I gollisti criticano Giscard d'Estaing di Alberto Cavallari

I gollisti criticano Giscard d'Estaing D°po *a sconfitta elettorale I gollisti criticano Giscard d'Estaing Variti. 17 marzo. Il governo francese è in grave difficoltà per la crisi del franco e per la sconfitta elettorale. L'elezione dei presidenti al consigli regionali ha messo in evidenza oggi che le perdite della maggioranza sono ancora più gravi del previsto, mentre la moneta francese (dopo una leggera ripresa di ieri) ha proseguito la corsa verso il basso su tutti i mercati. Stasera Le Monde informa che all'Eliseo regna un'atmosfera di tensione senza precedenti, e che il presi| dente Giscard d'Estaing cerca di «contenere il panico che si va diffondendo». Davanti agli ultimi dati | (che portano a 194 i seggi conquistati dai socialisti e I che rivelano una perdita di 36 seggi da parte dei giscardiajni) la maggioranza finalmente ammette il «deplorevole bilancio», e mescola all'emozioì ne infocate polemiche interne. Si rimprovera al ministro ! dell'Interno di aver mentito, parlando di '(avanzata parai! tela dei giscardtani e dei so; cialisti». E' scoperta l'irritazione dei gollisti verso il pre' sidente della Repubblica che, {sottovalutando la battaglia, ; ha provocato «una disfatta | politica di tutte le componen! ti della maggioranza». Non si fa più mistero che la sconfitta elettorale ha fatto scoppiaj re il problema delle relazioni ; tra Giscard e i gollisti. I gollisti rimproverano a seguito un disegno: quello di riequilibrare la maggioranza, lasciando battere i gollisti, per fare avanzare il suo piccolo partito repubblicano indipendente. Dai dati definitivi risulta infatti che nemmeno questo scopo è stato conseguito, che i gisca perduto quanto i gollisti, e che la strategia presidenziale «ha portato tutti alla catastrofe». Pertanto, ciò che si chiede è la revisione di una strategia sbagliata, e persino un riesame dei rapporti di forza uirìnterno del governo stesso. Nell'ultimo rimpasto, Giscard aveva nominato molti ministri o sottosegretari «presidenziolisti», togliendo sempre più spazio ai gollisti. Negli ambienti dellUdr, la richiesta di una correzione agli errori compiuti si accompagna al rancore polemico. Ci si chiede persino se, la sconfitta, non porterà presto a una crisi di governo. La sbandata monetaria inasprisce poi la tensione, malgrado la Presidenza della Repubblica cerchi di riportare alla calma la situazione. Agli allarmisti, pare che i giscardiani rispondano che non bisogna esagerare la sconfitta, valutata all'Eliseo come frutto di un'ondata di protesta generica, paragonabile alla vampata poujadista del '56. Ma questa diagnosi ottimista non è molto condivisa, dato che l'uscita del franco dal «serpente», la sua progressiva svalutazione, mettono in luce che la protesta politica di marzo non è solo legata allo scontento piccolo-borghese verso la congiuntura. L'avanzata della sinistra — si osserva — è piuttosto connessa al fallimento di due anni di «cambiamento» superficiale, a una politica economica confusa e poco credibile, a una economia sovravvalutat^ per ragioni di prestigio. In serata , il ministero dell'Interno ha comunque diffuso le cifre definitive sulla eiezione dei presidenti dei consigli regionali. In 96 dipartimenti, la maggioranza è riuscita a mantenere solo 54 presidenze; (mCdd3u£t i rdiani hanno \Qppsmrescdascinsocme clirpdstioilgdpvliPtt però tre presidenze conqui state da candidati appartenenti alle «sinistre varie» che, per quanto non abbiano preso impegno politico col programma comune, non certo appartengono alla maggioranza. Alberto Cavallari sfcomotdBmpp, a1 opposizione ne ha conquista- z• 39. Si devono aggiungere | dsaid

Persone citate: Giscard D'estaing