La musica non cambia di Michele Fenu

La musica non cambia La musica non cambia A quanto pare la musica non cambia nel campionato mondiale di Formula 1. Niki Lauda e la Ferrari avevano concluso la stagione 1975 vincendo il Gran Premio degli Stati Uniti ed ora aprono quella '76 con un altro successo. E Regazzoni, finito in ultima posizione per colpa di un pneumatico, si è preso il lusso di compiere una rimonta sfolgorante, giungendo settimo, un piazzamento che non gli procura punti in classifica, ma che testimonia lo stato di grazia dello svizzero e, soprattutto, della 312/T. Per il campione del mondo e per la Ferrari, quindi, un inizio splendido, che offre diversi spunti. Subito, l'ovvia considerazione che anche in Brasile la 312/T ha confermato di essere superiore alla precedente versione, la B 3, che proprio ad Interlagos, nel 1975, aveva deluso. Come ricorderete, la T debuttò in marzo in Sud Africa e sia a Buenos Aires (quest'anno il Gran Premio d'Argentina non si è disputato) che a San Paolo Lauda e Regazzoni scesero in pista con le 312/B 3. Secondo, la 312/T è tanto superiore alla « vecchia » monoposto da infliggere l'ennesima sconfitta alle rivali « made in England » particolarmente competitive sui curvoni veloci di Interlagos: la McLaren e la Shadow Hunt, riferiscono le cronache del Gran Premio del Brasile, hanno cercato di resistere a Lauda e, alla fine, il Cosworth 8 cilindri della sua McLaren ha ceduto; Jarler, che l'anno scorso aveva « spaventato » tutti con la Shadow, è finito fuori pista. Al « rullo compressore » formato dal binomio LaudaFerrari non ci si può opporre. Terzo, guardiamo un po' la prova di due scuderie che certi coiti piacenti commentatori avevano subito classificato come « baubau » della nostra squadra. Alludiamo alla Copersucar di Emerson Fittipaldi e alla Brabham-Alfa Romeo di Carlos Reutmann e Carlos Pace. Fittipaldi, almeno qualche giorno fa, pareva dover fare un boccone di Lauda e Regazzoni. E' arrivato tredicesimo, a due giri da Lauda: la sua vettura non è ancora a posto ed è pure logico. Emergere in Formula 1 è difficilissimo, i « cariocas » sono bravissimi nel comporre sambe e cha-cha cha, ma realizzare una monoposto vincente non è forse la stessa cosa. Per la Brabham-Alfa il bilancio è altrettanto negativo. Pace si è classificato decimo, Reutmann si è ritirato. Ma quello che deprime ed allarma è il sorgere immediato di polemiche all'interno del « team » fra quelli della Brabham e gli uomini della Casa milanese. Ma come — devono essersi chiesti piloti e tecnici — questo dodici cilindri non doveva avere 500 e passa cavalli e ridicolizzare il « boxer » di Maranello? E, invece, sono sortì molti problemi e il rendimento del propulsore è stato inferiore alle aspettative. La fretta è sempre cattiva consigliera, vale il discorso della Copersucar; bisogna avere pazienza. A questo punto possiamo già dire che anche il 1976 si svolgerà in chiave Lauda-Ferrari? E' presto per affermarlo, siamo alla prima gara, ve ne sono ancora 14 in programma. Però non si può non essere fiduciosi. Lo eravamo l'anno scorso, quando la superiorità Ferrari doveva ancora concretarsi, perché non esserlo adesso? Michele Fenu

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Buenos Aires, Interlagos, Maranello, Stati Uniti, Sud Africa