"Cosa faranno, cosa succederà?,, si chiede adesso sgomento il figlio di Remo Lugli

"Cosa faranno, cosa succederà?,, si chiede adesso sgomento il figlio Un terribile interrogativo tra i familiari "Cosa faranno, cosa succederà?,, si chiede adesso sgomento il figlio 'Dal nostro inviato speciale) Milano. 2G marzo. Silenzio da parta dei banditi che hanno sequestrato Carlo Alberghini. Nella Vii- la di largo Po 7, a Trezzano | sul Naviglio, si attende che 1 chiamino al telefono, inutil-'mente. «Chiamate domani seni» gli aveva deUo l'ayv. Piacente rispondendo ad una loro telefonata, mentre aveva nello studio i carabinieri che gli sequestravano i 400 milioni da consegnare per il ri- scatto. Era giovedì sera: non hanno chiamato né venerdì sera e nemmeno dopo. «Cosa faranno, cosa succederà? — si chiede Renato Alberghini. il figlio del rapito —. Noi non sappiamo che cosa decìdere, quale comporta- mento seguire. Anche se avesslmo la possibilità di racimolare altro denaro, cosa non realizzabile perchè ci siamo spremuti Uno all'inverosimile nella raccolta dei 400 mi/ioni, il magistrato ci sot- toporrebbe ad un ulteriore se-questro». Nella abitazione del rapito c'è il cugino. Bruno Baracca, 52 anni. Vuole anche lui e- sternare il proprio dolore, di-re dell'incubo di questi 44 giorni, seguito poi dallo choc terribile del sequestro del de- naro. «Credevamo di essere ormai vicini al momento in cui avremmo potuto riabbrac- dare il nostro caro e in- vece storno ripiombati ne! buio più atroce». Ci tiene ad aggiungere un chiarimento: « Taluni giornali fianno indicato mio cugino come industriale o peggio ancora proprietario della "Vlm". No: Carlo è dirigente indù- striale e più specificamente direttore tecnico di questa fabbrica della quale è anche uno dei tanti azionisti. La "Vini" di cui io sono diret- | tore generale non è la regina 1 delle fabbriche di materiali 'cd accessori elettrici, tutfal- tro: abbiamo soltanto 260 opera; più 40 impiegati e cinque dirigenti. Una azienda modesta, non una fonte di arandi ricchezze». Dilaga la polemica sui provvedimento adottato dal so- stituto procuratore dott. Fer- dinando Pomarici, su ispirazione del procuratore capo, dott. Giuseppe Micale. Il primo ad essersi dimostrato in disaccordo è stato il procuratore generale, dott. Salvatore Paulesu perché è convinto che atteggiamenti di questo genere facciano sì che i parenti delle persone sequestrate non denuncino più il fatto. Paulesu ha annunciato che da lunedì prossimo lascerà temporaneamente la procura generale per impegni presi da tempo. Verrà a I sostituirlo l'avvocato generale Francesco Consoli, il quale ha già precisato che chiederà in visione gli atti di questa vicenda. Qualora riscontrasse delle irregolarità potrebbe avocare a sé l'in| chiesta e in tal caso potreb I be adottare decisioni diverse | da quelle prese dalla Procura {della Repubblica. | Il procuratore capo dott. i Micale si è dichiarato otti!mista relativamente al silenj zio dei banditi. « Sono certo disortenfa/i. starando studiati! do la situazione per vedere ìcome agirex. E il sostituto 'procuratore Poma,.ci. Di1 mostrano in questo modo di avere senno; sanno evitare di agire impulsivamente, considereranno tutti i prò c i contro. E in questo modo si renderanno conto eie non hanno alcun interesse ad uccidere l'ostaggio che hanno in mano ». Abbiamo chiesto ai due magistrati che cosa accadrà se : le altre procure della Repubblica seguiranno il metodo tradizionale in questi casi. cioe permetteranno che i fa miliari paghino il denaro per , u riscatto. « Io mi auguro che altri procuratori adotti- no questa strada — dice Mi i cale —. Questa prassi dovreb : be essere generalizzata. E' 1 evidente che se il metodo è usato da una sola Procura. [ i; risultato può essere scarso: ; se invece su tutto il territo j rio nazionale ci si comporte rà. in questo modo, i banditi j troveranno inutile sequestra re persone senza poter otte nere riscatti ». E Pomarici: « Dovrebbe essere il potere centrale ad unificare questo comportamento. Noi avevamo chiesto una simile dispo slzione in diversi modi e circostanze. Poi. visto che nessuno si muoveva, ci siamo decisi a passare all'azione ». Il sequestro del denaro che era pronto per riscattare l'Alberghini è il primo atto di un nuovo corso. Si procede con questo metodo anche per le altre quattro persone di Milano che sono nelle mani dei banditi, sequestrate in questi ultimi due mesi. Con una serie di ulteriori provvedimenti si cercherà dì evitare che altro denaro possa per diverse vie raggiungere i delinquenti. Pietro Torielli, l'industria'.e delle calzature di Vigevano, primo sequestrato nel Nord Italia, il 18 dicembre '72, interrogato su questi nuovi sviluppi ad opera della magistratura milanese, ha dimostrato il suo disappunto: « Penso che il sequestro del denaro sia una cosa un po' discutibile per il pericolo che i familiari d'ora in poi siano indotti a non denunciare i sequestri. Le bande possono tenere a lungo i loro ostaggi in attesa che le acque si calmino e ritorni la disponibilità al pagamento ». Enrico Panattoni di Bergamo, il papà del piccolo Mir¬ ko, rapito il 21 maggio '73 mentre andava a scuola, pensa che sia un provvedimento tardivo. « Se fosse stato adottato all'inizio, certo si sarebbe posto un freno al dilagare dei rapimenti ». Anche l'avv. Franco Rizzo, legale di Leslie Peregrini Lapin, papà di Lorenzo rapito il 1-J ottobre scorso, è di questo parere. Precisa: «Tra il sequestro del piccolo Lorenzo e l'ondata di questi ultimi cinque rapimenti, c'è stato un certo lasso di tempo. Perché si è preso questa decisione di impedire il pagamento adesso, mentre ci sono cinque ostaggi nelle mani dei banditi e non la si è presa prima, quando il provvedimento avrebbe potuto evitare gli ultimi rapimenti'' Il momento attuale è molto delicato » Leslie Peregrini Lapin è drastico. « Non mi pronuncio sul sequestro dei soldi del riscatto, dico solo che trovo giusto quello che è stato deciso in Belgio: pena di morte per gli autori di rapimenti quando i rapiti siano stati uccisi o anche solo feriti ». Remo Lugli I l|I|{ Milano. Il procuratore della Repubblica Micale (tel.)

Luoghi citati: Belgio, Bergamo, Milano, Nord Italia, Vigevano