Quei 60 giorni di Luciano Curino

Quei 60 giorni Quei 60 giorni uAlla vita chiedo solo il ritorno a casa di mia figlii".. I! resto non ha impcr'ansa», diceva con voce incrinala Elios Mazzotti. Era un caldo pomeriggio di fine agosto, due giorni prima che il cadavere di Cristina venisse scoperto a Galliate, nella discarica di rifiuti. Il colloquio con il padre avveniva sotto il portico della villa di I api no. Cristina (Cricr'i. la chiama vano in famigliai mancava da sessanta giorni. Il padre era a Buenos Aires per affari quand'era stata rapita. Era ritornata con il primo aereo per «trattare» con i rapitori e adesso aspettava. «Che cosa vuole quella p.ente? I soldi li ha avuti, cosa vuole ancora, cosa aspetta a ridarmi mia figlia?». Si diceva che per pagare il riscatto Elios Mazzotti avesse venduto e ipotecato tutto, indebitandosi per i prossimi ventanni. Ma non voleva parlare di questo. A domandargli s'era vero, faceva un gesto come f.er significare che non aveva importanza, purché la figlia ritornasse. Di ciò non dubitava e diceva: «Cristina è molto timida, e sensibile, però, per fortuna sua, è giovanissima. Sono sicuro che si rimetterà presto da questo spavento, che dimenticherà questa storia». Avvertiva attorno a sé. negli altri, un senso di pessimi sino e si affrettava a dire «Nonostante tutto sono otti-, mista. So benissimo quello i che stanno pensando in tanti, ma io continuo a essere ottimista. Non la liberano oggi perché vogliono prendere precauzioni. Ma doma ni...». £rfi davvero fiducioso e diceva: «Non so fare progetti per il futuro finché Cricri non è ritornata!/. Era un uomo forte e assolutamente padrone di sé. Una sola volta si era lasciato andare a uno slogo «E' terribile il senso d'impotenza che viene dal combattere contro un nemico che sfug gè, che non si lascia vede re...». Poi. dopo un lungo silenzio: «Non potrei comunque affermare di aver perso la fiducia nell'umanità: gli uomini sono quelli che sono. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiii ma ora ne ho conosciuto un aspetto che prima mi era ignoto». Aveva concluso: «Sono sempre stato un lottatore e nonostante lutto riprenderò a lottare, ma per il momento non voglio pensare per che cosa e a che scopo. L'unico desiderio è che lei ritorni». Aveva fretta di rientrare in casa per mettersi vicino al telefono e aspettare. Sicuro ch'era questione di ore. Ufi giorno o due al massimo, e Cristina, finalmente libera, avrebbe teletonato «Papà...» e lui sarebbe corso a preti- Luciano Curino (Continua a pag. 2 in quarta colonna)

Persone citate: Cricri, Mazzotti

Luoghi citati: Buenos Aires, Galliate