Confronto sulla città e i piccoli centri fra studenti e cronista a S. Ambrogio

Confronto sulla città e i piccoli centri fra studenti e cronista a S. Ambrogio Confronto sulla città e i piccoli centri fra studenti e cronista a S. Ambrogio Vivo interesse per l'iniziativa de "La Stampa": "Il giornalino di classe" • Le domande dei ragazzi fanno emergere le difficoltà della vita moderna: la metropoli è "alienante", i paesi di campagna "non offrono attrattive ai giovani" Il cronista s'era messo in viaggio con una convinzione: invitato ii una scuola media di Sant'Ambrogio, alle porte della Valle di Susa. pensava di trovar ragazzi e ragazze diversi dal loro coetanei "cittadini"; di ascoltar discorsi che non riflettessero — come spesso avviene in scuole torinesi — l'Insofferenza per tutti i guai della metropoli: dalla sporcizia allo smog, dal traffico straripante alla mancanza di spazi verdi e di attrezzature sportive per I giovani. In effetti quel ragazzi di Sant'Ambrogio non avevano de lamentare d'esser • stritolati dalla vita allenante della metropoli ■ : ma paradossalmente (qui sta la sorpresa) affermavano che Torino II attira, che avrebbero voluto trasferirsi nella grande città, che avrebbero volentieri abbandonato Sant'Ambrogio dove • c'è poco o nulla che Interessi un ragazzo •. Il concorso de la Stampa per • Il giornalino di classe • (sta ottenendo una valanga di adesioni, quasi da mettere in Imbarazzo gli organizzatori) era stato lo spunto per la visita del cronista. Il prof. Italo D'Agostino, insegnante di lettere alla ■ Anna Frank •. aveva sollecitato l'incontro con I giovani di due sue classi (la II e la III A) che avendo In mente di preparare un giornalino • avrebbero voluto ottenere del consìgli tecnici e qualche idea d'Impostazione da un esperto », Capita in questi nostri Incontri — da un mese e mezzo sono sempre più frequenti nelle scuole — che la spontaneità abbia il sopravvento su tutti gii schemi preordinati. Rotto il gh'acclo con I giovani, stabilita in fretta un'atmosfera di amicizia senza formalismi, il dibattito si sviluppa secondo gli interessi più acuti dei ragazzi. In tre o quattro ore di dialogo fitto, la mattinata vola via. E se gli studenti ne traggono qualche vantaggio, come possono verificare gli insegnanti (a Sant'Ambrogio erano presenti all'incontro, oltre al prof. D'Agostino, il preside prof. Raffae- le Marmora e un'altra insegnante di lettere, la prof. Ambretta Rossi), anche il cronista ne esce arricchito: 6 come respirare una boccata d'aria pura, dopo tanto fumo acre sprigionato dal fatti il .•mimi.ni. ; e rattristanti dei quali spesso, per mestiere, deve occuparsi Dicevamo all'inizio che I ragazzi della II e III C hanno una certa • voglia matta • di vivere in città. E' stato uno degli argomenti di discussione, tutti assieme si è cercato di analizzare questo desiderio. Buona occasione per un discorso su Sant'Ambrogio e le sue carenze, sulle prospettive di ampliamento e ammodernamento della scuoia (che per fortuna esistono), sulla necessità che un piccolo o grande centro urbano abbia in testa alla classifica delle tuiiii- realizzazioni quelle strutture sociali che rendano soddisfacente la • qualità della vita • ai giovani. Anche per non ingenerare equivoci e false predilezioni nei ragazzi, che polrebbcro scambiare per un Eldorado un certo luogo, solo perché possiede una cinquantina di cinematografi, grandi strade ed enormi palazzi (ma impraticabili ai pedoni le prime, di poco allegra abitabilità I secondi), migliaia di negozi spesso simili a specchietti per allodole Anche I problemi della convivenza fra compagni di classe, dei rapporti fra maschi e femmine, hanno occupato un'oretta del dibattito. Essere galanti e ■ cavalieri • con le ragazze, in ogni circostanza? (Domanda dei maschi). Come difendersi dall'esuberanza di certi compagni invadenti? (Preoccupazione delle femmine). Su questo problema non trascurabile si è innestato il discorso dei compagni - terribili -, forse un caso soltanto da esaminare con vera attenzione. Confortante la conclusione: • O/sogna trovare II sistema di non rifiutare un compagno soltanto perché si comporta scorrettamente, con "uscite" a volte molto pesanti. £' difficile, vlen voglia di reagire accantonandolo. Ma un pensierino sulle cause di quel suo comportamento, un tentativo di capirlo prima, e poi di giudicarlo, dovremmo tarlo... ». Con costanti interventi del prof. D'Agostino, il discorso a più voci ha toccato tanti altri argomenti: Immigrazione, linguaggio scurrile dei giovani, delinquenza, autoritarismo, gene¬ rosità e solidarietà nei confronti del prossimo, giudizi sul metodi d'insegnamento alla • Anna Frank ■ dove chi vuole la disciplina • come la il prof. D'Agostino, non si limita a pretenderò che I ragazzi abbiano un comportamento corretto, ma cerca d'Incanalare, giazle a un minimo d'ordine, gli Interessi degli studenti verso cognizioni e commenti che ci aiutino a maturare ». Il cronista, in coda alla visita nelle due classi, ha dovuto fare • a grande richiesta • una capatina in I C. che non era Inserita nel programma della mattinata. Si è finito ben oltre II trillo del campanello che annunciava ia conclusione delle lezioni. Possibile che alle 13 ragazzi di 11-t5 anni_non sentissero i morsi della fame? fr. Siudcnti e professori della «Anna Frank» di S. Ambrogio durante l'incontro con un giornalista nelle classi II e III C

Persone citate: Ambretta Rossi, Anna Frank, D'agostino, Italo D'agostino

Luoghi citati: Marmora, S. Ambrogio, Susa, Torino