Inutili pressioni di parlamentari per indurre Frangie a dimettersi di Igor Man

Inutili pressioni di parlamentari per indurre Frangie a dimettersi Braccio di ferro tra Presidente e rivoltosi in Libano Inutili pressioni di parlamentari per indurre Frangie a dimettersi I mezzo cnlne del Generale ! 11 mezzo g<>//><• del generale Aziz Al Aluiab potrebbe riattizzare la guerra civile ma potrebbe anche avviare il Libano sui binari della normalizzazione. Ma, paradossalmente, l'arbitro della complessa partita non è lui. il generale sunnita che dovrebbe andare in pensione a luglio, bensì il * vecchio della montagna », vale a dire il precidente della Repubblica Suitiman Frangie. Giovedì sera il presidente stava intrattenendosi con alcuni notabili cristiani maroniti nella sua residenza, quando sugli schermi della tv. pochi minuti dopo le 21. è apparso, in grande uniforme, il generale Ahdab. Grave in volto, il comandante della piazzaforte di Beirut, ha letto un proclama in 15 punti, chiedendo le dimissioni di Frangie entro 24 ore e quelle del primo ministro Karame. Frangie, benché colto di sorpresa, ha reagito immediatamente. Da una altra stazione televisiva, occupata dai « lealisti », ha proclamato: « Resisterò anche a costo della vita ». L'ultimatum di Ahdab, che si era rimesso al Parlamento perché nominasse subito un nuovo presidente della Repubblica, c staio ignorato da Frangie. Ma dopo una giornata di tentennamenti, di perplcssitù, si è fatta strada nel mondo politico di Beirut una soluzione che consenta la cacciata di Frangie. permettendo a quest'ultimo di salvare la faccia. Dopo affannose consultazioni, i membri del Parlamento hanno convenuto sulla t necessità » dell'allontanamento di Frangie a patto che il « vecchio » non venga destituito. Così, riunitisi ieri in sessione straordinaria, 59 deputati (molti cristiani e tutti | i musulmani) hanno dato incarico al presidente dell'assemblea, il sunnita Kamcl Al Assad. di recarsi al palazzo presidenziale, dove Frangie si e asserragliato con i soldati a lui fedeli, per informare il presidente del « desiderio del Parlamento » e ottenere « precisazioni sulle sue intenzioni ». Frangio ha trattato duramente Kamcl Al Assad. E' deciso, ha fatto «lire al Parlamentò; a non dimettersi' «■rftVw pressioni*; potrebbe tuttavia accettare un invilo a dimettersi che sia firmato da almeno 66 deputati, cioè il quorum di due terzi « legalmente richiesto per misure di rilevanza costituzionale ». Polemicamente Frangie ha domandato al presidente del Parlamento: « Quali garanzie avete che la sicurezza sarà ripristinata se io mi dimetto? ». Così i 59 deputati hanno stilato un nuovo documento che invila Frangie a riesaminare la sua decisione « per evitare ulteriori spargimenti di sangue ». Ed e cominciata la caccia ai sette deputati che consentirebbero di raggiungere i 66 voti, pari ai due terzi dei seggi (99). Mj s-.' anche venisse raggiunto il a dorum richiesto, Frangio c andrebbe? Se il « vecchio » dovesse ostinarsi nel rifiuto, sarebbe impossibile scioglier l'imbroglio libanese senza tiiù gravi scontri politici c . piazza. Ieri si è ricominciato a sparare: a Zghorta si è combattuto: 20 morii, un centinaio di feriti. I! fantasma della "guerra civile nella guerra civile» incombe sinistro sul Libano. Zghorta è la città di Frangie e gli scontri si sono avu'J tra Montini a lui fedeli e forze progressiste appoggiale dai solda'.t dell'* esercito arabo libanese». che fa capo al lenente musulmano Khatib, capo >n pratica dei soldati che hanno disertato in segno di protesta per l'appog¬ ciò dato, filtranti* l'iiltim» fri** gio dato, durante l'ultima fa della guerra civile, da reparli cristiani dell'esercito ai falangisti di Gcmayel. Se l'esercito tutto appoggerà il mezzo golpe del generale Ahdab, giusto il proclama di Manna Saced, comandante in capo, (« Siate solidali coi vostri compagni »). a Frangie non rimarrà che fare le valigie. Ma se anche una minoranza delle forze armate rimarrà fedele al vecchio presidente, non si vede come si possa scongiurare la tragedia. Sempre ieri forze « leali » agli ordini del comandante della guardia presidenziale hanno occupato una caserma a un chilometro dalla residenza di Frangie. L'emittente di cui si serve il presidente ha poi lancialo un proclama: « Ci appelliamo a ogni soldato e ad ogni libanese che vuole difendere la legittimità e la Costituzione, nonché il suolo della patria contro gli invasori che por intuì tinnii lìkrm**el mwU imh. tano nomi libanesi, perché ven gatto immediatamente ad unirsi a noi ». E' impossibile far previsioni, gli avvenimenti' del Medio Orienle non possono misurarsi col nostro metro. Si può solo sperare che Frangie non riesca a versare altro olio sul fuoco c che. alla fine, geni la spugna. Le sue « dimissioni » potrebbero veramente promettere una schiarila. Se c'è un uomo politico nel Libano al quale si può rimproverare di aver esacerbato la situazione, di aver prolungalo la rovinosa guerra civile, questi è Frangio. Un lottato contro i palestinesi, ha tonalo contro le forze progressiste appoggiando sfacciatamente la falange di Gcmayel. braccio armalo del retrivo « establishment » maronita. Dopo la tregua del 22 gennaio ha ostacolato in ogni modo la formazione di quel governo di uni là nazionale che avrebbe aperto la nnoth alt» vtfnMHA kiunlrau ^éL porta alle riforme sospirate dal la massa musulmana, dui cristiani poveri. La Siria aveva sostenuto Frangie per non alterare l'equilibrio del Paese, ma sembra ora averlo mollato. Al corrispondente di « Le Monde » che ieri gli ha chiesto se godesse dell'appoggio di Damasco, il generale Ahdab ha risposto significativamente: «/ siriani sono con chi li aiuta a far uscire il Paese dal vicolo cieco in cui si trova. Hanno tentato anch'essi di normalizzare la situazione facendo tornare all'ovile gli ufficiali e t soldati ribelli o disertori. Si sono adoperati perché venisse costituito un nuovo governo. Non sono riusciti nel loro intento perché qualcuno ha fatto opera di sabotaggio ».- « Qualcuno » e Frangie. l'anima nera delle forze reazionarje maronite. Sono momenti tremendamente diflìcili. Una "guerra civile m«Mm ^;..;r» _ nella guerra civile » provocherebbe una scric di reazioni a catena. Verosimilmente l'intervento della Siria e. di conseguenza, quello di Israele. Forse ha ragione *Al Saftr» quando scrive che la prospettiva è una sola: o le dimissioni di Frangie e, quindi, la normalizzazione, o una nuova ondala di fuoco e, quindi, il quinto conflitto mediorientale. Igor Man

Luoghi citati: Beirut, Damasco, Israele, Libano, Siria