dovere di ogni forza politica valutare lune le iniziative che abbiano come scopo la salvaguardia dell'occupazione ed il mantenimento del sistema produttivo: ma la condizione irrinunziabile, come Libertini stes- 1 so ribadisce nel suo scritto, i non perseguire «linee di salvataggio ad ogni costo, caricando sulla collettività oneri sproporzionali... favorendo non già i carrozzoni, ma le configurazioni produttive, econòmicamente sane, che più si conciliano con gli interessi della collettività». Ebbene, a mio avviso, i contenuti proposti dalle cooperative comuniste vengono proprio meno a tutte queste condizioni. Purtroppo, continuare a discutere su documenti del genere serve soltanto a protrarre nel tempo le soluzioni possibili, a danno degli stessi lavoratori. Libertini sottolinea il sollecito impegno della Regione sui problemi della Monoservizio, lin dal termine dell'estate scorsa; ma sia di fatto che dal dicembre del 75 la trattativa è ferma, per anemici, l'esito dell'iniziativa I edercoop. fa crisi economica che tutte le forze politiche sono oggi chiamale ad alfroniare esige un'assoluta certezza su due principi di fondo: ii tipo di sistema economico e politico nel quale vogliamo operare e le condizioni per farlo funzionare. Concordo pienamente con Libertini quando dichiara che i problemi delle aziende vanno risolti in un'ottica di espansione e di innovazione, e non in un'unica riduiiiva. Ma a questo line la strada che la lega delle cooperala e suggerisce marcia proprio in senso contrario: mentre si ritiene di tutelare dei lavoratori, privilegiando un'azienda, in realtà si mettono fuori mercato altre aziende concorrenti e si danneggiano altri lavoratori. Ciò significherebbe cambiare sistema: allora bisognerebbe dirlo con chiarezza. Se cosi non è. è auspicabile che l'organizzazione comunista delle cooperative precisi la propria linea di condona e gli obieltivi che intende raggiùngere. Aurelio Costa Capa t'tuppo prt ai CoitiuuI.* Ji Sellini l'orine^ l'orine^*

Persone citate: Aurelio Costa, Capa, De Benedetti, Libertini, Mimmo Ciindilo, Paola Carro

Luoghi citati: Piemonte, Roma