Suslov, ideologo del pcus attacca le "autonomie,, pc

 Suslov, ideologo del pcus attacca le "autonomie,, pc Monito alla vigilia della Conferenza europea Suslov, ideologo del pcus attacca le "autonomie,, pc (Dal nostro corrispondente) Mosca, 17 marzo. Michail Suslov — riconfermato tre settimane fa dal Congresso del pcus nel ruolo di pontefice massimo dell'ideologia, che egli esercita da vent'anni — ha assunto Qggì fa difesa a,uffieb) deUa purezza e dell'universalità dei principi del marxismo-leninismo contro tutte le «varianti regionali o nazionali». Il discorso di Suslov, pronunciato durante la riunione generale annuale dell'Accademia delle scienze dell'Urss. può essere interpretato come un monito solenne di Mosca ai partiti cosiddetti «autonomisti»; un monito tanto più importante e preoccupante in quanto coincide con la ripresa, a Berlino-Est, dei lavori preparatori della conferenza paneuropea dei partiti. Tre sono i punti principali del discorso di Suslov, che suonano come altrettante critiche a certi partiti comunisti occidentali, particolarmente il francese, l'italiano, lo spa gnolo e l'inglese. Primo: l'irrinunciabilità del dogma dell'internazionalismo proletario, un termine che, invece, alcuni partiti occidentali, primo fra tutti l'italiano. hanno già bandito dal loro lessico rituale. «L'internazionalismo proletario — ha detto Suslov — non 6 un aspetto marginale del marxismo leninismo. Tutto 11 contenuto della teoria e della pratica del comunismo scientifico ne è penetrato... L'internazionalismo proletario è il fattore più prezioso e la fonte lnesauribi-le della forza vivificatrice del movimento comunista inter-nazionale». Secondo: l'immutabilità e l'universalità dei principi del marxismo leninismo. «Il mar- xismo — ha ammonito Suslov non può essere applicato altrimenti che sulla base delle sue tesi fondamentali definite da Marx, Engels e Lenin, confermate dalla realtà e dalla storia. Le sue tesi hanno una portata internazionale, che non viene mai meno. Per questa ragione, tutto ciò che gli opportunisti gabellano come varianti "regionali" o "nazionali" del marxismo non ha nulla in comune con la teoria rivoluzionaria e porta pregiudizio alla classe operaia». Terzo: la riaffermazione del ruolo dell'Urss quale guida ideologica del movimento comunista internazionale. Dopo la conclusione del o oo il è iù XXV Congresso del pcus. nessun dirigente sovietico aveva ancora preso la parola in riunioni pubbliche. E' significativo e certo non casuale che il primo sia stato il settantaquattrenne Michail Suslov. membro della segreteria del partito dal 1947. e che egli abbia dedicato il suo discorso i-1 ad uno degli argomenti più l j delicati e controversi della ter-1 matica congressuale: l'inter \ nazionalismo proletario e i e rapporti tra i partiti. Suslov l non ha mancato di far riferir- mento al rapporto di Leonid v Breznev al Congresso, ricoro | dandone il passaggio dedicato e e na a e eli e oa a uel a oi i te aoe iui ao ai rapporti interpartitici. Ma l'ideologo del pcus ha dato alle parole del segretario generale un senso molto più duro e intransigente. Si deve vedere, in queste variazioni di tono, una differenza di sostanza e, dunque, un contrasto di tendenze in seno al partito sovietico? I comunisti italiani preferiscono questa spiegazione, che è certo la più ottimistica. Ma si può anche pensare che Breznev e Suslov giunchino in realtà ruoli concordati, che rientrano in un unico e ben orchestrato indirizzo [strategico: il partito mostra el i due volti, a seconda delle cir- 1 costanze e degli interlocutori 1 (quello moderato e realista di | Breznev e quello intransigenI te e dogmatico di Suslov). ma dietro la doppia facciata c'è ' una sola, dura linea politica. La verifica di queste ipotesi ■opposte verrà forse nei pros■ simi giorni a Berlino. I tre punti principali del discorso di Suslov sono gli stessi che sono stati oggetto d'un di| battito nel quadro della pre. parazione della conferenza, che si prolunga ormai da IT ; mesi. L'ultimo progetto di do•cumento. messo a punto a Berlino in gennaio, dà ragione alle tesi autonomiste: non ! vi sono riferimenti ai principi del marxismo leninismo, né proleta- ar-1 all'internazionalismo i- rio. né al ruolo guida delli l'Urss. I sovietici sembravano m- ; aver già accettato questo doni cu mento, che rappresenta o- i unu loro sconfitta. Il discorso ma di Suslov è il segnale d'una eaeadi si ci nuove offensiva del Cremlino in senso cominformista (e sarebbe forse la morte precoce della conferenza)? Oppure, i sovietici si atterranno alla linea moderata assunta in dicembre e gennaio, pare su ordine esplicito di Breznev? Paolo Gartmberti

Persone citate: Breznev, Engels, Lenin, Marx, Michail Suslov, Paolo Gartmberti

Luoghi citati: Berlino, Mosca, Urss