Il nonno di Vincenzino: "Ora sono felice anche se mi sono indebitato fino al collo,, di Silvana Mazzocchi

Il nonno di Vincenzino: "Ora sono felice anche se mi sono indebitato fino al collo,, Il bambino di Napoli liberato dai rapitori dopo diciotto giorni Il nonno di Vincenzino: "Ora sono felice anche se mi sono indebitato fino al collo,, Riscatto "ufficiale": 250 milioni - E' stato pagato venerdì; sabato sera i banditi hanno lasciato il piccolo su una "500" bianca nei pressi della stazione - Il bimbo, 16 mesi, sta bene - Scattate le ricerche, che si presentano molto difficili (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 25 gennaio. Biondo, robusto, gli occhi ridenti, Vincenzino Guida, il bimbo liberato ieri sera dopo 19 giorni di prigionia, si è svegliato stamane alla solita ora: poco dopo le 8. Ha mangiato di buon appetito e si è messo a giocare sulle ginocchia del nonno, Salvatore Gallozza, pasticciere da quarant'anni, ex benestante, ora senza più un soldo. La libertà di «Enzino», il suo nipote prediletto rapito la sera dell'Epifania, gli è costata tutto quello che aveva accumulato in decenni di la voro: un riscatto «ufficiale» di 250 milioni, probabilmente una somma «reale» notevolmente più consistente. «Mi sono indebitato sin al collo — dice don Salvatore —, ma sono felice. La vita del mio Enzino non ha prezzo». Il riscatto è stato pagato venerdì. Ieri, sabato, poco dopo le 9 di sera finalmente è arrivato il segnale, forse una telefonata. Le indicazioni dei rapitori sono state precise, ma certo non dettate al microfono. I due legali della famiglia, avvocati Walter Esposito e Ciro Giordano, sono partiti da Barra (la frazione di Napoli dove abita la famiglia Gallozza) verso il centro dgscbn della città. Dinanzi all'aibergc Terminus, nei pressi della stazione, parcheggiata in seconda fila, sostava una «500» bianca. Dentro c'era Vincenzino, vestito con gli stessi abiti cspv che indossava la notte del suo sequestro. Come allora, era senza scarpette. Quando i due avvocati hanno aperto la porta della vettura, Vincenzino stava per piangere. Subito consolato, è stato trasferito nella loro Alfasud. «Fra poco torneremo dalla mamma, stai contento Enzo», lo incoraggiavano. E il bimbo non ha versato una lacrima. Pochi minuti dopo, l'auto entrava in Barra. In piazza Velotti, sotto al palazzo rosa dove abita don Salvatore, già sostava una piccola folla di curiosi. Concetta Gallozza, la mamma di Enzo, stava al balcone; un paio di enormi occhiali nascondevano la commozione. E' andata sulla porta a riceverlo, con forzata naturalezza per ncn impressionarlo. L'ha preso in braccio, 10 ha baciato e, solo dopo, l'ha condotto in un'altra stanza dove aspettava il padre del bimbo, Antonio Guida, caporeparto al'l'Italside-, a 250 mila lire al mese. L'uomo non è riuscito a controllarsi e si è messo a piangere. E' cominciata una festa di famiglia. I nonni del piccolo, gli zii, le zie, gli amici, i parenti. Tutti volevano vedere «Enzino», carezzarlo. Un rituale misto di affetto e di sorpresa come per un avvenimento che sa di miracoloso. 11 bimbo, dopo settimane di silenzio e di angoscia, era tornato a casa sano e salvo e in ottima salute. Sono state aperte bottiglie di champagne. Un brindisi ha concluso la serata. Vincenzo, ritrovati i suoi giocattoli prediletti, un pupazzetto e un torello, si è messo a giocare. Poi è andato a dormire. E' cominciata la sfilata dei curiosi, dei giornalisti. Dopo mezzanotte sono arrivati gli inquirenti: il sostituto procuratore della Repubblica dott. Minale, che conduce l'inchiesta, ha rivolto qualche domanda ai genitori del bambino. Poi, finalmente è calata la prima notte di felicità in casa Gallozza. Le indagini sul rapimento sono ripartite da zero. «Il bimbo, al momento del rilascio, era tranquillo e ben curato — fanno notare gli inquirenti — e questo fatto lascia supporre che durante il periodo del sequestro sia stato tenuto in un ambiente sereno, probabilmente in compagnia di donne e altri bambini». Polizia e carabinieri dispongono di un lungo elenco di pregiudicati locali, alcuni implicati in episodi di taglieggiamento che la nuova «mala» delle frazioni di Napoli mette in atto da anni. Ma nessun segno, nessun indizio per ora fa sperare in una rapida soluzione dell'inchiesta. Silvana Mazzocchi Napoli. Vincenzino è tornato tra le braccia della mamma

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