Un interrogatorio lampo per la Bruna: nega tutto di Silvana Mazzocchi

Un interrogatorio lampo per la Bruna: nega tutto Catanzaro: l'istruttoria su Piazza Fontana Un interrogatorio lampo per la Bruna: nega tutto Ri • * 1 lf I . i.t 1 • 1 • . • f * 1 n A .9 ■• II capitano e il generale Maletti nascondono responsabilità politiche? - Accusati di favoreggiamento, i due del Sid rischiano l'imputazione di concorso in reati più gravi (Dal nostro inviato speciale) Catanzaro, 31 marzo. Dal favoreggiamento alla complicità, ai concorso in reati ben più gravi, fino alla strage, il passo è breve. Ed è quel che rischiano il generale Gian Adelio Maletti, ex capo dell'ufficio D del Sid, e il capitano Antonio La Bruna in questa terza istruttoria sulla strage di piazza Fontana. Il giudice istruttore Gianfranco Migliaccio e il pubblico ministero Mariano Lombardi sono convinti che i due ufficiali favorirono alcuni dei maggiori imputati del processo sulle bombe di Milano perseguendo un «unico disegno criminoso», come hanno scritto nel mandato di cattura spiccato contro di loro, per «eludere le indagini dell'autorità giudiziaria». Il reato sarebbe stato commesso per nascondere responsabilità maggiori da ricercare tra i loro diretti superiori e, forse, ancora più su, a livello politico. Siamo, insomma, sull'orlo della verità, anche se i metodi che hanno provocato quest'ultimo colpo dì coda dell'istruttoria sono ambigui: memoriali, lettere, mezza confessioni. «Siete più che autorizzati a formulare questa ipotesi»; hanno detto oggi a Palazzo di giustizia. Ieri durante il suo lungo interrogatorio, il generale Gian Adelio Maletti è andato molto vicino all'accusa dicomplicità: per ore aveva ne- gato tutto, rivendicando spes so l'autonomia del servizio da lui diretto per quattro anni. Aveva continuato a ribadire la sua antica linea difensiva per quanto riguarda i contatti tra Guido Giannettini e il ca- pitano La Bruna. «Non lo vidi pii dal settembre del 73, da quando l'ufficio decise di di-starsene», aveva ripetuto l'uf- ficiale. E a questo punto il giudice istruttore gli aveva dato lettura di tutti i verbali dei testimoni che lo smenti- scono: dai suoi più stretti col laboratori agli ufficiali dello stato maggiore, fino alle di chiarazioni rese dallo stesso capitano La Bruna, che ha fi- nito per ammettere di averincontrato Giannettini a Pari- gi nell'aprile del 74. quando l'ex giornalista del Secolo d'I- talia, già ricercato perché col- plto da mandato di cattura, gli consegnò il suo ultimo memoriale. Come ieri Maletti, oggi anche il suo ex braccio destro Antonio La Bruna si 6 trovato ndia scomoda posizione di un imputato che rischia più di quanto l'accusa formale elevata a suo carico possa far prevedere. Anche nei suoi ri guardi i magistrati hanno la¬ sciato intendere che dal semplice favoreggiamento si potrebbe passare a contestazioni assai più gravi. L'interrogatorio dell'imputato è iniziato „iie 17 precise, e si è concluso relativamente presto nel car cere di Catanzaro, alla pre senza degli avvocati Pietro Lia, Luigi Cullo e Nicola Can tafora. Cinquantadue anni, ca pitano dei carabinieri, sposa to. due figli. La Bruna è al sid dal '67 con un incarico al servizio tecnico. Dal '71 ha. però, sempre lavorato alle di pendenze del generale Maletti al reparto D (sicurezza inter- na), del quale è stato l'uomo : di punta. Fu lui a intervenire in prima persona in indagini, apparentemente delicate co me quelle sul golpe di Valerio Borghese. Si deve a lui il con- tatto che il Sid riusci a creare ! con l'ex braccio destro di I Borghese, il costruttore romano Remo Orlandini, del quale registrò una lunga conversazione con la ricostruzione delle varie fasi della notte in cui sarebbe dovuto avvenire il colpo di Stato. Gli inquirenti avevano pre. parato per lui una lunga serie di domande e di contestazioni. Ma il nodo principale che l'imputato era chiamato a sciogliere riguarda la miste- to al Sid Marco Pozzan, Tuo mo di fiducia di Franco Fre da. Migliaccio e Lombardi avevano iniziato l'interrogatorio di La Bruna convinti che l'imputato non ne avrebbe mai rivelato il nome. In mattinata i magistrati avevano manifestato serie perplessità sull'esistenza di questa «fonte». Erano convinti, cioè, che essa fosse soltan- riosa «/onte» informativa che avrebbe presentato e garanti-. : I to un pretesto e una giustifi cazione insieme, tirata fuori dall'imputato per tentare di giustificare l'aiuto offerto a | un latitante. Non si sa cosa La Bruna abbia detto oggi in proposito perché il suo inter- J rogatorio è andato avanti fi- J no a tarda notte. i Un secondo episodio è stato ' poi contestato a La Bruna, ri- mmrrtn n un nitro oa.v«nuorto ! ruffito^imnlKWil! Esteri in seguito a un analogo ! 'interessamento dell'ufficio D \ 1 del Sid. La circostanza è paci-1 i fica, in quanto anche il gene- j ! rale Maletti l'ha ammessa du- ! I rante il suo interrogatorio di \ ieri pur precisando che, es-1 sendosene interessato diretta- ; mente il capitano La Bruna,(I nessuno meglio di lui poteva] o - fornire i chiarimenti necessari. E oggi La Bruna avrebbe dovuto risolvere almeno questo mistero. E invece ha negato qualsiasi circostanza, persino l'evidenza. Anche il generale Maletti, chiamato subito dopo per po. J chi minuti, per essere sentito su questo punto, ha continuato a ripetere che, personalmente, non ha niente da aggiungere a quanto aveva dichiarato ieri. Conclusi gli interrogatori dei due imputati, i magistrati e ! dovranno óra affrontare ima^ i I serle di istanze che la difesa l e . e e a - si accinge a formulare. In primo luogo le richieste di liber. tà provvisoria che già domani saranno presentate dagli avvocati di Maletti e La Bruna. La sortita dei difensori non ha, però, eccessiva speranza I di successo. Lo stesso discorso vale per, un'altra iniziativa presa dai. legali di Guido Giannettini: Osvaldo Fassari e Augusto , Addamiano. I due avvocati i e e i e i - e n chiest0 esplicitamente i -. , ^ Migliaccio „ : I S^rSS p ' sione parlamentare inquiren- te. sostenendo che sono emer- si indizi di responsabilità a carico dei ministri della Dife- i i a sa dell'epoca. «Non ci sono né prove né indizi contro uomini di governo — ha detto stamane il dott. Migliaccio — ed è assurdo ipotizzare che io possa trasmettere alla commissione inquirente questo processo ». Silvana Mazzocchi Catanzaro. Il capitano La Bruna (Telcfoto Ap)

Luoghi citati: Catanzaro, Milano