Come sta la fantascienza

Come sta la fantascienza Come sta la fantascienza C'è l'attesa di un nuovo boom, limitato peraltro all'edicola e alle edizioni economiche Milano, nir.rzo. Jono stati gli squali, i terremoti, i grattacieli, le Grandi Avventure insomma, che hanno indotto una atmosfera psicologica favorevole? Nella Cinecittà editoriale in questi giorni gira come il sospetto di un nuovo boom della fan Inscienza. Due nuove case edi trìci. Meb e Moizzì. Un mensile, « Robot », tra pochi gior ni in edicola assieme alle « Avventure di Perry Rodan » in pocket tradotti dal tedesco. Garzanti sta per riaprire una collana economica, '-eguendo l'esempio di Longanesi. Mondadori già batte tutti con i suoi classici e no stampati negli Oscar. L'offensiva è sulle edicole, si capisce, e nasce ancora dal cinematografo, dai dinosauri perduti di Burroughs o dai fiammeggianti insetti di « Bugs »: Mazzottu fa uscire un volitatone a seimila lire. « Fantascienza e cinema », che è un bel catalogo critico di immagini «retro» come piacciono oggi: Sonzo gno pubblica il cinematogra fico « 1 topi ». schifosa inva sione di Londra. SugarCo chiude « Delta ». intanto, e Dall'Oglio la sua collana di « Arcana ». L'edi cola e gli economici minac *i,"". .—■•»«. ciano il minuscolo popolo dei clubs provinciali; l'elite degli esperti collezionisti di fanta scienza rischia la rovina in una inflazione prossima veri tura che servirà solo alle grandi case e alle grandi di stribuzioni. Sarà un miracolo come sempre all'italiana? Il mercato della fantascienza, cosi com'è adesso, tira su un miliardo, un miliardo e mezzo l'anno. Escluso Mondadori, che ha camminalo più o meno tranquillo con i suoi settecento numeri di « Urania », è una piccola industria rimessa insieme a fatica do¬ po la Grande Crisi del '62. C'era già stato un boom, di- j fatti, a partire dal 1952. Fini dieci anni dopo con miriadi i di editori tra Roma. Milano j e perfino Piacenza, pessime • traduzioni, librerie ingorgate , da non crederci e dunque li- j brai in rivolta, rese assurde, | livello medio al di sotto del ! fumetto. ' « C'erano trentanni di prò \ j dazione anglosassone da sfruttare », dice Gianfranco | Viviani, che è it manager del- : fc Edizioni Nord «e fu tutto' bruciato in poco tempo. Nel 1969. quando cominciammo \ noi. c'era una immagine da ricomporre, presso i librai e verso il pubblico. Abbiamo proposto dei libri, non più dei fascicoli da edicola; abbiamo lottato per gli autori della terza generazione: abbiamo dovuto identificare una diver sa "attenzione" dei lettori ». « Le librerie ». dice Iniscro Cremascfii. già curatore di « Arcana » per Dall'Oglio. sconfinano la fantascienza ne gti angoli non visibili Ma an I u" ""vy" «a un \ cile noi abbiamo mimetizzato , in un settore specifico del ro-1 manzi che avrebbero avuto Wgrande successo in qualsiasi i collana narrativa. Si sono ! bruciati per poche migliaia i di copie degli autori da gran di tirature, autori che erano anche" futurìbili, ma non I ioIo questo ». « Certo », dice Viviani. « duemila lire per un libro di astronavi e laser, di botte della madonna, sono tante ». (Ma lui ci si paga, forse, gli autori più difficili le nuove scritture sofisticate dei Silverberg. dei Finney. dei Brunnen. «Così», con elude Cremaschi. I | I « con l'edi ! j tore abbiamo deciso di occu porci del taglio narrativo i non della fantascienza ». j Clubs o boom popolare, ar • tigianato o consumo. Compi , liamo la scheda « Edizioni j Nord »: l'artigianato che ha | ovviamente paura dcll'uraga ! no di un nuovo boom ma j ' c/ie (a differenza di Dall'Oglio \ o SugarCo che hanno una', produzione differenziata) non | può far altro che aspettare e I : vedere. La Nord stampa, tren-1 ' la tìtoli all'anno, rilegati, trai le 1500 e le 3500 lire, tira \ tura media seimila copie. Produzione grosso modo dirisa in romanzi di fantascien-1 za « retro », come quelli di ' Burroughs, vecchi classici de- ! gli Anni 30-40; fantascienza \ « scientifica », con le sue astronavi e invasioni di e da \ altri mondi, che è poi la ree-1 chia SF (« scienceflction »: per la sua storia e catalogo j ci sono due Guide in italiano. ! « Un miliardo di anni » di j Aldiss da SugarCo e « La sto- ' I ria della fantascienza» di \ , Sadoul da Garzanti); poi la 1 Nuova SF (« science-fanta W'- cfie cos'è? L'accento i batte sulla « fantasy ». I vec-1 ! c'«' confini-limiti narrativi e- ! i raT>° "« lontano passato (ed è la SF eroica, di mito e ma t>ia>- ° »" lontano futuro (e I la scienza vi è in certo mo- do già prevista). Si va. adesso, più a ruota libera in entrambe le direzioni, con schemi meno scontati. SF oppure NSF non vanno però da soI le. bisogna « promuoverle ». | Ecco allora che le Edizioni I Nord di Viviani e collaboratori (Valla. Prinzhofer. Tarn ! aurini: lettori « scientifici » o «letterari») pubblicano bollettini di informazioni e saggistica per i clubs ed i fans. commissionano addirittura una indagine demoscopica sui lettori di fantascienza. Il lettore italiano di SF ha tra 20 e 30 anni, è maschio, è studente, impiegato, professionista (nell'ordine: operai e casalinghe quasi non ci sono). Si interessa di narrativa in generale, di saggistica, di di I ^ulgazione scientifica. Legge , «panorama» o «L'Espresso» | ma anche e massiCciamente. i consuma ->,,.., p.n/>. „; Srfa tra le cintele , aiecimìla lire al mese. Abita i «" maggioranza al Nord, e or j j | inamente in città. Preferisce la SF « sociologica »: ma è ! forse un dato sbagliato, per , dire che si interessa sempre | meno alle vecchie « botte del- \ la madonna » tra astronavi i e cerca invece un discorso ! « traducibile » nei suoi prò- j blemi odierni. Saranno così anche i prossimi lettori della Fantascienza in edicola? Claudio Savonuzzi j

Luoghi citati: Londra, Milano, Piacenza, Roma