Idieci anni della Polski-Fiat

Idieci anni della Polski-Fiat Tra i due Paesi un legame industriale nel settore auto Idieci anni della Polski-Fiat La collaborazione tra la Fiat e la Polonia ha però più antiche origini - Prodotti su licenza e con il contributo tecnologico della Casa torinese, i modelli 125 e 126 - Il decollo dell'industria automobilistica polacca - Un'alta onorificenza e stata consegnata a Giovanni Agnelli (Dal nostro inviato speciale) Varsavia, mano. Giovanni Agnelli è stato insignito a Varsavia della più alta onorificenza polacca per personalità straniere: la commenda con stella dell'ordine al merito della Repubblica popolare polacca « per le benemerenze acquisite nella collaborazione fra Italia e Polonia ». Gli è stata conferita da! vice primo ministro Tadeusz Wrzaszczyn in riconoscimento della lunga collaborazione tra Ut Fiat e la Polonia: « una collaborazione — ha detto il rappresentante del governo I e presidente della commis| sione di pianificazione, conI segnando la decorazione ad Agnelli — cominciata oltre cinquantanni fa dal suo 1 grande padre e che adesso è diventata strettissima e I feconda di risultati ». La cerimonia, di stile mitteleuropeo, si è svolta a pa¬ i lazzo Radziwill. sede della I presidenza del consiglio dei \ ministri, alla presenza di personalità polacche, di alcuni alti dirìgenti della Fiat (il direttore generale ing. Nicolò Gioia, l'ing. Tufjarelli, il dott. Pedrana) e di ' giornalisti polacchi e italiani. L'occasione è stata la celebrazione del decimo anni- j versarlo della ricostituzione in Polonio della Polski Fiat , (già prima della guerra, nel : 1932. si costruiva in Polonia. . su licenza, la 508 «Balilla» i. sotto il controllo della « Poii mo », l'ente statale che presiede a tutte le attività automobilistiche polacche. La a Polmo » gestisce 24 stabilimenti, fonderie e fucine, istituti di ricerca, centri di formazione professio- I nate, con ZOO mila dipenden \ ti e produzioni a ciclo com- pleto di vetture Polski Fiat 125 P. 126 P e Sprona (oltre al montaggio della Zastava 101, cioè la 128 costruita In Jugoslavia, e a gualche 132. 130 e 131). autobus urbani e interurbani, autocarri; poi le officine che alimentano gli stabilimenti finali (carburatori, pompe benzina, ecc.) Il nerbo della produzione è comunque costituito dalle fabbriche dove si producono su licenza le Polski Fiat: quella di Varsavia che inizialmente costruiva una vettura dt media cilindrata (la Warszawa) e la piccola Sgrena con motore a due tempi, poi. dall'ottobre '67, la 125P (quest'anno ne produrrà 120 mila), e i recenti stabilimenti nel Voivodato di Katovice. nella Slesia ex tedesca, che è la regione più industrializzata del Paese, con le grandi miniere di carbon fossile, di materiali ferrosi, piombo, salgemma. Le fabbriche della « Polmo » In questa regione sorgono a Bielsko-Biala. Skoczow e Tychi. dove la produzione e in massima parie incentrata sulle 126 P: i gruppi motopropulsori a Bielsko, le fonderie, le officine per parti meccaniche e l'utensileria a Skoczow, il montaggio finale delle vetture a Ti/chi, il cui stabilimento, non ancora completato, è entrato in funzione nel settembre 1975. Finora sono uscite 11 mila 126 P ila previsione per quest'anno è di 70-80 mila unità, per isÙI larrivare nel 1978 a 200 mila) e parecchie decine di ; migliaia di motori destinati lall'esportazione La Polonia socialista è tesa in un grande sforzo di sviluppo industriale e sta puntando non soltanto sulla motorizzazione privata, sia pure compatibilmente con il livello dei redditi di lavoro (vi circolano circa 700 mila vetture su un totale di poco più di un milione e 50 mila veicoli), ma soprattutto sull'esportazione di automobili. Ad esempio la 125 P è venduta per j' ! i ! ì : j il 45 per cento all'estero. L'apporto dato dalla Fiat a questa fase di decollo industriale dell'automobile in Polonia — un apporto di tecnologia, di metodi, licenze, progettazione di impianti, uomini — è stato determinante e. nelle intenzioni del governo di Varsavia e della Casa torinese, si potrà ulteriormente sviluppare anche ih altri settori di attività, dalle turbine all'elettronica, dalle macchine utensili ai grandi motori. Il significato dell'alta onorificenza conferita a Giovanni Agnelli non è soltanto un riconoscimento di questa [preziosa collaborazione, ma \sottolinea lo spirito di ami- \ cizia che permea il lavoro comune tra le due parti. « E' con piacere che devo dare atto della rapidità, della facilità con cui ci siamo intesi con gli amici polacchi — ha detto il presidente della Fiat ringraziando il ministro Wrzaszczyn. — L'impresa industriale non era facile, ma è stata realizzata in tempi inferiori a quelli previsti. E" una prova in più del livello tecnologico, del profondo e solido fondamento tecnico e scientifico che ha questo Paese. Consentitemi di sottolineare — ha aggiunto Agnelli — che oggi la collaborazione tra Fiat e Polonia potrebbe essere presa come un esempio di quella coesistenza tra mondo occidentale e Paesi socialisti che i politici inseguono. Credo sia estremamente importante e utile per gli uomini di Stato poter constatare che nella pratica, da molti «nini, senza attriti pur tra difficoltà contingenti, esistono collaborazioni internazionali di peso rilevante, come quella che lega la Fiat all'industria polacca ». « Iniziative concrete, simpatia umana — ha concluso Giovanni Agnelli —. cultura che ha basi comuni, comprensione e integrazione tecnico - scientifico - tecnologica: con queste premesse, con queste realtà, la nostra colli: bcrazione con la Polonio non può che continuare ad avere il successo che ha avuto fino a oggi. Ne sono sinceramente convinto ». /'; scoti:!f. Agnelli è stato intervistato dai giornalisti polacchi. Gli è stato chiesto, tra l'altro, se la recessione dell'economia occidentale è già finita e se in questo caso aumenteranno di nuovo gli scambi all'interno della Cee. a danno del commercio con i Paesi dell'Est. Il presidente della Fiat ha risposto che il 1975 è stato l'anno peggiore per la produzione industriale, per l'interscambio, per la crescita del pnl: nel '76 avremo certamente un recupero del 6 per cento ». Ferruccio Bernabò iI ^ ti' AUTOVEICOLI L'AUTOMOBILE IN POLONIA 01 1970 '71 '72 '73 '74 '75 "76