È immaturo per i mediti l'assassino di Pasolini di Guido Guidi

È immaturo per i mediti l'assassino di Pasolini Lo affermano i periti del tribunale È immaturo per i mediti l'assassino di Pasolini La perizia verrà presentata oggi alla ripresa del processo - Se i giudici dovessero condividerla totalmente a Pelosi sarebbero riaperte subito le porte del carcere perché "non imputabile" Roma, 8 febbraio. Giuseppe Pelosi è un immaturo e, quindi, non imputabile: a questa conclusione sono giunti i medici ai quali il presidente del tribunale dei minorenni si è rivolto per inquadrare meglio sotto il profilo psicologico e psichiatrico la personalità del ragazzo che ha ucciso Pier Paolo Pasolini. La diagnosi che ufficialmente sarà resa nota domani è molto importante. Vuole dire che per i periti d'ufficio Giuseppe Pelosi non può essere ritenuto responsabile per quello che ha fatto la notte del 1° novembre dello scorso anno. E' un giudizio che può avere il suo peso nel momento in cui il tribunale dovrà decidere. Se il parere dei periti psichiatri dovesse venire accolto dai giudici il ragazzo assassino potrebbe essere restituito subito alla sua famiglia o affidato ad un istituto di rieducazione correttiva anche a carattere medico. Non verrebbe comunque condannato in quanto non imputabile. Completamente diverso è il parere che ha dato sul ragazzo lo psichiatra di parte civile nominato dalla madre di Pier Paolo Pasolini. Secondo questo medico Giuseppe Pelosi è perfettamente sano di mente e responsabile dei suoi atti. In ogni modo, le conclusioni dei medici, seppure molto autorevoli, non sono affatto vincolanti per i quattro giudici i quali hanno lasciato intendere che il loro programma prevede una indagine minuziosa perché dalla vicenda sia fugata qualsiasi ombra. L'accusa privata, soprattutto, insinua che potrebbe esserci sulla morte di Pasolini la eventualità di una «verità alternativa» oltre quella fornita da Giuseppe Pelosi il quale insiste con assoluta sicurezza di essere stato solo con lo scrittore la notte del delitto. Per la ipotesi che Pasolini sia stato vittima di un agguato e che Pelosi taccia pr nascondere qualcuno è caduto quello che sembrava essere un pilastro importante: la testimonianza di un giovane, Mario Appignani, già ospite nel lager di Grottaferrata gestito dalla ex suora Maria Diletta Pagliuca, autore di un libro dal titolo abbastanza esplicito per spiegare il personaggio e cioè «La marchetta» in cui il giovane racconta le sue esperienze di vita. Mario Appignani l'altro giorno si presentò al tribunale per dire di avere saputo da un altro ragazzo che Pasolini fu vittima di un agguato organizzato da chi sosteneva d'essere stato truffato dallo scrittore il quale dopo averlo portato sino all'idroscalo lo ave¬ va lasciato a piedi e senza quattrini. La testimonianza è però già crollata: Mario Appignani ha smentito se stesso ed ha ammesso che il suo memoriale inviato l'altro giorno al pro- curatore della Repubblica presso il tribunale dei minorenni «non è attendibile perché — ha aggiunto — il sottoscritto era da diverse ore sotto effetto di sostanze allucinogene ». Questa defezione all'ultimo momento di un teste che i sostenitori della tesi dell'agguato ritenevano determinante non significa, comunque, che il tribunale intenda rinunciare alla indagine. I giudici non hanno perduto occasione per ripetere che vogliono sondare ogni dettaglio: è per questo che sabato hanno interrogato per cinque ore Giuseppe Pelosi chiedendogli di spiegare ogni eventuale contraddizione, apparente o sostanziale, del suo racconto; ò per questo che da domani cominceranno ad interrogare non meno di trenta testimoni; è per questo che, probabilmente nella prossima settimana, si sposteranno all'idroscalo di Ostia per controllare sul posto la versione del ragazzo. Guido Guidi Roma. Giuseppe Pelosi

Luoghi citati: Grottaferrata, Roma