Altra sfida Lauda-Hunt di Giorgio Viglino
Altra sfida Lauda-Hunt Oggi si corre a Long Beach il Gran Premio Usa per il "mondiale,, auto Altra sfida Lauda-Hunt L'austriaco (Ferrari) e l'inglese (McLaren) dispongono forse delle vetture migliori Problemi alla Brabham-Alfa: Reutemann ha perso una ruota lasciando il box (Dal nostro inviato speciale) Long Beach, 27 marzo. Sismo alla viglila del terzo Gran Premio di stagione, una viglila un po' strana poiché mentre scrivo questo servizio stanno appena cominciando le prove libere e quelle definitive di qualificazione saranno assai più tardi. Ogni discorso è Impostato In modo perlomeno Incompleto e senza che si possano tenere a bada tempi definitivi e ragguagli precisi. D'altra porte, tra Long Beach e l'Italia la differenza del lusl orari assomma a ben nove ore e quando qui è mezzogiorno a Torino sono già le 21. C'è ori /o/(o di piloti e macchine tutti ben raggruppati, con possibilità quasi Identiche di affermazione. Le due Ferrari appaiono come sempre In perfetta elliclenza. Niki Lauda dà l'Impressione di aver assimilato meglio di tutti le raratteristlche del tracciato, ma Ieri ha rotto II motore, e Regazzoni di gradirlo assai per la sua caratteristica eminentemente tecnica. E le Ferrari non fanno eccessivi • numeri • sulle curve piatte che Inducono altri ad acrobazie di guida: più solide e compatte, non hanno bisogno di questo tipo di condotta di gara e questo è un vantaggio In più. visto che le rl petute sbandate mettono a dura prova gli organi meccanici. Le McLaren, con James Hunt In special modo ma anche con Jocheri Mass. appaiono le avversarle di maggior rilievo. Sono mo , I noposto che esigono una guida j all'americana e a Hunt non sem- òra vero di potersi esibire in sban-1 date controllate e rapide riprese In controsterzo. Mass. che guida più pulito, è dì qualcosa al di sotto nel rendimento. Delle vetture europee c'ò ancora la Tyrrell su ottimi tempi con Depalller, ma non bisogna dimenticare che la stessa vettura con Scheckter ha avuto guai piuttosto seri alle so spenslonl posteriori. Per II circuito americano del j West improvvisa efficienza hanno] trovato le due vetture statunlten | si, la Penske di Watson e la Par nelli di Andrettl. La prima ha qualche problema di tenuta alla ] distanza, mentre la Parnelli gul data da un uomo esperto come l'italo-amerlcano potrebbe puntare 1 ad un ottimo risultato finale, grazie soprattutto alla maneggevolezza della macchina ben assecondata dal pilota. Altro non c'ò, pur registrando la crescita progressiva della Copersucar di Fittlpaldi e I miglioramenti concreti delle Alla Romeo di Pace e Reutemann. Per quel che riguarda la seconda squadra Italiana stupiscono però certi Incidenti quale quello accaduto stamattina nel corso delle prime prove libere a Reutemann che. rlpar I tendo dai boxes. ha perduto la ruota posteriore sinistra. Guai grossi hanno le March, piuttosto leggerine nella tecnica costruttiva e alle prese con giunti rotti: la guide di Brambilla. Peterson. Stuck e Merzarlo, tutti uomini portati per temperamento ad attaccare oltre misura, non è poi l'Ideale per risparmiare le vetture e farle arrivare lino alla line. Fuori da ogni risultato sono le Lotus, la rientrante Surtees. le i americane Shadow, mentre ha pos- j sibilila discrete Chris Amon. con la Ensign. finora migliore del pre- visto. ; Fin qui quello che sì può lm-, maglnare sulla base di dati te- ! cnlcl abbastanza concreti. C'è pe- rò un buon 50 per cento di prò-1 babilltà che entri In gioco quel- < che elemento Imponderabile. In I parole povero, se dopo II via si i ammucchiano tutti In fondo alla j curva In discesa non si può più \ imbastire la mìnima previsione, e ■ obiettivamente ci sono probabili- \ tà che II fatto avvenga. Del resto, passato indenne il primo ostaco-1 lo. vi sono le due curve a «U» e poi l'Immissione sul rettilineo che possono determinare nuovi incidenti quando II gruppo à an core tutto assieme. Sul plano della sicurezza I prò bleml In questi punti non sono però molti poiché la velocità ò ridotta agli 80 orari nella prima curva e al 60 nelle altre. Mac chine sfasciate ó probabile. daiTnl ai piloti non credo. Certo che correre a trecento all'ora lungo quel curvonl contìnui in mezzo al doppio muro fa paura e guai se dovesse succedere un guaio meccanico in quel tratto. Lauda cronometrato alla velocitò massi¬ ma è riuscito a superare 1 288 l'ora e gli altri sono poco indietro. Eppure I piloti sono tutti d'accordo. • Meglio qui che Montecarlo e meglio anche che non correre a Zeltweg con un dito d'acqua o al NQrburgrlng con la pista sporca di terriccio », Forse sono I quattrini ricevuti In discreta quantità a tarli parlare cosi, ma forse anche l'Impressione di essere protetti da queste massicce barriere: tutto finisce In pista c noi In pista sappiamo corno cavarcela. Speriamo abbiano ragione loro e viaggiamo a dita Incrociate. Giorgio Viglino Niki Lauda, dopo due successi, punta oggi ai «tris» nel campionato mondiale di F. 1
Luoghi citati: Italia, Montecarlo, Torino, Usa, Zeltweg
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