// super-testimone di Silvana Mazzocchi

// super-testimone // super-testimone (Segue dalla 1* pagina) i e Grappotte. L'appuntamento i era nell'ufficio del decano Cochet, stanza 129, terzo piano. | Ad attenderlo c'erano il soj stituto procuratore Ilario ! I Martella, il funzionario inter- ! I prete dell'ambasciata italiana, | il capo dell'Interpol di Roma ' Antonio Fariello e il cancel| liere Massimo Chiesi. Alto oltre un metro e 80, j magro, dinoccoluto, legger! mente claudicante, Roger B. i Smith aveva l'aria molto sileura di sé. Vestito blu, pan 1 taloni a tubo, fazzoletto bianco nel taschino, Smith, sebbene abbia già compiuto 72 | anni, ha per cinque ore tranquillamente risposto a tutte 1 ie domande in americano, la ' sua lingua. « // francese io lo narlo solo al ristorante ». ha uetto scherzando ed ha preteso un interprete. Cosi nell'ufficio del decano dei giudiI ci di Parigi sciio state molte ! le traduzioni fornite per i diei ci quesiti contenuti nella ro gatoria. Cochet le rivolgeva i in francese al testimone; un interprete americano le traduceva a mister Smith e quin; di ripeteva in francese le ri; sposte. A questo punto Ilario i Martella chiedeva le sue pre' cisazìoni in italiano che vet nivano quindi a loro volta : tradotte in francese per il ' giudice istruttore e in ame1 deano per Smith. Alla mac! china da scrivere la più anziana segretaria di palazzo di | giustizia, una vecchia signo! ra di 68 anni, raccoglieva la deposizione. La lunghezza di questo interrogatorio non può quindi stupire. Ed ecco la cronaca dell'ai| tesa. Ori 14,45: escono gli av; vocati difensori di Smith. ; V'aisse, il titolare dello studio che lo assiste, va via. Rimane ! il suo secondo, Grappotte. , Fuori della stanza restano i anche Fariello dell'Interpol e il cancelliere Chiesi; la procedura francese non permette che sia presente. Ore 15,30: esce 11 primo interprete inglese ( un vecchio amico di Cochet) e ne entra un altro. Anche il sostituto Martella compare per un momento nel corridoio. Appare agitato; prende alcuni documenti dalla sua borsa custodita dal cancelliere Chiesi. Alle 16 arriva una intera scolaresca: trenta ragazze accompagnate da un professore. Entrano tutte nella stanza 129 bis, che ■ poi il salotto dell'ufficio del decano Cochet. Per un'ora si sentono voci e risate; la stanza era stata prestata per una lezione scolastica sulla giustizia e l'appuntamento è stato rispettato. Ore 16,45: sono passate due ore; per alcuni minuti le voci, all'interno della stanza, si fanno concitate. Poi riprende regolare il ticchettio della macchina da scrivere. Manca poco alle 18 quando finalmente esce Smith. Tutti gli si stringono intorno, ma lui tace, afferma di nei conoscere il francese (vive a Parigi da dieci anni) e sguscia nella toilette. Torna senza dire una parola e rientra. Il suo avvocato lo aspetta fuori paziente Ano alle 20. Finalmente Cochet apre la porta. Dice ai giornalisti dei quotidiani francesi che, sebbene gli dispiaccia, questa volta non può dire niente. Protetto da giudici e avvocati Smith scompare verso l'ascensore sempre muto e sorridente. Silvana Mazzocchi

Persone citate: Antonio Fariello, Cochet, Fariello, Martella, Roger B.

Luoghi citati: Parigi, Roma