La "degradazione,, della lira gli imprenditori e i sindacati di Natale Gilio

La "degradazione,, della lira gli imprenditori e i sindacati Modigliani, Ugo La Malfa e Luciano Barca al Cespe La "degradazione,, della lira gli imprenditori e i sindacati Roma. 16 marzo. La «ricettai» comunista ai un «mutamento politico ormai inevitabile», necessario per tirar fuori l'Italia dalla crisi economica e morale in cui si dibatte, ricetta illustrata ieri da Eugenio Peggio nella relazione di base al convegno organizzato dal Vespe (Centro studi di politica economica del pei), è stata oggi al centro di un serrato confronto cui hanno partecipato politici ed economisti di varia estrazione. L'analisi di Ugo La Malfa 1 è partita dalle cause interne ' della crisi. La continua de- ! rt^iS-T 1 neta ~ ha detto " leaàer re' ; 1 pubblicano — «da ormai l'impressione di trovarsi a cavallo tra la condizione europea e quella di alcuni Stati sudamericani». 1 . °a «"?s'a d°!or,°sf C°1S'J ta*onf e Partita l idea di un incontro fra tutte le forze 1 j 1 I \ j | ' i : 1 polìtiche dell'arco costìtuzio naie. Quali problemi dovranno soprattutto affrontarsi? Il primo è quello della spesa pubblica, la cui dilatazione è all'origine dei nostri mali. In un sistema moderno, ha con tinuato La Malfa, ci dev'essere un rapporto tra il costo delle strutture pubbliche e il rendimento del sistema produttivo. Questo rapporto è andato via via sempre più deteriorandosi, caricando il sistema produttivo di pesi che hanno finito praticamente per bloccarlo. Come uscirne? Come tornare ad una produttività crescente, ultimo baluardo che resta per non uscire di fatto dall'Eu- rapa? La strada da percorrere — secondo La Malfa — è anzitutto quella salariale: non si riesce a capire perché, una volta assicurate tut- te le garanzie attraverso il 1 meccanismo della scala mobile, si debbano poi avere altri aumenti se l'economia non tira. A La Malfa hanno latto seguito gli interventi di Luciano Barca, responsabile della sezione economica del pei. del segretario generale della | Cgil. Lama, e del professor Modigliani, venuto dagli Stati Uniti. Barca ha fatto una sottile critica alla relazione di Peggio: « La protezione contro i condizionamenti internazionali — ha detto — deve venire da una politica economica degna di questo nome. In questo senso 6 un'illusione quella che attribuisce alla capacità delle nostre esportazioni di espandersi in n.«^do da uscire dalla crisi». Dopo aver sottolineato che i condizionamenti dei prestiti esteri rischiano di essere particolarmente pesanti — come è implicito nelle condizioni imposte dalla Cee (a conti fatti ci sarà una riduzione di mille miliardi per le disponibilità del sistema produttivo) — il parlamentare comunista ha puntato su un rinnovamento profondo dei modi di gestione del meccanismo economico. «Va definito un limite alla spesa pubblica che non sia soltanto quantitativo ma anche qualitativo». j [ ; ! ! j i I : j ; i ; : I j j ! | < ! £"c._ ...u_i,"° - _ TlIsJ}0 I fatto la sua polemica indiriz zandola, però, verso La Mal fa: «li sindacato — ha detto — ha scelto ormai da anni la via di dare priorità agli investimenti e all'occupazione, subordinando a questa scelta ogni altro comportameli ì 1 to relativo ai contratti e ai I salari. Su questa linea sono coerenti le piattaforme contrattuali portate avanti. Del tutto grottesca, quindi, appare la posizione di chi pretende che nell'attuale situazione economica, finanziaria e monetaria l'aumento di 20 mila lire salvi l'Italia e quello di 25 mila lire la porti alla rovina». 7/ sindacato, ha aggiunto il segretario generale della Cgil. è riuscito nel 75 a difendere salario reale ed occupazione, ma sa che il futuro riserva grandi di) j flcoltà. se non si determi- , nano profondi mutamenti ■ [ negli indirizzi economici e ! ; politici. I lavori della giornata so- I ! no proseguiti con l'interven! to più atteso: quello del , j prof. Modigliani. L'economista italo-americano ha co- ! i minciato col ribadire che I I l'autarchia (limitazione del: le importazioni), non è una j soluzione per risolvere i ; problemi della crisi. « L'au- i i tarchia si risolverebbe, in; fatti, in una riduzione del ! : tenore di vita e in maggiori I I costi, dato che le merci prò- i j dotte all'interno dovrebbe- j j ro sostituire quelle che in! vece si comprano dall'este- 1 ro a prezzi più bassi ». Sui : | salari Modigliani ha nuova- j < mente affermato, come ave! va già fatto in una serie di \ I interviste, la necessità di evi- I tare una dinamica salariale che crei un processo distruttivo di inflazione. Che cosa si deve, allora, fare? Secondo l'economista occorre fermare l'inflazione limitando anzitutto il costo unitario del lavoro. Per far questo si potrebbe agire su tre livelli diversi: il salario nominale, la produttività, gli sprechi. Per il primo Mo dìgliani ha indicato un pacchetto di misure che potrebbero essere adottate. « Il loro scopo dovrebbe esser quello di proteggere il salario in termini di acquisto di merci prodotte ». La scala mobile dovrebbe essere indicizzata non rispetto a tutto il livello dei prezzi, ma solo rispetto al livello dei prezzi interni (eliminando quindi il consistente aumento derivante dalla svalutazione della lira). Inoltre la scala mobile dovrebbe essere pagata dallo Stato, cui le imprese verserebbero i fondi di quiescenza o di liquidazione. Infine, la scala mobile dovrebbe essere concessa solamente a quelle categorie che accettano di mantenere fermo il salario. Anche l'industria ha dato il suo contributo al dibatti- to del Cespe. Il direttore centrale del settore finanza pianificazione e controllo della Fiat, Cesare Romiti, ha ì affermato che « l'industria I automobilistica italiana può ancora costituire un fattore propulsivo per lo sviluppo economico del Paese »; a conferma di ciò il dirigente Fiat ha portato l'esempio del nuovo insediamento automobilistico in Brasile che — a suo parere — crea occasioni di lavoro sia in Brasile sia in Italia (attraverso l'esportazione di attrezzature e macchinari per circa 110 miliardi di lire); senza sottrarre — ria osservato — capitali all'Italia perché la Fiat ha operato attraverso , prestiti internazionali. Natale Gilio

Luoghi citati: Brasile, Italia, Roma, Stati Uniti