L'"imperatore,, di Fuga e i "peccati,, di Brecht

L'"imperatore,, di Fuga e i "peccati,, di Brecht Due novità in scena al Regio L'"imperatore,, di Fugae i "peccati,, di Brecht IVr il consueto omaggio, o conccisionc, ni teatro ili musica contemporanea il Regio ha offerto quest'anno due opere: una nuova per Turino, l'altra addirittura in prima mondiale, Cominciamo con quest'ultima. L'imperatore lones, I che il maestro veneto, ma turine-1 se d'adozione, Sandro Tuga ha j composto nel 74 sull'omonimo j dramma di liugene O'Neill coti I una fedeltà all'originate abbastanza rara nei compositori d'opera costretti da necessità sceniche e ritmiche a adattare i lesti. In vece il Tuga, tolta la prima scena Che comporta diversi personaggi e ridotta l'ultima a una danza, ha poi seguito passo pa-so. sino alla tragica conclusione, la fuga nella foresta di un avventuriero negro, nominatosi • imperatore « di un'isola delle indie occidentali ma sbalzato dal Irono e braccalo dai suoi sudditi, stanchi di essere da lui sfrullati. Si traila in sostanza di un lungo monologo — non tanto lungo tuttavia se si considero che il testo e più ricco di minuziose didascalie che di battute — affidato non a un cintatile ma a un attore di prosa e commentato da a/ioni coreografiche (■ mimodramma in sette -cene » è il sottotitolò scelto dall'autore) che traducono le ciiute didascalie e. drammaturgicamente, non sono altro che la proiezione d.i ricordi, dei rimorsi e delle paure del Iuggia-co. Ma. secondo il regista Filippo Crivelli, c-se illustrano anche una parabola sul l'otere, il che è un po' una forzatura di moda e contraddice nel suo realismo politico la Scenografìa visionaria e « magica ■ di Carlo Rapp. \ I-arte ciò. Crivelli ha fallo cose eccellenti usando con accortezza le risorse tecniche del palcoscenico del Regio che. nel suggestivo liliale, rimane assolutamente nudo - in scena soltanto il corpo inanimato di lones — e nolentemente illuminato a significare la liberazione di un popolo oppresso. Il regi-ta ha poi trovato una preziosa e intelligente collaboratrice nella .coreografo Sara Acquarono che ha dosalo con finezza, ad esempio nella scena del mercato degli schiavi, i movimenti delle varie apparizioni sfrenandosi giustamente nella danza dello stregone, interpretala con agile impeto da loti lei. e nel quadro conclusivo che. conformandosi all'idea del regista. l'Acquarone ha risolto in una danza di guerriglieri un po' nel gusto deW'Uccello di fuoco corcografoto da Ilei.ut. Citali ancora Carlo t'berione. che dà vita a due figure dell'incubo di lones. e federico Palladino e Roberto Salaorni che guidano la schiera dei danzatori-guerriglieri, testa chi dire ili Renzo Palmer che interpreta con molla efficacia e abnegazione l'angosciato protagonista, anche se a nostro parere con una punta di bonomia che ne smussa la protervia e la dattilinaggine. e che ha dato un notevole contributo al successo dello spettacolo, davvero grandissimo con molte chiamate per l'autore, il direttóre, il regista, la coreografo e tulli gli interpreti. 1 Esito quasi altrettanto lieto hanno poi avuto / scili- peccali capitali di Kurt VVeill, - balletto con calilo - su testo di Berto!) Brecht nella versione ritmico di fedele D'Amico già usata nelle altre edizioni italiane, da quello romano del 01 con fama Betti e la Tracci a quella recentissimo di Firenze con Iva /anicchi. Coni posto "ci I9J3. nel primo esilio parigino, per Bàlarichinc, c l'ultimo fruito di ipiello straordinario odal.izio fra Brecht e VVeill che -ubilo dopo si sciolse più per reciproca sazietà che per l'avvento del nazismo. Ma. nel momento di separarsi, i due sembrano quasi fare un bilancio, abbastanza nostalgico, di una collaborazione durala pochi ma intensi anni. ECCO infatti, in questa ironica illu-lrazione dei peccati capitali, che come dice il titolo completo -uno quelli della piccola borghesia e sono tali solo in quanto impediscono di accumulare denaro, ecco Brecht riprendere la sua polemica contro le classi medie, sia pure -enza la cinica ferocia dclVOpera ila ire ioidi e di Maltagonne: ed ecco Weill. che per la prima e ultima volta può prevalere nettamente con la sua musica -iti lesto, atitoeilarsi continuameli le Fntramhi sembrano -nollre gctldntnmpbpimpcaccq guardare già al futuro, il musicista al miraggio itegli Stati Uniti, il drammaturgo alle tenebre del l'Europa, l'uno anticipando i modi di quello che -ara il suo stile nella sua nuova patria, l'altro intingendo di pe--imismo le due Anne e adombrando in esse, felicemente come ogni volta che crea pcr-onaggi -negativi», un non breve trionfo del capitalismo. Tutto questo Crivelli l'ha ea pilo assai bene e l'ha tradotto in una rappresentazione che ha il melilo, anche qui. di trarre ogni partito (come in Diagramma circolare e come non avviene con altri legistii della portentosa moc- chineria ilei Regio ila potuto cosi dividere in due piani la -cena con un muletto mobile che ricordo il siparietto brechtiano, dietro al quale vengono proiettati in cónti mia/ione disegni e vignette non soltanto dell'inevitabile Ciro-/ e sopra il quale troneggia con il modellino della -o-piiata casetta in Louisiana il quartetto della famiglia attillalo alle -ieure voci di I conardo Monreale. Mario Basiol.i. Giuseppe Baratti e Fernando lacopucci: ma perché non dare più spicco col costume al fallo che anche la madre è interpretata da un cantante dalla voce baritonale e con effetti comici? Dal Lauto suo Mario Pi-toni ha idealo una coreografia svelta et] elegante utilizzando ossa! bene il corpo ili ballo ilei Regio Ipeccalo non poterli nominare tulli I e le doli di faina Ilei ili (alla quale -i alternerà nelle repliche I iiivil.in.i furiloI che nella parte di Anna II danza con languido bravura dimo -tr.indo-i -in troppo succube ad Anna I che e poi l'imperioso Mil la. da Slrehler Ormai con-acral.'i Latitante brechtiana di primo ran no e che qui conferma con la sua forte Voce e la sua prepotenza li sica ili essere anche un'attrice in costante progresso, Alberto Blandi

Luoghi citati: Europa, Firenze, Louisiana, Stati Uniti