Ferrari guastafeste per i brasiliani di Livio Zanetti

Ferrari guastafeste per i brasiliani Lauda trionfa, Emerson Fittipaldi finisce staccatissimo con la Copersucar Ferrari guastafeste per i brasiliani Le monoposto dell'austriaco e di Regazzoni (bloccato da una foratura) si sono alternate al comando del Gran Premio - Vani gli attacchi di Hunt (k.o. per il cedimento del motore della McLaren) e di Jarier (fuori pista con la Shadow) - Deludono le nuove Brabham-Alfa Romeo (Dal nostro inviato speciale] San Paolo, 25 gennaio. E' stata la vittoria dei più forti: Niki Lauda e la Ferrari hanno conquistato il Gran Premio del Brasile, prima prova del campionato mondiale di F. 1, con una gara accorta e regolare che è a un tempo il risultato dell'affidabilità della macchina e della classe del pilota. La corsa dell'austriaco non ha concesso nulla all'emozione. Niki ha sorpassato il compagno di squadra Clay Regazzoni all'ottavo giro e ha condotto in testa fino al traguardo. Così come è accaduto nelle prove Lauda non si è lasciato impressionare dai ripetuti attacchi dei rivali. Ha resistito bene a Hunt prima e a Jarier poi. E, quando il francese della Shadow, recordman del circuito di Interlagos, a sei giri dalla fine è finito contro il recinto di protezione della pista di Interlagos scivolando su una macchia d'olio lasciata dal motore rotto della McLaren di Hunt, e- andato via solo, ormai già con l'alloro attorno al collo. Alla Ferrari è mancata soltanto la fortuna. Non è un paradosso. Perché se Clay Regazzoni non avesse forato una gomma nel primo giro, quando era in prima posizione, l'ipotesi di un doppietto della Casa di Maranello non sarebbe stata affatto avventata. Al via lo svizzero è schizzato con un guizzo da serpente dalla seconda fila, in cui affiancava Emerson Fittipaldi, superando Lauda. Da quel momento, durante sette giri, è stata una lotta in famiglia, la fase più emozionante della competizione. «Abbiamo sfatato la leggenda sudamericana, per la prima volta un europeo vìnce a Interlagos ed è la Ferrari a farlo, con un dodici cilindri ritenuto suscettibile al gran caldo. Chi ben comincia è a metà dell'opera, si dice», commenta il direttore sportivo della Ferrari, Daniele Audetto, abbracciando i piloti. La «kermesse» è scattata puntuale. Lauda precede Hunt, ma Regazzoni li supera entrambi assumendo il comando. Così girano per dieci minuti sul filo dei 270 chilometri orari. Al secondo passaggio il primo dei numerosi incidenti che costelleranno la corsa: John Watson imbocca a grande andatura la pista dei box con la Penske in fiamme. Accorrono i vigili del fuoco e gli altri uomini del servizio di emergenza, il pilota esce indenne dall'abitacolo ma la vettura è irrecuperabile. Si stacca sempre più il plotone di testa, con i due alfieri della Ferrari, Hunt, Mass e Brambilla. Leggermente arretrati Jarier, Pryce e Depaillef. Emerson Fittipaldi, l'eroe del pubblico brasiliano, è in nona posizione. La sua Copersucar non rende e perde terreno. Anche un altro dei brasiliani, Carlos Pace, trionfatore della scorsa edizione, viaggia distanziato dai primi. La Brabham-Alfa Romeo che pilota quest'anno è agli esordi e non riesce a superare dei problemi di alimentazione. Colpo di scena all'ottavo giro. Niki Lauda sorpassa Regazzoni, che ha visto la ruota anteriore destra della sua 312T perdere progressivamente aria ed è pertanto costretto a rientrare al box. An¬ che Brambilla perde contatto con i primi: ha noie al cambio. Dietro a Lauda sfilano Hunt a 40", Jarier a 42", Pryce e Depailler a pesto meno di un minuto. Così per quindici tornate, con i motori che ruggiscono al massimo e la temperatura che sale fino a 36-37 gradi in pista. Regazzoni, cambiato il pneumatico con un'operazione che i meccanici compiono in un lampo, si mette alla caccia degli avversari ai quali va guadagnando decimo su decimo. E' una rincorsa appassionante, il ticinese spinge più che può per conquistare almeno qualche punto sul traguardo finale. Ma il tempo perduto è irrecuperabile. Hunt si ritira per il cedimento del motore, gli subentra Jarier, su cui Lauda ha 8" di vantaggio, che scendono progressivamente per l'attacco forsennato del francese. Al 28° giro, quando ne mancano dodici alla fine, Lauda ha un margine di 4 secondi scarsi e Regazzoni passa all'undicesimo posto. Il duello Lauda-Jarier è adesso il motivo dominante della gara, ma finisce presto. Al trentunesimo giro il francese esce sulla curva «Ferradura» sfasciando la Shadow. Lui, per fortuna, rimane illeso. E' fuori, così come Pace, Peterson, Andretti, Laffite, Hunt, Ashley. Regazzoni non riesce ad andare oltre il settimo posto. Reutemann, che lo seguiva, è costretto ad abbandonare a tre giri dalla fine con il serbatoio a secco. La sua Brabham-Alfa Romeo non ha però del tutto deluso considerando che era alla sua prima prova assoluta. Assai al di sotto della aspettative invece la prova della Copersucar di Emerson Fittipaldi. La corsa è finita, il pubblico in piedi grida il nome del vincitore mentre sul podio il governatore dello stato premia Lauda e Patrick Depailler e Tom Pryce che si sono classificati rispettivamente al secondo e al terzo posto. Livio Zanetti San Paolo. Il Gran Premio del Brasile è appena cominciato: Regazzoni è al comando seguito da Lauda (Telefoto)

Luoghi citati: Brasile, Maranello, San Paolo