Condannati i rapitori di Piero Bolis in otto dovranno scontare 115 anni

Condannati i rapitori di Piero Bolis in otto dovranno scontare 115 anni Concluso il processo davanti ai giudici di Monza Condannati i rapitori di Piero Bolis in otto dovranno scontare 115 anni (Dal nostro corrispondente) Monza, 1 febbraio. Con la condanna di otto imputati su nove si è concluso questa mattina alle 4,30 al tribunale di Monza, il processo a carico della banda calabrobergamasca che nel gennaio 1974 aveva sequestrato a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, lo studente Pierangelo Bolis, rilasciandolo nel febbraio successivo a Cinisello Balsamo, dopo che la famiglia aveva pagato un riscatto di mezzo miliardo. Complessivamente, il collegio giudicante (presidente Improta, giudici a latere De Lillo e Garramone) ha inflitto pene per 115 anni. In dettaglio, il tribunale di Monza ha condannato a 18 anni e sei mesi di reclusione Francesco Perre, venticinquenne, abitante a Pedrengo (Bergamo), accusato anche di falsificazione di documenti; a 18 anni Domenico Barbaro, trentottenne, residente a Piati (Reggio Calabria), indicato come il capo della componente calabrese della banda; Paolino Sergi, trentunenne, abitante a Torre Boldone (Bergamo); Silvio Chiesa, trentottenne, abitante a Ghiaie di Bonate Sopra (Bergamo), e Domenico Giglio, ventitreenne, abitante a Pedrengo. Questi ultimi due sono evasi dal carcere di Monza il 23 dicembre scorso, Durante una delle ultime udienze, Chiesa aveva scritto al presidente del collegio giudicante una lettera, avvertendolo che in caso di condanna si sarebbe suicidato. Il tribunale ha poi inflitto 13 anni di reclusione a Luciano Mangili, un invalido civile trentottenne residente nello stesso paese di Pierangelo Bo¬ lis, accusato di essere stato l'ideatore e il basista del sequestro; 9 anni a Giuseppe Colleoni, ventisettenne, l'uomo che subito dopo essere stato arrestato aveva confessato la sua partecipazione al rapimento, rivelando i nomi dei complici bergamaschi. I giudici hanno infine condannato a due anni e sei mesi di reclusione Arnaldo Flavio Chiesa, accusato di ricettazione, e hanno assolto con formula ampia Michele Sergi, di 65 anni, padre di Paolino, pure accusato di ricettazione per avere ricevuto dal figlio alcune banconote del riscatto. Tutti gli imputati, eccezion fatta per Flavio Chiesa e per il padre di Sergi, sono stati inoltre dichiarati perpetuamente interdetti dai pubblici uffici e, meno il Colleoni, a pena espiata saranno sottopo¬ sti a tre anni di libertà vigilata. Il processo contro i nove imputati era iniziato al tribunale di Monza il 20 novembre scorso e si è protratto per nove udienze, durante le quali i giudici hanno ascoltato decine di testimoni. Unici a non essere stati mai interrogati il Colleoni e Flavio Chiesa, i due imputati che hanno confessato, contro i quali si sono ovviamente scagliati il Perre, l'altro Chiesa e Sergi. Perre era andato oltre, presentando querela per diffamazione e calunnia nei confronti dell'uomo che lo aveva accusato. I pochi avvocati difensori presenti in aula alla lettura della sentenza hanno annunciato la loro intenzione di ricorrere in appello. E' molto probabile che anche gli altri legali faranno altrettanto. g. a.