Dibattito sulla proposta La Valle di Raniero La Valle
Dibattito sulla proposta La Valle ABORTO Dibattito sulla proposta La Valle Roma, 4 marzo. La proposta per l'aborto j bfatta da Raniero La Valle su pLa Stampa è stata lungamen- pte discussa iersera nel salone, \tgremito di cattolici, della parrocchia di San Francesco, b1 Trionfale. Il dibattito, moderato da padre Ernesto Bai rrndducei, ha avuto per protagoni-1 rsti La Valle, il professor lAdriano Bompiani, ordinario di Ostetricia nell'Università Cattolica, il sociologo don Gianfranco Milanesi, del Pon- adstificio ateneo salesiano, il do- mmenicano professor Dalmazio nMondillo, presidente dei teo idlogi moralisti italiani. | sBalducci, nella premessa, | dba sottolineato che il rigori- ! vsnni opposto di gruppi catto- illiei e radicali non permette di | nsciogliere il nodo fra morale ie norma penale, con il r' ..ilio rche si giunga alla peggip»" leg- ! cge possibile in cui la grave de-1 ocisione sia soggettiva, senza i ecorresponsabilità del'<" socie- j gta. Il dogmatismo catto.1 jo ri- rschisi di favorire involontaria- rmente la svalutazion~ della ! cvita che. per padre Balducci. j tè l'ideologia dominante che mmira all'equilibrio demografi- ico attuale per difendere il be- snessere borghese. zIl professor Bompiani ha I difeso il diritto alla vita sia I bperché l'embrione è sin dal j dconcepimento un'individuali- stà distinta dalla madre e di ) dspecie umana, sia perché l'a- ; mborto terapeutico, come pie- j Lvisto nel progetto unificato adel Parlamento, aprirebbe la j cpossibilità di abusi in nome ; adella «salute della madre», , mche è concetto quanto mai telastico. Dal punto di vista te.1 Nrapeutico, ha detto, l'aborto è tgiustificabile, forse, in tre o tquattro casi su mille per evi- i mtare conseguenze gravi alla \ dmadre: ormai la medicina I dpuò applicare qualsiasi tera pia olla donna gravida senza che insorgano complicazioni. Diverso il coso dell'aborto eugenetico perché oggi è possibile accertare con il 98 per cento di certezza le malformazioni irreversibili del feto, che si presentano nel 4 per cento dei nati. Il 90 per cento delle madri dinanzi alla certa malformazione del feto, hanno optato sinora per l'aborto. Don Milanesi ha affermato che nei Paesi ad alta demo- ctSagrafia e a basso reddito l'a- borto è limitato al 30-40 per I cento dei nati; nel Paesi a bassa natalità e ad alto reddi- to, invece, eguaglia o supera il numero dei nati ed è quin- di. fenomeno di massa. Poiché le Wffi rprjrpssivp !au^nunò6 ìf %iaT degli j aborti clandestini e le leggi li- ! berali non la riducono, occor re una educazione preventiva che eviti la condizione aborti-! „a : Raniero La Valle ha difeso ! la sua proposta fondata sulla rinuncia alla sanzione penale, del resto inoperante e inutile contro gli aborti clandestini, e sulla forte socializzazione a scopo preventivo. Un referendum sull'attuale legge repres-1 siva e fascista, ha detto, porrebbe ai cittadini un quesito i impossibile: il «no» all'abro- ; gazione difenderebbe norme ■ che non riducono gli aborti clandestini; un «si» equivar- ! rebbe a privatizzare una decisione contro il diritto alla vi-, ta, cosa altrettanto inaccetta-: bile. La sua proposta prevede ohe la madre, in forza dello j speciale rapporto con il feto, I sia giudice della condizione di ! necessità e non lo Stato chej non pub arrogarsi il diritto di vita o di morte. La donna, ri- ; volgendosi al consultori do- j vrebbe trovare l'appoggio per risolvere le difficoltà che la ! inducono ad abortire come; gesto senza speranza. Qualora . insistesse, dopo 12 giorni, potrebbe ^ottoporsi all'interven-1 to secondo le modalità previste dal progetto discusso in ; Parlamento. Per La Valle, se la de si ar- ] roccasse su una posizione ste- \ rilmente negativa rispetto al-1 la necessità di scongiurare j una piaga sociale, finirebbe per favorire una liberalizzazione incondizionata. Questa concreta esigenza si è posta il moralista padre Mongillo sostenendo che i cristiani, come cittadini, devono cambiare una società che rende diffuso l'aborto perché non asseconda le condizioni necessarie alla vita. O diversamente non hanno il diritto né la possibilità di imporre norme repressive che equivalgono a scaricare sulla donna responsabilità comuni a tutti. 1. f.
Persone citate: Ernesto Bai, Gianfranco Milanesi, La Valle, Mongillo, Raniero La Valle
Luoghi citati: Roma
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