Rosato: frattura ad un femore grossa perdita per i rossoblu

Rosato: frattura ad un femore grossa perdita per i rossoblu Rosato: frattura ad un femore grossa perdita per i rossoblu Al 28' lo stopper si è infortunato in "spaccata" su Gottardo; la sua mancanza si è subito fatta sentire (Dal nostro corrispondente) Genova, 22 febbraio. Il Genoa perde Rosato dopo 28 minuti di gioco, e lo perde, presumibilmente, per tutto il campionato: lo stopper interviene in spaccata su Gottardo, che però lo evita, e resta a terra dolorante. Lo portano juori in barella, si capisce subito che si tratta di cosa grave, a fine partita arriva la diagnosi dei medici: frattura del gran troncantere femorale sinistro, il giocatore è du immobilizzare, e dovrà portare il gesso per 40 giorni. Addio al campionato, quindi, e grossi rischi anche per la carriera dello stopper «messicano». E brutta, anzi bruttissima, botta in testa per il Genoa, della cui difesa Rosato è stato, fino a oggi, il perno. Lo si è visto proprio contro il Piacenza: uscito Rosato, i reparti arretrati rossoblu (di per sé mai troppo convincenti) hanno accusato pericolose battute a vuoto, e hanno subito due gol abbastanza facilmente evitabili (soprattutto il secondo), perché indietro era venuto a mancare il principale punto di appoggio. Eppure, oggi, la partita avrebbe potuto prendere subito una piega largamente favorevole alla capolista. Il Genoa sembrava scatenato, trascinato com'era da un Pruzzo che sfuggiva costantemente alla guardia di Landini. Il gol era sfiorato al 4' dallo stesso centravanti, al 6' da Arcoleo (tiro ribattuto di piede da Candussi), al 15' e al 38' ancora da Pruzzo di testa, cui sempre Candussi replicava con interventi magistrali, che mozzavano nella gola dei tifosi l'urlo del gol. Era un Genoa pimpante, quello della prima mezz'ora, che voleva legittimare davanti ai suoi supporters il primato in classifica e ripetere le imprese di Modena e Foggia. Ma sulla sua strada c'era un Candussi della cui bravura si è detto, e un Piacenza che si difendeva ordinatamente, tatticamente disposto in maniera felice a chiudere i varchi. C'era l'impressione che il gol dovesse giungere entro pochi mi miti, e invece la manovra rosso blu, non adeguatamente sorretta da Conti e Arcoleo, diventava farraginosa, anche se restava agonisticamente notevole. Poi sì faceva male Rosato, e il Genoa doveva scombussolare il suo schieramento: Arcoleo retrocedeva in difesa, e Catania gli subentrava a centrocampo. Un grosso pasticcio, perché Catania non azzeccava nulla, e Arcoleo non riusciva a controllare Gambin; il tutto senza che Simoni prendesse adeguate contromisure. E proprio Gambin, al 46', portava in vantaggio il Piacenza. Fallo di Bonci sull'avanzante Regali, punizione a spiovere in area di Tolin, difesa genoana ferma, con Arcoleo più fermo di tutti a vedere Gambin che da pochi passi metteva imparabilmente alle spalle di Girardi. Ma il Genoa reagiva con forza e carattere, pressava il Piacenza nella sua area, e nel giro di due minuti pareggiava e passava in vantaggio. 71': punizione battuta lunga da Conti, palla in area che finisce sul lato opposto, gran tiro •cross di Rossetti nel mucchio, zampata di Bonci e rete. Palla al centro, ma il Genoa la riconquista subito, e ritorna avanti. 72': cross di Rizzo, Pruzzo si lancia come una catapulta, colpisce dì testa ed è il 2-1. Sembra fatta, nonostante tutto; invece la difesa rossoblu trova modo di offrire, con la miglior «perla» della giornata, il gol del pareggio agli emiliani: cross di Tolin, Mosti e Campldonico si scontrano ostacolandosi a vicenda, palla all'avanzante e libero Secondi che precede l'uscita di Gi rardt e appoggia in rete con un preciso diagonale. Il Genoa, a questo punto, non ce la fa più a reagire. Giorgio Bidone Genoa: Girardi; Rossetti, Mosti; Campidonico, Rosato (Catania dal 29'), Castronaro; Conti, Arcoleo, Pruzzo, Rizzo, Bonci. Piacenza: Candussi; Secondini, Zagano; Righi (Alessandrellt dal 75'), Landini, Labura; Tolin, Regali, Gottardi, Gambin, Bonafè. Arbitro: Mascia. Reti: Gambin al 46', Bonci al 71', Pruzzo al 72', Secondini all'82\

Luoghi citati: Catania, Foggia, Genova, Modena, Piacenza