Perché gli svizzeri contrari al progetto di cogestione
Perché gli svizzeri contrari al progetto di cogestione Esito negativo nel referendum di domenica Perché gli svizzeri contrari al progetto di cogestione i 'Dal nostro corrispondente) 'sBerna, 22 marzo. nII referendum di ieri sui di- j t] ritti dei lavoratori svizzeri si eè risolto in una sconfitta piut- ì m! tosto amara per i sindacati: csoltanto il 32,8 per cento degli selettori (471 mila 941 si contro 967 mila 946 no) ha vota- i to a favore della loro iniziati-, ■ va per la cogestione azienda-1 le. Un'analoga sorte è toccata | I al controprogetto governativo , I che prevedeva un modello di ' partecipazione ridotta: in una | votazione parallela, appena il1 ' 30 per cento dell'elettorato j l'ha approvato. Modesta l'affluenza alle urne: la percentuale dei votanti si aggira per l'insieme del Paese sul 40 per cento, con una punta massima del 71,4 per cento nel cantone di Sciaffusa. Uno degli aspetti più sor i I Prendenti della duplice con-1 o - | sultazione pOp0iare è costituì to dal fatto cne anche nelle zone dominate dai partiti di sinistra, ossia nei cantoni di . Basilea, Sciaffusa e Ginevra. ! hanno chiaramente prevalso i , «no» ai due progetti per la partecipazione operaia. E' ve ro che. in considerazione dei | la tradizionale opposizione l del popolo elvetico alle inno- vazioni politiche, l'esito nega- | tivo del referendum era più o j j meno scontato. I dirigenti del sindacati si aspettavano tutta- ! I via un'adesione più robusta è ' alla loro iniziativa dal mo1 mento che si erano limitati a ! ' chiedere, attraverso un nuovo ! : articolo costituzionale, il sem- ■ plice riconoscimento del principio della cogestione aziendale, mentre l'elaborazione del definitivo testo sarebbe stata affidata al governo fede-1 rale. Assai restrittivo, invece, il contenuto del controprogetto. In sostanza era favorevole ! al concetto della partecipazione operaia, ma nella futura legislazione dovevano essere «salvaguardate le possibil:tà di decisione di conduzione amministrativa ed economica j delle singole imprese». Il massiccio rigetto dell'iniziativa dei sindacati non può essere attribuito al solo attau- o n a | camento degli svizzeri alle lo a o - ro secolari tradizioni; è prò- ]babile che altri fattori abbia-1no influito sulla decisione de-1gli elettori: anzitutto bisogna rilevare che, nonostante rat- tuale periodo di recessione, i ; Invoratori elvetici continuano godere di un notevole be- , i riessere materiale, quindi ten-'i i dono a disinteressarsi delle ;e questioni .sindacali <la scarsa!- 'affluenza alle ume ne è una :i riprova assai chiara). Inoltre gli avversari della jcogestione di origine sindaca- j1 le si sono rivelati molto abili, | sostenendo che l'approvazio ne dell'iniziativa avrebbe flni to per pregiudicare il rilancio economico del Paese e che nu merose fabbriche, piuttosto che piegarsi alla vittoria dei sindacalisti, avrebbero prefe- rito chiudere i battenti. Infine è certo che il contro- progetto, appoggiato dalla 1 maggior parte dei datori di | lavori e dai partiti del centro, , ha notevolmente indebolito la posizione dei sindacati, e gli incerti hanno votato per il 1 progetto governativo. j Gli osservatori politici sono concordi nel sottolineare che sarebbe un errore interpretare l'esito del duplice referendum di ieri come un definitivo «no» dell'elettorato svizzero alla partecipazione azien- dale. Significativo al riguardo i il commento del presidente 1 dell'Unione sindacale, il tici-popolo elvetico della necessi¬ tà di approvare delle novità In altre parole, bisogna procedere in diverse tappe». Canonica ha fatto capire che, presto o tardi, i sindacati torneranno alla carica con un nuovo progetto sulla cogestione. Di tale parere è anche il governo federale che avrebbe Luigi Fascetti j Kja preparaVo ùria proposta assai concreta, sia pure un ! po' più moderata dell'iniziati Va respinta ieri. ! nese Ezio Canonica: «E' vera- ?f"if. dl!.f.lcMe. ^0-?.-'"ffrfJ/
Persone citate: Canonica, Ezio Canonica, Luigi Fascetti
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