Un bene di tutti

Un bene di tutti Un bene di tutti Urbino, 23 marzo. Capitale spodestata, abituat'. da secoli ad amministrare un patrimonio fatto soprattutto di ricordi. Urbino aveva reagito con rabbia e sgomento al furto del febbraio "75: l'ingiuria arrecata ai capolavori della sua pinacoteca sembrava l'ultimo affronto e 11 più doloroso, il segno di una decadenza che. venendo a cadere anche il residuo baluardo della cultura, si sarebbe fatta irrimediabile. Bisogna risalire a questo trauma non rimarginato per comprendere l'atmosfera di esultanza popolare che regna stasera nella città ducale: chi è abituato a lamentare l'insensibilità e la freddezza della gente per tutti 1 fatti che concernono la cultura può trovare non pochi motivi di ripensamento ad aggirarsi per le strade e a confondersi nei tanti capannelli in.provvisati. La notizia divulgata dalla radio nelle prime ore del pomeriggio ha fatto immediatamente il giro della città ed è stata come il segnale che nesj suno in fondo aveva mai dii sperato di ricevere: nei di! scorsi che si raccolgono, però — e questo è un segno forse i i: ripetibile della civiltà urbi' nate — non sono i dettagli della cronaca o le implicazioni giudiziàrie a prevalere: si parla di Pier della Francesca v di Raffaello come dei simboli di un tessuto' culturale e artistico che bisogna disperatamente tentare di mantenere in vita, si parla della «Flagel lazione», della «Madonna di Senigallia» e della «Muta» come di un patrimonio comune, che si potrà ricominciare a considerare inalienabile. Questo raro rapporto di reciproca integrazione tra cultura e territorio traspare anche dalle dichiarazioni del so¬ vrintendente ella Galleria nazionale delle Marche, professor Dante Bernini, che, nell'esprimere la grande emozione e la soddisfazione per le notizie rassicuranti sullo stato J'integrità delle tavole, ne auspica una rapida reintegrazione nella loro sede naturale, e de', professor Carlo Bo, rettore dell'università di Urbino: «La notizia che giunge da Locamo sana la più grave delle Oi'ftse apportate alla città: nella gioia per questo recupero che reintegra un patrimonio artistico prestigioso, trova posto una nota di speranza per tutti gli sltri risarcimenti che la cultura urbinate merita e chiede». Chi non può ancora assaporare fino in fondo la sua duplice soddisfazione di urbinate e di paziente investigatore è il sostituto procuratore dello Repubblica, dottor Gaetano Savoldelli Pedrocchi, che, insieme col capitano dei carabinieri Sabino Battista e i funzionari del Nucleo patrimonio artistico di Roma, vede coronato stasera il paziente lavoro dì tanti mesi. li sindaco, Oriano Magnani, sottolinea il debito della cittadinanza verso questi investigatori, mentre ribadisce l'urgenza di una politica dei Beni culturali che metta finalmente al sicuro il patrimonio della nostra civiltà. E nel clima di esultanza e di compiacimento questa è per tutti l'unica nota di rammarico: per tre quadri che tornano ad alimentare l'animirazione e, qui a Urbino, un affetto più di prima nutrito d: gelosia, migliaia d'altri, nelle gallerie e nelle chiese di tutta Italia, sono esposti senza difesa all'oltraggio e al furto. I Giovanni BogSiolo

Persone citate: Carlo Bo, Dante Bernini, Gaetano Savoldelli, Oriano Magnani, Pedrocchi, Sabino Battista, Urbino

Luoghi citati: Italia, Marche, Roma, Senigallia, Urbino