Agnelli: "Non c'è bisogno dei comunisti al governo"

Agnelli: "Non c'è bisogno dei comunisti al governo"Il presidente della Confindustria alla tv Agnelli: "Non c'è bisogno dei comunisti al governo" "Non tono sicuro che un partito comunista possa restare autonomo da Mosca" Ha detto che si presenterebbe candidato alle elezioni per il Parlamento europeo (Dalla reduzionc romana) Roma. Hi marzo. Per risolvere i problemi economici italiani non è necessario l'ingresso dei comunisti al governo. Lo ha detto stasera il presidente della Confindustria, Giovanni Agnelli, partecipando alla «Tribuna sindacale» trasmessa dalla televisione. «Se poi non fosse possibile — ha osservato — dovremmo prospettarci tutti i problemi che questa realtà nuova prospetta. E si tratta di un altro tipo di problemi». In merito alle voci di eventuali «assunzioni di responsabilità di governo» da parte sua. Agnelli hu precisato: «La min disponibilità per un'atti-vita e una responsabilità di carattere pubblico è semplicemente in una direzione: Il giorno, nel '78 o nel '79. che dovesse prendere corpo un'Europa più reale, un'elezione a suffragio universale, che l'Italia potesse portare uomini ad un Parlamento europeo, in quel momento lì io sarei disponibile per un'attività pubblica, non prima e non altrimenti». Ritornando sul problema dell'ingresso dei comunisti al governo, Agnelli hu detto che se dovesse risultare impossibile governare senza i comunisti, bisognerebbe chiedersi: «Ole cosa è il pei? Che cosa sono i partiti comunisti? Qual è la loro dipendenza da Mosca? Qual è il loro tentativo d'indipendenza da Mosca?». «Di partito comunista guida ed egemone — ha proseguito Agnelli — ce n'è uno: il sovietico. Egemone perché? Perché è al potere di una grossa potenza da sessantanni, ha vinto una guerra, ha pagato col sangue. Vi sono dei partiti comunisti derivati, alcuni scissionisti: cinese, albanese, jugoslavo, tropical-comunista a Cuba: poi c'è quel- . lo che chiamiamo eurocomu e o n a l nlsmo in Europa. Euro-comunismo è un termine improprio, perché ogni partito comunista in Europa ha natura diversa e problemi diversi ». Del partito comunista italiano, «guidato con estrema moderazione da Togliatti fin dall'immediato dopoguerra». Agnelli ha detto di essere «sicuro della sua volontà di autonomia da Mosca». Ed ha cosi proseguito: «Quello di cui non sono sicuro è la possibilità per un partito comunista. e iui: a al oo ». ieil ? a na o i, lol- u uooa ». aa n ». iuoui lia. il giorno che fosse al governo, dell'autonomia da Mosca. Perché i partiti comunisti che si dichiarano per l'abolizione della dittatura del proletariato sono tutti partici comunisti non al potere. Di questo non me ne importa niente. Io vorrei vedere un partito comunista al potere che si dichiarasse per l'abolizione della dittatura del proletariato. Vorrei vedere Gierek, vorrei vedere Ceausescu. vorrei vedere uno di questi. Non me ne importa niente che sia Marchais. oppure Carrìllo che ha il 10 per cento dei voti e. anzi, che non è nemmeno ancora legittimato. Questo è il tipo di esperimento che vorrei vedere, prima di dare loro la responsabilità di poter compromettere definitivamente l'avvenire di un Paese che vive nella pluralità, nella libertà». Concludendo, Agnelli ha osservato che il pei amministra città e regioni, ha potere sindacale, ha presenza parlamentare. «Afi pare che questa sia una forma di avvicinamento notevole, anche senza il grande salto. Mi pare che il grande salto sia prematuro per loro e per noi».