Apologo per Berlinguer di Vittorio Gorresio

Apologo per Berlinguer Taccuino di Vittorio Gorresio Apologo per Berlinguer Tempo fa. VII febbraio di quest'anno, mi capitò di vedere su Le Monde un resoconto dei giochi olimpici di inverno intitolato «La vie taire d'un bourlingueur des pistes» Non era il risultato della gara sciistica 'Vinta quel giorno da un certo Ilcini llemmi. un Piccolino di un metro e 63 d'altezza e di sessanta chili di peso' c/le" personalmente mi interessava: ma piuttosto la strana assonanza fra il termine francese bourlingueur ed il nome del nostro segretaria generale de! partito comunista. Berlinguer. Anzi, credetti li per li di aver sbagliato pagina, tra quella dello sport ed una delle altre che il Quotidiano parigino dedica alle informazioni di politica internazionale. Che il nome di Bei linguer fosse stato storpiato in Bourlingueur non mi sembrava impossibile: i francesi, quanto a onomastica straniera — e particolarmente italiana -— hanno l'errore grafico facile e la pronuncia approssimativa Ma Berlinguer, quel giorno, aveva torse vinto qualche cosa, battendo qualche pi sta0 Ebbene, stranamente, proprio quel giorno sui Quotidiani si parlava del voltafaccia compiuto dal segretario comunista frante se Marchais, che mal prima d'allora aveva preso tanto nettamente le sue distanze dal Cremlino, come in occasione del XXti congresso del suo imrtiUi tenutosi a Saint-Ottcn Se ne poteva attribuire il merito al nostro Berlin guer? Certo, l'esempio del partito comunista italiano che aveva giti da tempo preceduto quella francese nell'allentamento dei legami con il pcus. in qualche misura poteva pur valere, ma l'accoppiata del nome di Berlinguer con quello di Itemi licmmi mi appariva arbitraria E perche, allora. Quel Bourlingueur'' 11 cronista sportivo di Lo Monde scriveva di Hcini llemmi che egli era stato fino ad ora considerato «un prato di neve dolce», non era un'espressione che mi aiutava a capire gran che. stcche dovetti far ricorso al vocabolario (il cosiddetto Petit Robert, per la preci sione i. Vi U-ygi che Bourlingueui e un sostantivo di impieg(, raro ! ma nel giornalismo Spartivo le stranezze lessicali sono ussai piit frequen ti che in qualunque altro linguaggio di uso pur comu nei e che esso indica uno che viaggia molto per prò pria gusto, o che conduce vita avventurosa Quindi non c'era alcun riferimento possibile al nostro Berlinguer che e tutt'altro che un avventuroso, e che viaggi non fa per suo piacere, come un turista spinto dalla noia residenziale o dalla curiosità dt vedere, ma solo a fini di partito, per tenere comizi qua e la in Italia o partecipare a riunioni inter nazionali nell'Europa arieti tale od occidentale Sai che divertimento, e nemmeno in America de! resto gli sarebbe negato il visto d'ingresso dalle autorità federali preposte alla sicurezza di que! grande Paese timo roso di possibili contagi marxisti. Ma il sostantivo Boarlin gucur trova il suo appoggio in un più antica verbo intransitiva, bourlinguer, eritrata in usa alla fine de! se calo XVIII come tlerivazia ne da una parala ancora più vecchia — del 1512 — bourlingue. che significava una piccola vela di quei tempi di navigazione faticosa, dati i untanti allora di slembili, forniti di mezzi e strumenti che ai nostri giorni troveremmo impropri. E' forse qui il raffronto possibile, qui una plausibile spiegazione della singolare assonanza Ne! Petit Robert si dà difattt questa accezio ne «bourlinguer. avanzare penosamente contro il (tento ed il mare. Navigure malto. Per esempio: avere bourlingue nei mari del Sud» MI pare che ci slama Con tuttu la sua pazienzu e la sua ostinazione, il nostra Berlinguer con la sua picca la vele ha tanto navigata fra gli scogli de! par-lito CO mumstu italiana - innanzi tutto — e poi negli arcipelaghi del comunismo internazionale, sempre contro i venti variabili ed i mari agitati o molto massi, finche non e approdato ad una tarma nuova di eurocomunismo che per ora comprende t pc francese, spu gnolu ed italiana, quelli ciac del Mediterraneo che è appunto un mare del Sud nell'ambito del nostro continente europeo Cosi il cronista sportivo di Le Monde — Michel Castatng per l'esattezza — mi darà una ■chiave interpretativa dell'attuale (-follinone del polo sud-occidentale del comunismo Vero é che Custutng par lava di montagne, mentre 10 sona sceso a riferimenti marini, ma questi sono, per Berlinguer, più appropriati A Enrica Sassi 'Il Mondo 27 novembre 197i, ha raccontala un giorno L'go Pecchioli. senatore comunista ili Tarino e grande amico di Berlinguer: «Ci divide solo 11 mare. A me piace la man tagna. Sona stata istruttore sulle Alpi e ho tentato di portarlo con me sulla vetta del mante Uosa Lui veniva a Torino, ma più in su di Superga non si andava Pero diceva che un uomo deve sapersi misurare con la natura. Cosi lo sfidai art che se sapevo che pensava al mare Venne, tuli altro che convinto, e tenne duro sino in cima Ma non c'è più tornato» In mare, invece, oh the navigatore SU .Grazia, feb braiv 197ti, racconta Mario Mascardi «Una volta, in iti ganza, Berlinguer e in bar cu a velu E' al timone D'improvviso ordina "Ammattiate le vele' Accendete il motore' Manovra vii za emozione, non urla, non si agita, e cosi arriva in tempo a ripescare le due figlie maggiori che s'erano rovesciate con un barellino a 500 metri da lui E annaspavano già» Buon naviga tare, dunque, ma soprattut to ottimo padre in questa casa, di che noi tutti ci rallegriamo Sona ti primo a capire che queste storielle sporti ve e questi pretesti filologi ci non hanno un gran valore politico, ma qualche volta non è spiacevole andare per apologhi, i quali posso no avere un interesse che il narratore affida all'Interp-etazione degli ascoltatori I: 'lama per esempio che Berlinguer non è uno scala tare ma un navigatore, e torse non saremo troppo lantani dal vero.

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