Due carabinieri indiziati di reato Erano nel conto spese dei rapitori di Giuliano Marchesini

Due carabinieri indiziati di reato Erano nel conto spese dei rapitori | Verona: le indagini per il sequestro dell'orafo Fraccari Due carabinieri indiziati di reato Erano nel conto spese dei rapitori L'orefice fu rapito la notte di Natale, e rilasciato dopo 10 giorni, dietro pagamento di 600 milioni - Comunicazioni giudiziarie ad un appuntato e un carabiniere scelto ( Dal nostro inviato speciale) t Verona. 23 marzo. ■ I nomi di due carabinieri nel «conto spese» dei banditi ■per il rapimento dell'orafo ve- ronese Filiberto Fraccari: questo sarebbe il risultato pdell'inchiesta condotta dal giudice istruttore. Mario San- tnite. Il magistrato ha spedito pcomunicazioni giudiziarie ai qmilitari dell'Arma coinvolti i unell'affare: l'ipotesi di reato è mquella di concorso in seque- smo di persona. Gli indiziati, nsono l'appuntato Francesco iarmi, quarantottenne, e il ca- ! ^Franchino i mrabiniere scelto rrancninoi,Borrelli. 29 anni, che fino a !fqualche giorno fa prestavano | cservizio presso il nucleo ra-1 ndiomobile di pronto interven- tto. 1 PSbigottimento nella caser- vma di via Salvo D'Acquisto rDopo lunghe indagini si era:?riusciti a radunare uno stuolo ! tdì presunti responsabili di questo rapimento. Adesso tra i carabinieri del gruppo di Verona è piombata la notizia che due loro commilitoni sono nel mezzo dell'inchiesta. Il tenente colonnello Remo Selvaggi non riesce a nascondere i amarezza, mentre conferma che l'appuntato Ianni e il carabiniere scelto Borrelli hanno ricevuto avviso di procedimento. «Su questo non c'è alcun dubbio — dice l'ufficiale —. Voi sapete che cos'è una comunicazione giudiziaria, quindi non c'è bisogno di aggiungere altro. Noi l'abbiamo saputo sabato, del provvedi- 1 mento adottato dal giudice, Tutto qui. Su questa storia non abbiamo niente da dire:1 tutto è coperto dal segreto istruttorio». Ma anche se il ri- serbo è estremamente rigoro-1 so, qualcosa è trapelato sugli, sviluppi di questa incredibile vicenda. j Filiberto Fraccari. titolare dì un laboratorio d'oreficeria alla periferia della citta, ven- ne ghermito da tre banditi la \„„,,„ , , . notte di Natale a pochi passi da casa: fu ri ascia o dopo dieci giorni di «prigionia», dietro pagamento di 600 mi-1 lioni di lire. Poi, la trafila del- j lè indagini per cercare di arri- ; vare a mettere le mani su j qualcuno dei componenti que- sta «anonima sequestri». Ri-1 cerche difficili, come nella ; maggior parte dei casi del ge- ( nere. Ma dopo un periodo di affannosi tentativi, l'inchiesta ; le tracce di un gruppo di per- sonaggi. infine ne arrestarono parecchi. Il caso del sequestro di Fili- berto Fraccari, per gli investi- gatori. si poteva dire pratica- mente chiuso. Nell'ufficio del questore di Verona si illustra- rono le fasi dell'operazione che aveva condotto in carcere ; una fila di uomini. E c'erano 1 anche. in quella conferenza stampa, gli ufficiali dell'Ar- ma, i quali sottolinearono la j strettissima collaborazione ! tra gli agenti della polizia e i ; carabinieri: non sapevano, comunque, che questa inchiesta avrebbe avuto una coda, che sarebbero finiti nel fascicolo i I nomi di due dei loro militari. | Un appuntato e un carabi-! nlere scelto, secondo quanto I risulta al magistrato, potreb- i Ibero essersi clamorosamente 1 ) t sottratti a quella collabora ■ zlone. balzando addirittura ri dall'altra parte della barricati ■ta- Forse, gli elementi in base e- ?' W»>« '» Radice istruttore i: n.a firmato le due comunicao poni giudiziarie vengono dai al un*hl interrogatori cui è stan- to sottoposto Claudio Fini, o proprietario d un bar in un ai quartiere della città ri enuto ti i uno dei:JR£gE£!* rap ' è mento dl ™>b°rto Fraccar . e- Francesco Ianni e Franchiti, no Borrelli. si dice, frequentao vano Quel b»r in cui si sarcha- ! ^ Parlato, ad un certo moo i mento, del sequestro dell'ora- oi, a !fo veronese: in sostanza, se o | c°ndo certe voci che circola- a-1 no con insistenza, i due mlli- n- tari dell'Arma avrebbero sa- 1 Puto i nomi di coloro che ave-r- vano organizzato e attuato il o rapimento, mentre erano an-ra:?0™ «f» corso le affannoseo ! trattative per 11 rilascio dl Fidi liberto Fraccari. Se cosi fosse, l'appuntato ed il carabiniere scelto sarebbero stati in grado di far bloccare in pochi minuti i rapitori dell'orafo e liberare l'ostaggio, rinchiuso in una baita sui monti della Lessi ma. Queste sono le indiscrezioni: si aggiunge che sarebbe stato Luciano Vecerina, ex vigile urbano, presunto protagonista del sequestro, a lasciarsi andare ad una spavalda confidenza durante uno sconcertante colloquio con Francesco Ianni e Franchino Borrelli. Quest'uomo avrebbe addirittura rivelato ai due mi liti che Filiberto Fraccari era ! da poche ore nelle mani dei banditi. E i carabinieri che ri1 cevevano una simile «soffia- ta» sarebbero rimasti zitti, 1 davanti alla prospettiva d'un ] consistente compenso, Voci per le quali, adesso, si attende una conferma. Ma altri indizi, a sostegno delle comunicazioni giudiziarie, provengono da due biglietti trovati nei giorni scorsi dagli inquirenti. Nel primo, finito sul tavolo del giudice istruttore, il meticoloso «amministratore» della banda del sequestro aveva scritto: «CC - 12». Nel secondo, sempre l'incredibile solerte «ragioniere» dei rapitori aveva inserito, nel rendiconto della distribuzione del denaro, la voce «Caramba», tolta dal gergo per indicare i carabinieri. Dunque, s'è affacciato il sospetto che Francesco Ianni e Franchino Borrelli si siano messi in tasca 12 milioni, in cambio del silenzio sul rapimento dell'orafo. A quanto si riferisce, loro negano accanitamente. Ma la loro posizione resta molto critica. Giuliano Marchesini

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