"Grido di dolore" contro il fisco d'un pugile e un artista inglesi di Mario Ciriello

"Grido di dolore" contro il fisco d'un pugile e un artista inglesi Spogliati dalle tasse accusano l'ingrata patria "Grido di dolore" contro il fisco d'un pugile e un artista inglesi Londra, 1 febbraio. Due in una settimana non sono pochi, due che annunciano di non poter più resistere all'ingordigia del fìsco, due che non vogliono fuggire all'estero, ma che temono di non aver altra via di scampo. Sono personaggi famosi, anche al di là della Manica. Il primo grido di dolore è giunto dal pugile Joe Bugner, che privato dal fìsco britannico di quasi tutti i suoi guadagni degli ultimi anni, non sa come sopravvivere al prossimo tramonto della carriera sul ring. L'altro è il commediografo William DouglasHome, che ha scritto una lettera al « Times » implorando il governo di salvare dal « suicidio economico » tutti coloro che, come lui, non hanno un reddito regolare. William Douglas-Home, fratello dell'ex ministro degli Esteri sir Alee Douglas-Home, ha scritto trentuno commedie, molte delle quali presentate anche all'estero e ridotte in versione cinematografica (vent'anni fa, la sua "piece" « The reluctant debutante » divenne un film di gran successo). Orbene, nonostante questa brillante carriera, che in ogni altro Paese gli avreb¬ be assicurato agi e serenità, William Douglas-Home non ha oggi una lira, il suo conto in banca è sovente scoperto e il suo unico lusso è una vecchissima automobile. Tra il '74 e il '75, si sono rappresentate due commedie di Douglas-Home. La prima, « The dame of Sark », è rimasta in scena per quasi due anni. L'altra, « Betzi », è naufragata dopo poche settimane. L'autore sperava che i proventi del primo lavoro gli permettessero di compensare, in parte, i mancati redditi del secondo: ma l'ispettore delle tasse ha distrutto le sue speranze. Poiché la prima commedia aveva innalzato il suo reddito ad oltre ventimila sterline l'anno, il fisco non gli ha lasciato che diciassette sterline di ogni cento da lui guadagnate. Il caso britannico è senza dubbio eccezionale, ed è senza dubbio privo di quella « fairness » che, in teoria, dovrebbe essere il principio ispiratore di questa società. Anche nei Paesi scandinavi le tasse sono altissime, ma altissimi sono pure i redditi; e i servizi sociali « comprati » con quelle imposte sono tra i migliori del mondo. Qui in¬ vece, i redditi sono modesti, inferiori ormai a quelli italiani, e il livello di tassazione è pesantissimo. Tutti gli stratagemmi di Douglas-Home non hanno alleviato finora le sue pene. Comprò anni fa due cavalli da corsa, nella speranza che le loro vittorie gli fruttassero del reddito soggetto a minore tassazione; ma i cavalli non hanno mai vinto, e li deve mantenere. E così, benché invisa, anzi odiata, si riaffaccia l'unica soluzione possibile, la fuga all'estero. Douglas-Home esita ancora, ma per quanto tempo potrà resistere? E per quanto tempo potrà resistere il pugile Joe Bugner, il quale ha dichiarato: « Io ormai non guadagno più nulla. Il fisco s'è mangiato tutti i soldi e adesso lavoro per l'ispettore delle tasse ». Il mondo è pieno di « esuli fiscali » britannici. Cantanti, attori, autori sportivi, tutti coloro che pos sono farlo. Un « pop singer »; rifugiatosi in America, dice che il suo trasferimento gli permette di risparmiare 1500 sterline la settimana, 2 milioni e 200 mila lire. Mario Ciriello

Persone citate: Douglas-home, Joe Bugner, William Douglas, William Douglashome

Luoghi citati: America, Londra