Fondono la porta d'acciaio della banca poi svuotano 350 cassette di sicurezza di Marzio Fabbri
Fondono la porta d'acciaio della banca poi svuotano 350 cassette di sicurezza Milano: "uomini d'oro,, hanno agito indisturbati per tutta la notte Fondono la porta d'acciaio della banca poi svuotano 350 cassette di sicurezza Si parla di un bottino di miliardi in titoli, gioielli, monete d'oro e altri preziosi - I ladri sono entrati nei locali con chiavi false ed hanno agito con la lancia termica • Un lavoro da consumati professionisti: l'allarme non ha funzionato (Nostro servizio particolare) Milano, 26 marzo. Ancora una volta la « banda della lancia termica » ha messo a segno un colpo che molto probabilmente ha consentito un bottino favoloso. Non è possibile per il momento fare una stima esatta | di quello che i malviventi so- ! no riusciti a portare via dalla stanza del tesoro della banca presa di mira e molto probabilmente non lo sarà mai: i proprietari delle cassette di J sicurezza saccheggiate, sapen-1 do che al massimo possono ; ottenere un rimborso danni di un milione, si guarderanno bciic dal denunciare quello [ che aveva affidato in custodia all'istituto di credito. Secondo stime ufficiose, nelle 350 cassette (su 500) i cui sportelli sono stati sventrati, erano riposti titoli negoziabili, gloiel| li, monete d'oro e altri oggetti preziosi per svariati sin I bardi. La banca presa di mira è j l'agenzia numero 26 della i «Popolare di Milano» di plaz! za Duca d'Aosta 8, di fronte | alla Stazione Centrale. Il fur- ! ti- è stato scoperto questa ' ! mattina alle 7 da un uomo | delle pulizie che ha dato l'ai-1 larme. Subito funzionari del- j l'istituto di credito, polizia e | carabinieri hanno affollato il \ caveau, che appariva in uni disordine incredibile. Appena si è risaputa la notizia, buona I ; parte degli affittuari delle cas- j sette di sicurezza sono andati ; | alla banca per rendersi conto di quanto era avvenuto: non ! sono stati fntti entrare e si sono ammassati a lungo davanti .-«li ingressi. Si sono I anche verificate scene di di- ' sperazione. Gli inquirenti non hanno ; I avuto difficoltà a ricostruire j i il cammino percorso dai mal-1 viventi. Questi, 4 o 5. sono i entrati in azione all'incirca1 verso le 23. Sono stati visti \ da un'anziana donna che a j quell'ora stava facendo pas- I seggiare il cane. La testimo-1 ne ha riferito alla polizia di | avere notato un furgone fer- ; mo in via Antonio da Recanate, davanti all'ingresso se- ' condario della banca. Poco dopo, rientrata a casa, ha sentito dei rumori al piano ter-1 ra che sono cessati ben presto. Certamente i banditi hanno preso in considerazione il fatto che eventuali rumori sospetti sarebbero stati soffocati dal fragore delle i i 1 \ j I 1 | ; ' 1 i rotative del quotidiano «Avvenire» che ha la sua sede a pochi passi. Inoltre, per tutta la notte, sulla strada si alternano furgoni carichi di giornali e quello dei banditi non avrebbe comunque avute difficoltà a mimetizzarsi. Molto probabilmente i ladri sono entrati dal portone del palazzo adoperando delle chiavi false. Una volta all'interno, hanno sceso pochi gradini e sono giunti nel seminterrato, dove si affaccia la porta di servizio della ban ca. Anche qui nessuna effrazione, segno che la banda di scassinatori era riuscita, mol- | to probabilmente attraverso I i servigi di un basista adden| tro all'istituto di credito, ad I avere in mano gli originali : delle chiavi. Ccn tutta calma, > 1 ladri hanno portato nella j banca tutta la complessa ap| parecchiatura che doveva seri vire per aprire la stanza del : tesoro: due bombole, cannelli, lancia termica, maschere antigas e vari arnesi da scas! so. tutto materiale che, una ! volta messo a segno il colpo, hanno abbandonato sul posto. Da consumati professionisti, hanno preso ogni precauzione per non essere scoperti. Sapendo che la lancia termi- I ca, fondendo il metallo delle 1 porte, avrebbe fatto molto fumo, hanno sigillato con metri di nastro adesivo le intelaiature di tutte le porte e le li ! nestre: lasciare anche una so' la fessura che lasciasse uscire 111 fumo all'esterno avrebbe potuto attirare l'attenzione di qualche nottambulo. Solo a | questo punto è cominciato il i « lavoro » vero e proprio, cioè la fusione con la lancia termica della pesante porta di acciaio che dà accesso al caveau. A giudicare dallo spessore del metallo, quest'operazione deve essere durata parecchie ore. Entrati nella stanza del tesoro, i banditi non hanno avuto più problemi: servendosi di normali cannelli da fiamma ossidrica hanno aperto ad una ad una ben 350 cassette delle 500 che seno sulle pareti della stanza. Quello che vi hanno trovato è, e probabilmente rimarrà, un mistero. Ciò che gli esperti fino ad i ora non sono riusciti a spiegarsi è il motivo per cui non hanno funzionato i sistemi di | allarme. Neppure il metronot: te, che sorveglia la banca dal j l'esterno con passaggi regolai ri. si è accorto di nulla. Marzio Fabbri | ! J 1 ; [ | ! I 1 ! ' 1| i i | Milano L'interno della Banca Popolare. Abbandonali a terra gli arnesi da scasso
Persone citate: Duca D'aosta
Luoghi citati: Milano
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