Rivolta di "nappisti,, in carcere agente in ostaggio, poi liberato di Adriaco Luise

Rivolta di "nappisti,, in carcere agente in ostaggio, poi liberato A Napoli: volevano un messaggio per radio Rivolta di "nappisti,, in carcere agente in ostaggio, poi liberato Responsabili della sommossa sono dieci detenuti accusati del sequestro De Gennaro - Avevano quasi ultimato un tentativo d'evasione quando li ha scoperti una guardia carceraria (Dal nostro corrispondente) Napoli, 5 marzo. Clamorosa protesta nel car-cere di Poggioreale da parte di un gruppo di detenuti prò- tagonisti di sequestri di per- sona, estorsioni, attentati si-glati dai Nap, l'organizzazione eversivo apparsa per la prima volta nella nostra città nel- l'ottobre del '74. con lo scop- pio di un ordigno proprio da- vanti all'ingresso della casa di peno napoletana. Oggi dieci «nappisti», sco- perti mentre tentavano una difficile evasione, dopo aver segato le sbarre del finestrinodella loro cella, che dà sul cortile interno, hanno preso in ostaggio l'agente di custo- dia Antonio Laurenza, 34 an- ni, e occupato «militarmente» il padiglione Italia, dove sonoasserragliati. Alla sommossa non hanno aderito gli altri 45 detenuti che non hanno voluto far cau- sa comune con i «prigionieri politici». Ai «nappisti» si è unito soltanto un recluso prò- veniente da un carcere sicilia- no. Ad Antonio Laurenza non è stato torto un capello. I ri-voltosi, che non sono armati,gli hanno consentito di consu- jmare il pasto, di aver scambi Idi saluti con altri colleghi, «E' compito di ogni rivoluzio- i nario — hanno scritto in un I.I: : messaggio consegnato a un telecronista della Rai e a un j , giornalista de l'Unità — ten' tare la fuga, sottrarsi con ! opni mezzo alla repressione ' di Stato. Come sempre, è 1 compito primario di tutti i ri ( voluzionari prigionieri tutela re la propria incolumità dalle irappresaglie che immancabil mente hanno subito o subì .scono tutti i detenuti proleta ri... ». I rivoltosi hanno legato alla trasmissione del messag gio per radio e per televisione la conclusione della loro ozio ne dimostrativa e il rilascio dell'ostaggio, ( In sostanza, i «nappisti» chiedono di essere trasferiti in un altro carcere, di essere sottoposti a immediato prò- cesso e hanno detto di aver 'catturato l'agente di custodia | per difendersi da eventuali1 rappresaglie. Altre richieste I riguardano la possibilità di 'essere riuniti in un solo car- ! cere, di poter discutere e stu-1 j diore insieme e il permesso di j ascoltare la radio e vedere la televisione, | Chi sono gli autori del eiaì moroso gesto? Sono estremiIsti sedicenti di sinistra arre 'stati in varie riprese dalle squadre dell'Antiterrorismo, accusati di aver sobillato la 'sommossa del carcere di Vi terbo, di aver organizzato il ì tragico attentato al manicomio giudiziario di A versa, di aver sequestrato il giudice romano De Gennaro, del sequestro a scopo di estorsione dell'industriale napoletano Mocjcìa, di una serie di attentati dinamitardi olle caserme e autorimesse delle forze dell'ordine. Sono: i fratelli Pasquale e Antonio De Laurentis, Claujdio Carbone, Nicola Pellecchia, Fiorentino Conti, nativo Idi Bra ( Cuneo i. Aldo Mauro, 1 Enrico Gallone, Alberto Buanoconto, Giuseppe Sofiu ed Edmondo De Quartes. L'altro detenuto che ho sposato la loro causa, è il marchigiano Laidislao Brandi, 41 unni, che ha Jtrscoiso la sua esistenza finoj ra in carcere, per furterelli e altri reati comuni. Proviene ;dal carcere di Noto (Siracusa) dov'è rinchiuso anche il : neofascista Nico Azzi. Durante il colloquio con i | giornalisti è intervenuto con 'un'amara denuncia: «Ho te-I ì sciato nel carcere siciliano — \ i ha detto Brandi — cinque i compagni in cella di punizio- ; i ne. dopo essere stati massa-1 I cratì di botte Per i proletari | ' il trattamento è tempre mol -II/O duro: Nico Azzi, invece, è ! trattato con tutti i riguar- ! dì...». | A Poggiorea!e questa sera _ .M c'è tensione, ma la situazione! [è sotto controllo delle forze dell'ordine. All'esterno dell'edificio i carabinieri e la polizia hanno teso un cordone di sicurezza. In un primo momento, quando si è diffusa in città la notizio del tentativo di evasione e del'a guardia carceraria tenuta in ostaggio, i parenti dei detenuti sono affluiti all'ingresso dell'istituto 1 di pena ed hanno chiesto no! tizie dei loro congiunti. L'allarme e scattato slama1 ne intomo alle 9, quando An- itonio Laurenza, nel giro d'i]] soezione del padiglione Italia,] ai primo piano dell'edificio|ì carcerario, ha notato, attra ; verso lo spioncino un giovane , «nappista» che stava segando ] le sbarre della cella. Senza esi. ! lazioneéentratoedé stato subito catturato. I ribe.-i, una i volta impadronitisi delle chiavi, hanno aperto tutte le altre j celle, ma sono rimasti isolati nella loro azione poiché i reclusi hanno preferito rimanere estranei alla protesta. Si sono iniziate poi le trattative. Sono accorsi a Poggio reale j giudici Di Persia. Di Pietra e Volpe, che svolgono l'istruttoria sui Nap e il giudi ce di sorveglianza Cappelli, con i quali i «nappisti» non hanno voluto avere nessun colloquio. I contatti si sono trascinati per tutta la giornata, senza alcun risultato positivo; proposte e controproposte si sono succedute in un al- tri detenuti. Poggiorcole è un carcere rììi noto per le azioni di rivol to. E' superaffollato e basta una scintilla per provocare I esplosioni di malcontento che trovano, nel lento attuarsi della riforma carceraria e nel le disumane condizioni di vita dei detenuti, il punto debole. Nelle prime ore del pomeriggio si è avuta l'impressione di una schiarita: da Roma, su invito dei detenuti, sono giunti i loro avvocati difensori. Di ternarsi sfibrante, mentre si studiavano piani d'emergenza per scongiurare che la prote sta potesse dilagare negli al ' Giovanni e Lombardi, da No- ; Poli l'avvocato Senese; alle 15 e arrivato, per un colloquio; con il figlio, anche l'avvocato' pellecchia che ignorava quon- 'o stava accadendo. In segui to i «nappisti» hanno chiesto ' ; ; ' ' di avere contatti con la stampa, di dare diffusione nozio naie, attraverso la radio e la televisione, alla loro protesta. Dai magistrati Di Persia, Di Pietra e Volpe, il procuratore generale Guadagno è stato costantemente informato dell'evolversi della situazione e secondo indiscrezioni avrebbe consigliato la massima cautela. In serata, alle 21, lo sbocco definitivo della vicenda, la conclusione del dramma che ha tenuto con i! fiato sospeso per un'intera giornata, autorità e forze dell'ordine. La moglie dell'agente tenuto in ostaggio, in una saletta attigua alla direzione, ha potuto riabbracciare il marito dopo ore di angosciosa attesa. Durante lo notte i «nappisti» sono stati trasferiti in altre carceri della Campania. Adriaco Luise g! Napoli. L'interno del padiglione Italia dove si sono asse migliati con l'ostaggio i detenuti nappisti (Telefoto Ansa)

Luoghi citati: Bra, Campania, Italia, Napoli, Roma, Siracusa