Fassio: otto giorno di respiro poi, inevitabile, il fallimento

Fassio: otto giorno di respiro poi, inevitabile, il fallimento Fassio: otto giorno di respiro poi, inevitabile, il fallimento II tribunale di Genova ha concesso una settimana perché il gruppo possa completare l'elenco dei creditori - Sono stati espressi giudizi molto duri: la Società non può sopravvivere Chiesto un intervento governativo perché sia garantita la liquidazione a tutti i dipendenti IDal nostro corrispondente) Genova. 22 marzo. «Gruppo Fassio» in pieno dramma, dopo una giornata cunvulsa, all'insegna di assemblee (ce n'è stata una lunghissima, nella sede del « Corriere mercantile », alla quale hanno preso parte i dipendenti, i sindacati, i parlamentari e politici locali) e di serrati confronti dinanzi ai commissari dell'amministrazione controllata. La diagnosi economica e manageriale dd quello che si no a pochi anni fa era uno dei capisaldi dell'economia geno vese è spietata: questa sera, alle 18,30, al termine di di scussioni, dì cavilli, di analisi e controdeduzioni, il presidente della sezione fallimentare del tribunale di Genova, dottor Viale, ha concesso alla «Villain e Passio», società capogruppo, solo otto giorni di respiro. Una settimana per poter completare l'elenco dei ! creditori che tra chirografari e privilegiati sono innumerevoli e perché commissari e giudice possano raccogliere, con calma, le idee. Poi, tra una settimana, il verdetto che ì è ormai scontato: fallimento. Il rag. Domenico Alessio, j che è l'anziano commercialista che guida la «troika» dei j commissari, nella sua relazione ai creditori e al giudice è ! ?tót° ^f™10 n?i suo SWilziO: j 1» «Villain e Passio» non ha possibilità di sopravvivere. I debiti emergenti sono esorbitanti. E il giudice Viale, nella sua controreplica, dopo sette ore di discorsi e di cifre, ancora più categorico: «Non si può concedere l'amministrazione controllata ad una società che non è in grado di pagare tutti i suoi creditori». Ed è chiaro che la «Villain e Fassio» non è in grado dì farlo. Perciò non rimane che il fallimento. Adesso il «colosso» affonda, senza possibilità dì salvarsi, perché le falle sono enormi. Il fallimento consentirà qualche realizzo, soprattutto nell'interesse dei circa 900 dipendenti (delle assicuratrici «Levante» ed «Europa», dei due quotidiani ^Corriere mercantile» e «Gazzetta del lunedì», ——"~~~"~ della compagnia di navigazione «Villain e Fassto», dell'irattantica») i quali rischiano di vedere sfumata anche la possibilità di 'ecuperare la loro liquidazione. Proprio per questo motivo, al termine dell'assemblea «politica» e sindacale che s'è svolta nel pomeriggio nella redazione del «Mercantile» è stato richiestoun impegno al governo, per un incontro a livello di presi denza del Consiglio e di mini stero del Lavoro, affinché ci sia un preciso intervento politico per salvare le liquidazioni. Il governo potrebbe cioè costringere gli altri creditori privilegiati e ipotecari (banche, Mediocredito, ecc.) a cedere il passo ai lavoratori. to pratica, dunque, il piano presentato dai legali e dai tee- nici della signora Franca To- melimi Fassio è saltato per-che le «garanzie» offerte per sommano alle normali spese di gestione e non si vede ca me in una situazione di quasi totale illiquidità, si possa far fronte...»; e poi ancora, in con clusione: «Il mancato realizzo del piano di ristrutturazione a "breve", previsto dalla so- cietà. comporterà per tutti i creditori ulteriori aggravi, considerando ovviamente tra le poste passive, anche gli oneri conseguenti alla partecipazione totalitaria in società largamente deficitarie». Questo è il caso dei due giornali, per i quali però è in corso da una quindicina di giorni una trattativa d'acquisto che potrebbe concludersi positivamente, prima dell'ormai scontata dichiarazione di fallimento. Per tutti i prota- j gonlstl della Vicenda è ora CO- ! minciata l'ultima drammatica ,„„. „ ,„ ,, , lotta contro il tempo. _ i Paolo Lingua < o a r l il rilancio del gruppo e per il!risanamento si sono dimo-1 strate, nel giro di un mese, in- j sufficienti e inadeguate. La ri-1 presa dei noli non c'è; le com- pagnie di navigazione hanno I la maggioranza del pacchetto azionario «impegnato» presso ; istituti di credito che hanno concesso prestiti negli anni o ! passati, i beni immobiliari cìar j ti in garanzia sono ipotecati i è i da tempo; l'unica nave in atti vita, la nuovissima portacontainers «Atlantica» naviga, è il caso di dirlo, nelle secche d'una minaccia di sequestro in porti stranieri perché ci sono dei creditori non soddisfatti (nel settore delle riparazioni navali). Il rag. Alessio è stato cate¬ o gorico: «L'ammministrazìone - controllata — ha scrìtto nella - relazione presentata e letta al -i giudice — comporta delle ri.spese non indifferenti che sii

Persone citate: Domenico Alessio, Fassio, Franca To, Gruppo Fassio, Paolo Lingua, Viale

Luoghi citati: Europa, Genova