Pisa: scontro aperto tra sottufficiali e giustizia militare di Remo Lugli

Pisa: scontro aperto tra sottufficiali e giustizia militare Tensione nella brigata aerea Pisa: scontro aperto tra sottufficiali e giustizia militare (Dal nostro inviato speciale) Pisa, 24 marzo. Alla base aerea di San Giusto, sede della quarantaseieslma aerobrigata, c'è tensione tra i sottufficiali. La categoria è da tempo che cerca di far valere quelli che ritiene i propri diritti. Ora si è arrivati allo scontro con la giustizia militare. Otto sottufficiali sono stati incriminati in base all'articolo 191 del codice penale militare di pace, che concerne minacce e ingiurie in as&unza del superiore, con tre aggravanti: numero delle persone, grado e presenza di inferiori. Altri dieci sottufficiali hanno ricevuto una comunicazione giudiziaria per lo stesso reato. Ci sono state perquisizioni domiciliari, interrogatori. L'episodio potrebbe considerarsi limitato, invece ha avuto una conseguenza di vaste proporzioni. Quattrocentosessantasette altri sottufficiali hanno firmato una dichiarazione con la quale sostengono di avere la medesima responsabilità che viene imputata agli altri diciotto; e il numero dei firmatari può ancora aumentare. Che cosa accadrà ora? Si farà un processone unico oppure le autorità militari non daranno ascolto a questa dichiarazione archiviandola? In questo caso potrebbero nascere altri sviluppi: uno degli avvocati del collegio di difesa degli incriminati dice che se ciò avvenisse il magistrato potrebbe essere denunciato per omissione di atti d'ufficio. E' bene ricordare da che cosa nasce questa vertenza che sta diventando clamorosa. Alla base di San Giusto — dove sono in dotazione gli « Hercules » della «Lockheed» — sono in carico amministrativo circa ottocento sottufficiali, dei quali settecento presenti, gli altri distaccati in altre sedi. Nel luglio scorso, con il consenso del comandante, generale Enrico Cartocci, ì sottufficiali elessero una commissione di studio per l'esame dei problemi della categoria. I votanti furono circa 620, gli eletti 18. II generale intendeva che i risultati dello studio fossero comunicati a lui, mentre invece i sottufficiali volevano portarli avanti, comunicarli ai partiti, ai sindacati, in altre parole all'opinione pubblica. Il generale, spiegano ora i sottufficiali, sconfessò la commissione di studio. L'11 febbraio scorso il capo di Stato Maggiore, generale Ciarlo, venne in visita alla base, parlò ai sottufficiali, dando spiegazioni su taluni problemi che stanno loro a cuore. Alla fine chiese se volevano parlare, nessuno si fece avanti. L'indomani fu diffuso un volantino ciclostilato a firma del « Coordinamento democratico sottufficiali di Pisa ». Vi si accusava il capo di Stato Maggiore di avere esposto cose non vere. Ecco un passo del testo: « Il discorso da lui latto non permetteva discussioni se non in termini di offesa per mancanza di verità. Se noi guardiamo nel passato e vediamo quante altre volte, quanti altri capi dì Stato Maggiore hanno latto gli stessi discorsi, ci viene un senso di nausea e di rabbia. Ma questo oggi non deve più succedere, ci deve ancora più rafforzare nella convinzione che l'unica possibilità di dialogo con loro potrà avvenire per latti concreti e non su promesse per giunta non vere. Quando realmente le autorità e le gerarchie militari avranno dimostrato volontà di modificare la reale situazione del personale abolendo le denunce. I congedamenti, le note caratteristiche e le punizioni, allora si potrà incominciare a dialogare e magari rispondere all'invito anche del capo di Stato Maggiore ». Il volantino terminava con queste parole: « Noi dobbiamo rivolgerci al Paese, alle lorze sociali uniche capaci di modificare l'attuale struttura delle lorze armate ». Il 19 febbraio sono arrivati due magistrati militari dalla Spezia con gli otto avvisi di reato che l'indomani si sono subito trasformati in incriminazioni vere e proprie. Sono seguite le perquisizioni nelle abitazioni alla ricerca della macchina per scrivere che aveva battuto il ciclostilato e altro materiale relativo al volantino; e sono state distribuito le altre dieci comunicazioni di reato. Tutti questi atti — gli avvisi e le imputazioni — sono rivolti ai membri della commissione di studio. «Qui sta l'errore — dicono gli avvocati del collegio di difesa (che è nutritissimo e raggruppa professionisti di varia matrice politica) —: il volantino che ha originato il capo di imputazione non è stato scritto dai membri della commissione di studio, ma è opera di tutto il "coordinamento democratico", cioè dei circa H20 sottufficiali che hanno eletto quella commissione. E lo dimostra il latto che già 467 sottufficiali hanno firmato una dichiarazione in tal senso, nella quale essi "esprimono stupore e dissento per la iniziativa di repressione e si assumono la piena responsabilità delle dichiarazioni"». Secondo 1 sottufficiali c'è ora a San Giusto un clima di ritorsione punitiva. Tutti parlano, ma nessuno vuole dire il proprio nome, per paura di conseguenze. Di nomi se ne fanno soltanto due, quello del sergente maggiore Pasquale Totaro, che due mesi fa era classificato come giudizio personale «superiore alla media» e ora è «interiore»; e del sergente Michele Urso. che aveva a suo tempo chiesto la rafferma per entrare in carriera alla fine della ferina che scadeva il 18 novembre '75 e ieri ha ricevuto una lettera con la quale gli si comunica che è congedato dalia data, appunto, del 18 novembre scorso. In altre parole, non è stato raffermato, cosa che, dicono i sottufficiali, invece avviene sempre. Oggi abbiamo cercato di parlare anche con il comandante della base aerea, ma inutilmente: « // signor generale è assente », « // signor generale è in volo ». Miglior fortuna abbiamo avuto con un tentativo telefonico al Ministero della Difesa, ufficio pubbliche relazioni. Il colonnello Rulli ci ha sottolineato alcuni concetti: al circolo sottufficiali si va per distensione, per svago, non per fare propaganda; il coordinamento democratico non è un ente riconosciuto, né morale, né tutelato; il volantino è opera di gente che non vuole riconoscere l'autorità; questi poveri comandanti devono provvedere all'esecutivo, devono pensare alla preparazione del personale (purtroppo, come s'è visto ieri, gli aerei cadono); infine la colpa non è dei comandi militari, il « pacchetto » è nelle moni del Parlamento, anche la bozza di legge che dovrebbe essere alla base del nuovo regolamento per tutte le forze armate 6 pronta, ma non viene discussa. Ricordiamo che tra le richieste avanzate dai sottufficiali dell'Aeronautica figurano questi punti essenziali: riconoscimento di un organo rappresentativo della categoria democraticamente eletto che possa trattare i problemi direttamente, non tramite le superiori gerarchie; nuovo regolamento di disciplina; abrogazione del codice militare di pace; garanzia del posto di lavoro mediante il passaggio in servizio permanente al conseguimento della specializzazione (ora il passaggio avviene con la promozione da sergente a sergente maggiore, cioè a volte dopo 8-9 bT^I>7 t»wl<Amm^t<rdteìI j le indennità nello stipendio \i,,,„ „„„„„„,,„ Ibase (un sergente maggiore | specialista con 16 anni diservizio ha una paga base di 97 mila lire, mentre con le indennità arriva ad uno stipendio di 230 mila); orario di lavoro che non superi le 40 ore settimanali; tutela della salute in riferimento all'ambiente di lavoro. Remo Lugli

Persone citate: Ciarlo, Enrico Cartocci, Michele Urso, Pasquale Totaro

Luoghi citati: Pisa