Reazioni della critica e del pubblico

Reazioni della critica e del pubblico Reazioni della critica e del pubblico (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 29 marzo. Il regista di Febbre Martin Holly. ha dichiarato in pubblico: « Non sapevo che il film sarebbe stato pi esentato a Sanremo, comunque non è direttamente un'opera sul '68. Non voglio entrare in politica, anche se capisco che sarebbe compito di un cineasta. Nel sìiiii ho raccontato la storia di Rauch che prima era di sinistra e poi è cambiate per soldi, per desiderio di lusso. Le informazioni per un giudizio obiettivo ci sono, anche se non posso darvi la "verità" che vi aspettate. Voi dite che il '68 è un fatto pubblico, ebbene non sono qui per parlare della situazione cecoslovacca. Voi dite che occorre un dibattito sul '68, ebbene credo anch'io che occorra un'analisi degli errori compiuti dal governo in quel periodo, ma forse non siamo in grado di compiere questa analisi con mezzi artistici. « Il mio film tocca in profondità solamente certi aspetti dell'epoca; mi dispiace che la traduzione dei dialoghi non vi abbia fatto intendere tutta la problematica del conflitto tra i vari personaggi. Mi chiedete se il film in patria suscita un dibattito. Certo, perché noi cecoslovacchi torniamo sempre col pensiero a quel periodo, dentro di noi, ma anche esteriormente. Sapete, lo sviluppo della società è complicato, esige perseveranza. Tutti stiamo cercando il miglior socialismo e questo sforzo non è semplice, può richiedere anche secoli. La pellicola cerca solo un filo nella discussione ». Beco l'opinione di alcuni critici accreditati a Sanremo sul film di Martin Holly. Leonardo Autera (Corriere della Sera): « La scelta del personaggi è una chiara giustificazione dell'intervento repressivo in Cecoslovacchia, che avrebbe spazzato via gli intrallazzatori convertiti ai difetti capitalistici. La figura conclusiva del giovane non compromesso serve solo da copertura ». Sauro Borelli (L'Unità): « E' già interessante che il cinema cecoslovacco senta la esigenza di riflettere su un momento drammatico della società contemporanea. Ma, in particolare, l'opera di Holly lo fa tra tali e tante reti- cenze. che il risultato sembra | | estremamente nebuloso e lon{tano dal fare chiarezza su a| spetti politici ancora tanto attuali ». Tullio Ciciarelll (Il laI vorot: « E' intollerabile che | ci sia consegnata l'immagine : della primavera di Praga atI traverso degli espedienti voii gari. Si adombra persino che 1 ragazzi del nuovo corso I fossero dei teppisti. Come so! cialista mi sento in dovere di ' reagire ». Dario Zanetti (Il \ Resto del Carlino): « Può es: sere apprezzabile il tentativo, ! ma il regista usa troppe cautele e cede a troppe ambiguità; in sostanza si tratta di un film conformistico verso l'attuale regime, che sembra lasciare qualche speranza nei giovani e che non disconosce la forza dei suoi avversari ». s. r.

Persone citate: Dario Zanetti, Leonardo Autera, Martin Holly, Rauch, Sauro Borelli, Tullio Ciciarelll

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Praga, Sanremo