Finti proverbi cinesi sulle spie e gli spiati di Furio Colombo

Finti proverbi cinesi sulle spie e gli spiati Questo {.mondo! Finti proverbi cinesi sulle spie e gli spiati I cinesi dicono che in Italia operano almeno novanta spie e mille agenti sovietici infiltrati in lutti i campi, dalla cultura all'industria. Difficile per il non esperto leggere fra l'ideogramma « spia » e l'ideogramma « agenie », e capire la differenza che gii autori del comunicato (che è in data 17-2. fonte l'Agenzia Nuova Cinu) avevano in mente. Difficile anche immaginare in che modo ubhiano proceduto alla schedalura. visto che nessuno li aveva mai liberali dall'idea che Anlonioni, col sua documentario fumoso, fosse « chiaramente un agente al servizio dell'imperialismo sovietico ». Non è il caso, però, di fur torlo ul solido pragmatismo che — come molli visitatori di quel Paese hanno notato — scorre con forza solto la pelle delle rullinate variazioni ideologiche, il ragionumenlo appare semplice: «Se lasci lu porla aperta, li entra in casa la tempesta » (probabile proverbio cinese). Ovvero: ogni zona debole del mondo rischia di diventare preda naturale delle correnti di forza che si confrontano. Anche in mancunza di dati e di liste il redattore cinese évrà l'ai- to presto a pensare: se c'è la Cia c'è anche il Kgb e i suoi ser-vizi rivali o fratelli. Se la zona italiana, con quella posizione nel Mediterraneo, è così impor-lame per una flotta, è naturale che lo sia anche per un'altra, Nessun dubbio: i cinesi non stanno prendendo la parte del bambino indifeso come Braccio di ferro contro Brutus. Anzi il loro pragmatismo sembra inclu- dere un bel < peggio per voi, che siete cresciuti cosi maledet- tornente gracili ». Ma in fondo il discorso non è mollo diverso da quello, di- retto e sprezzante, fatto a Bruxelles du Frank Church, il senatore americuno responsabile (insieme al deputato Pikc) delle rivelazioni che ci riguardano. A noi ti*.cu il dovere di dire la verità — ha detto con una certa dura indifferenza Frank Church — « in casa nostra non guardiamo in faccia a nessuno. Al resto pensateci voi ». Una via d'uscita noi, gli accusati, l'avremmo. Rispondere a . I beìl° slral° ul fan8o dopo lu 1 lempcsia. ; Qui — come accade per il • comune di Roma quando deve 1 affrontare i nubifragi — ci sono ! due strade. La prima è sgom I brare le baracche più mal ri I dotte (tanto saranno rioccupate i subito dopo) spiando il cielo, j sperando nel sole. Dopo la piog ; già il fango si indurisce e ma : gari in estate sembra anche un j bel paesaggio, se guardato a di ' stanza. Questa soluzione (che è ; quella romana) costa poco. Ma ; bisogna sapere che non risolve 1 nulla e che nell'ambiente dei Church che. dopo tutto, non siamo i corruttori; noi siamo icorroili cioè le vittime. Per so- stenere la nostra difesa, però. dovremmo fare come il difen-sore di Giuseppe Pelosi. Do-iremmo affermare che, nel no-slro corpo politico e nella nostra nervatura morale, siamo « immaturi ». La strada è umiliante e ci conviene affrontare il diluvio di accuse. Ci conviene, anzi, aspettarci che il diluvio continuerà, Mu poiché ci siamo costruito uno Stalo, un apparato burocratico e un sistema di controlli e verifiche che semb'- una borgulu romana in cuso di pioggia, è naturale che da noi. più che in Olnndu. in Giappone o negli altri Paesi « corrotti ». resti un baraccati, in quel elima morule e in quel pericolo fisico, può sempre succedere lutto. Ouulunque infiltrazione, qualunque virus, qualunque disperala sorpresa. La seconda strada sono i bulldozer. Spiani le borgate, sistemi i baraccati, prendi uno per uno i « lottizzalori » che hanno spinto le borgate a nascere, in proprio o tramile prestanome. S'intende che più si iarda e più mettere in ordine è penoso l difficile, portino pericoloso, co me le operazioni grovi dove, ' per togliere la cosa malvagia, il 1 bisturi sfiori il nervo o lu ver 1 tebru. eh.: pure sono « innoeen- l''»- Per inolio tempo siamo 'stali conte quei falsi sani che non vogliono farsi dure una guardata e:1.: medico per timore di brutte notizie. Ora il cambiamento del mondo sta mettendo in gara spietatamente i foni coi deboli e non consente più scuse Abbiamo mille ditelli fisici (l'economia, la valuta, la strut- turu produttiva) eppure non moriremo di quelli. La nostra malattia appare tipicamente ti psicosomatica •: disturbi fisici che esprimono oscuri mali repressi. O li meniamo in luce o un disperato complesso di persecuzione comincerà a osses- sionarci, in una umiliante pn- g.one d. vero e di falso in cui ciascuno è il nemico, la spia o il corrotto. Dicono gli psichia- tri che è meglio non giocare con i segni di certi malesseri. Un falso puzzo può impazzire davvero. Dicono i cinesi che «quando crolla un ponte la colpa non è mai del vento ». Anche questo è un proverbio invernalo. Ma potrebbe benissimo essere vero, per noi. Furio Colombo

Persone citate: Braccio, Church, Frank Church, Giuseppe Pelosi

Luoghi citati: Bruxelles, Giappone, Italia, Roma