Questo Torino a cuore caldo di Piero Cerati

Questo Torino a cuore caldo Questo Torino a cuore caldo Dicono sia ora di smetterla con la retorica del vecchio cuore granata, come se l'odioamore che ritualmente affligge i tifosi bianconeri fosse fruito della fantasia popolare e non prodotto retrivo della cultura nostrana. Granata si è d'istinto, si diventa nei primi unni di vita per selezione della natura; bianconeri ci s'improvvisa sui banchi del liceo, quando ormai all'invenzione e allu sregolatezza, che sono doti offerte a pochi non soltunto nell'arte, si sostituisce la logica, fruito di calcolo e studio. Uncinino è chi ha la mente fredda, granala chi ha il cuore caldo. Per questo si dice anche con un gioco di parole che il calcio chic c bianconero, il foolbull choc e torinista. I granata non finiscono mai di stupire: ricordo i titoli sui giornali romani di tanti unni or sono « Attiva il Torino 5 », quando cinque eruno le reti du uflibbiure all'avversario: ricordo oggi la improvvisa scoperta del gioco a tutto campo du tanti predicato, dal Torino messo in pratica. Ieri c oggi, il grunata inventa: l'emblema non e il distintivo all'occhiello o lo stemma sulla giacca, è lo sventolare delle bandiere color sangue, l'urlo che scuote le gradinate, l'epiteto spontaneo che fiorisce sulla bocca. I iilo-i lorinisti hanno inventato la « gobba », la « mail.un.i » (tradotto poi, bontù loro, in vecchia signora), « mi.bili.i » (ricordale l'eri.i rio, prima loro poi nostro'.'). Al vecchio Filadelfia, quando Bodoira si esibiva ira i pali, già volava lo strunome « pinza ». che per un portiere è lutto e per chi l'inventa è lavoro con ferri umili, in una città industriale sin dall'infanzia. Differenti, come differenti sono i tifosi, i soprannomi di stampo bianconero. Sono ben lontani i lorinisti dai « cugini » e non sono cambiali dui tempi del Filadelfia, quundo i giocatori sciamavano sul prato a in per tu con lu folla e Valentino Mazzola chiedeva l'ora al pubblico per scatenare i famosi e fatidici « cinque minuti » e sancire la vittoria o scuvul- cava furibondo la rete di proiezione per punire giustamente chi l'aveva insultalo. Tifosi e giocatori a contallo, ed erano osanna o maledizioni sino a quei « cinque minuti ». I bambini sulle gradinate potevano giocare a rincorrersi, raccogliere i tappi delle gazzose per ripetere poi sul lavolo di cucina, a colpi di stecca, le azioni più belle dei campioni: Ossola n I.oik. Cubetto, rovesciata e gol: anche questo gioco, che ora ha nome esotico, risale ad origini granata. Si era in famiglia. Per questo tulli piansero Supergu. Il grunde Torino ha dato per anni lezione di calcio, cambiò volto al campionato nel dopoguerra, importò una nuova tecnica di gioco quando ancora la Nazionale applicava i vecchi schemi del metodo e perdeva anche allora. La storiu oggi si ripeie: il Torino giocu a tutto campo, allacci lenza eccessi difensivi. Ouulc squadra mai ha osalo per prima infrangere la barriera psicologica de! • primo non perdere » e vincendo continuare od attaccare? Quae allenatore ha sfidato la patente di ingenuità dei critici, pronti ad accusarlo di proiettarsi in avanti anziché Ji stringersi in difesa? Quali giocatori hanno fatto sinora esclamare: « Ma Questi ìoiio olandesi»? Il Torino sembra modellarsi sui suoi tifosi, tutti « bastian contrari » per partito preso e pronti u contestare soprattutto chi è celebrato con fescennini negli stadi di tutta Italia. I tifosi grunata sono in realtà dei provinciali anche se radicati in unu grande città, provinciali come lo sono le « barriere » dove vivono e dove i ragazzi giocano ancora a palla per strada, provinciali perché spontanei: per questo non esiste tifo granata, esiste una carica che sta dentro prontu a esplodere. Siamo nati, morti e risorti, abbiamo doppie vite come i gatti: gli avversari stiano attenti alle zampate. E il « trio Nizza » ci suona e canta ancora un tango. Piero Cerati

Persone citate: Granata, Valentino Mazzola

Luoghi citati: Filadelfia, Italia, Nizza, Ossola, Torino