Massachusetts: alle primarie assenti Ford, Reagan e Carter di Vittorio Zucconi

Massachusetts: alle primarie assenti Ford, Reagan e Carter In attesa della prossima importante prova in Florida Massachusetts: alle primarie assenti Ford, Reagan e Carter (Dal nostro corrispondente) Washington, 1 marzo. Superato il primo appuntamento nel New Hampshire (ron un chiaro vincitore: limmy Carer) e con i nervi già tesi al grande scontro in Florida, il 9 marzo, il grande llarniim delle primarie americane si ferma domani, martedì, nel Massachusetts per un « affate privato » ra i democratici. Assente il gran coltivatore di noccioline, immy Carter, l'ex governatore della Georgia che sta crescendo di giorno in giorno, nove canj,^ si ba|* n0 pcr conqui. stare il voto dello Stato più democralico d'America, questo Massachusetts che nel 1972 ebbe l'onore di essere il solo, fra Plu 8r8V' incidenti razziali dal- 50 Stati d'America, a preferire Me Covern a Nixon. Fra i nove in campo, vi sono i reduci della sconfitta nel New Hampshire, come Udall. Uayh, Harris. Shriver per i quali il Massachusetts può essere l'ulimo appello, ma vi sono soprattutto due « pezzi da novana » come il senatore lackson, forse il più aspro nemico della politica estera kissingeriana. e l governatore Wallace. Tradizionalmente, Boston e il suo Massachusetts sono una forezza « liberale ». un vivaio di democratici « progressisti » fra i quali un uomo come Wallace non avrebbe chance alcuna. Ma questo 1976. anno del dopo Waergate. del dopo Vietnam (finì ufficialmente l'anno scorso, ricordate?), del dopo-Cia. del « dopo tutto », è l'anno delle anomalie, del malessere e quindi del rimescolamento generale di opinioni. Cosi la liberale, avanzata. Boston è stata travolta dai * ""«'a" scolari negri trasporati neìlle scuole dei bianchi. scudo del « busing ». che vorrebbe rugginii- ..... ,:„_.. ,»t„ - 'epoca delle sommosse negre del '68 e la stessa gente che ha generalo i Kennedy, che ha sostenuto persino Me Covern e a sua ultra sinistra ha tentato \ eft ffn,egrazionc SL.olaslica sta. bilendo la composizione razziale delle scuole pubbliche. Tanto il senatore lackson che il governatore Walluce stanno cercando di sfruttare, con demagogia violenta, il malcontento dei bostoniani, e. in prospettiva. dell'America, per il « bu- sing» (da «bus», il mezzo ti: trasporto che realizza il dettato anli-segregazionisia della legge). In questo cocktail di irrazionalismo (il fondo di razzismo sotto la pcllicina di liberalismo) e di deliberata lotta contro l'espansione della mano pubblica nella sfera privata. Jackson e Wallace cercano di attingere. Essi affrontano con demagogica mancanza di scrupoli il problema, semplicemente promettendo di por fine al «busing », senza spiegare quali al- I tri strumenti essi adotterebbero per affermare il principio del diritto all'educazione e all'integrazione dei negri, che neppure Wallace osa più contestare. Gli altri candidati, i « liberali » Udall. Hayh, Harris. Shriver. sono prigionieri delia dialettica fra il principio de! « busing » che essi devono sostenere, e la lealtà di un crescente fastidio popolare che essi devono subire. Ancora una volta, dunque, nonostante i Watcrgale e gli scandali, è il problema razziale che torna alla superficie come una delle decisive discriminanti elettorali. Il quadro delle primarie del Massachusetts si può dunque riassumere così: lackson e Wallace uniti nella ricerca del voto di muli ornano e nell'assalto alla riccaforte liberale dove sono attestati Udall. uscito discretamente bene dal New Hampshire come uomo di testa del gruppo « progressista », Harris, il candidato più a sinistra con pochissime probabilità di successo, Shriver. legato al clan Kennedy attraverso la moglie ma incapace di superare il cliché di un Kennedy di seconda scella. Bayh. il « liberale » dell'Indiana che non riesce a imporre un'immagine di sì, né I politica né fisica. Assente è limmy Carter, dopo aver vinto il New Hamshirc e aver raccolto delegati in altri Slati, che si prepara allo scontro della Florida dove alfronterà Wallace, sudista come lui. in una battaglia all'ultimo sangue. Carter, candidato politicamente pirandelliano (è come vi pare, progressista, moderato o conservatore) ha predetto che in Florida vincerà. I repubblicani, che nel Massachusetts non esistono (400.000 eiettori registrati contro un milione e mezzo di democratici) non tengono primarie qui. nel la giusta convinzione che è inu tile battersi e farsi male per un ' bottino irrilevante. Ford e Reagan. usciti vicinissimi dal New Hampshire (ma con Ford da- , vanti, ed è importante) stanno « battendo » già la Florida, fisicamente come Kcagan o politicamente come Ford (che deve I pur fare il presidente a Wa-1 Shington). In Florida, martedì I della prossima settimana. Rea- ! gan gioca moltissimo: per un candidato che osa sfidare il presidente in carica, nel tradizionalista partito repubblicano, due sconfitte consecutive sarebbero letali. Il Massachusetts è dunque rica 1976 solo una lappa, la seconda, di una strada ancor tanto lunga (sono 30 le primarie in calendario) da impedir la vista del traguardo. Il vero scopo di queste primarie e di « gettar fuori dalla carovana » i più deboli, lasciando che i forti decidano in duelli diretti chi sarà il concorrente finale alla Casa Bianca. L'importanza del voto a Boston, domani, va dunque cercala in falli politici, più che individuali: gli elettori del Massachusetts, dovendo scegliere fra i demagoghi di destra e i moderati di sinistra ci diranno lino a che punto è profondo lo sbandamento qualunquista dell'Amc- Vittorio Zucconi

Persone citate: Bayh, Kennedy, Nixon, Reagan, Shriver