CESENA SEMPRE PIU' RIVELAZIONE

CESENA SEMPRE PIU' RIVELAZIONE Il Napoli ritorna alla vittoria e si avvicina al Torino CESENA SEMPRE PIU' RIVELAZIONE Incontro equilibrato tra i romagnoli e un Milan vivace e sfortunato - Reti di Danova e di Galloni su rigore - Poi i bianconeri trovano il gol-miracolo con il giovane De Ponti: il primo realizzato in serie A (Dal nostro inviato speciale) Cesena, 18 gennaio. Adesso il Cesena vince anche 3uando gioca non troppo bene, unque è sempre più squadrarivelazione. Ne fa le spese il Milan, che su questo campo di Cesena forse può trovare un quadrifoglio, ma mai un punto da portare a casa (tre sconfitte in tre anni), e che ha perso quando si sentiva molto sicuro del pareggio e molto rammaricato per una possibile vittoria Evidentemente il Cesena raccoglie adesso frutti più abbondanti come premio per quello che ha fatto in precedenza: oggi dopo un primo tempo sul soliti livelli diciamo cosi olandesi (dobbiamo ripetere che se la Lazio di due anni fa era un « Ajax de noantri », adesso II campionato ha trovato In Romagna un « Ajax de nu'ètar »), il Cesena ha infatti presentato una inedita sua edizione di autentico calcio all'italiana — molta difesa, un po' di disordine, un solo tiro in porta — subendo prima il pareggio, poi il rischio della sconfitta. Infine, a tredici minuti dalla fine, è arrivato il successo, a quel punto insperato, per un gol-miracolo. Ha deciso II risultato un giovanotto ventitreenne, Gianluca De Ponti, da Firenze, conosciuto sino a pochi mesi fa solo per le prodezze (e le reti) fatte in quel di San Giovanni Valdarno. Toscana, campionato di serie C. In campo De Ponti era entrato da soli cinque minuti. Marchioro lo aveva utilizzato anche stavolta come « tredicesimo » (in serie A De Ponti ha giocato sin qua una partita Intera e due « frazioni »), mandandolo al 27' della ripresa a sostituire Urban. Quest'ultimo — più o meno come Bertarelli — ogni volta che toccava palla faceva rinascere nei tifosi il solito pensiero: « Chissà quanti gol segnerebbe questa squadra con un cannoniere vero, tipo Riva o Pulici, al centro dell'area Il Mllan aveva pressoché dominato la ripresa pareggiando con un rigore di Callonl II gol che Danova — uno stopper — aveva segnato di testa sul finire del primo tempo. Galloni e Chiarugi e persino Rivera avevano mandato dalla parte di Boranga parecchi palloni — come dire? — scottanti, insomma II pareggio stava decisamente comodo nel bilancio del Cesena. Che invece tirava fuori il numero vincente. Portava avanti il pallone Ceccarelli, cercava il lancio a Zuccheri sulla sinistra, il pallone era corto e prontamente De Ponti allargandosi lo toccava in avanti per poi scattare sul centro. Così, quando Zuccheri crossava corto, lo stesso De Ponti era pronto a eseguire un « numero » degno di maestri ben più esperti di lui: stop di petto, torsione e gran sinistro In diagonale, un tiro missilistico, un gol favoloso. Come « battesimo » in serie A per uno che faceva il goleador in terza serie non è proprio male. Chiaro che il Mllan abbia accusato il colpo come un k.o. arrivato poco prima del gong finale e assolutamente non preconizzabile. Chiaro d'altra parte che chi sbaglia le reti (il Milan) può soltanto prendersela con se stesso, soprattutto quando continua a pagare sul piano del gioco certe scelte (Rivera, cioè: come giocare in dieci per due terzi di partita sperando che lui inventi il passaggio-gol o magari il tiro-gol). Ma alla fine Marchioro doveva essere sincero quando è andato da Trapattoni e stringendogli la mano gli ha detto: 'Luigi non meritavi di perdere: il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto-. Il giudizio di Marchioro era sensazione generale a fine partita. Perché il Milan ha attaccato di più, ai limiti del «forcing» nella prima parte della ripresa, mettendo in crisi un Cesena che dimenticava tutto il suo copione e inventava una partita inedita, con tante «papere» in difesa e a centrocampo. Non abituati a trovarsi «pressati», i bianconeri di Romagna hanno accusato con grandi dosi di affanno e di passaggi sbagliati il peso di una offensiva che un Benetti addirittura furioso e un Turone galoppante spingevano a gran ritmo verso l'area avversarla. Qui Cera si trovava costretto a interventi pressoché disperati nonché a un fallo (su Turane appunto) che costava il rigore. Nel primo tempo il gioco aveva rispettato schemi più ordinati, cadenze meno frenetiche, e il Cesena raccoglieva applausi con il Milan che si limitava ad tspettare nella sua metà campo cercando di spezzare la serie di passaggi a ragnatela Impostati dai piedi buonissimi di Frustalupi e di Cera, nonché da un Ceccarelli più attivo e incisivo che mai. Rivera stava a guardare, nel settore di centrocampo, mentre Benetti e Bigon e Maldera si affannavano per fare pure la sua parte, in difesa. Come altre volte, il Cesena guadagnava più applausi che tiri con la sua manovra molto ampia ma poco produttiva: e Adertosi doveva parare un solo pallone veramente pericoloso quando Bertarelli girava di testa un cross di Cera dalla destra. Era il 13', se- guiva una lunga serie di attacchi del Cesena, spezzati quasi sempre con sicurezza da Anqullletti e Bet, che non avevano molte preoccupazioni nel contrastare Urban e Bertarelli. Al 33' però arrivava il gol, per merito di un difensore. Il cross partiva ancora dalla destra, ancora dal piede di Frustalupi: tutti fermi in area, sulla sinistra arrivava con felice scelta di tempo Danova, su di lui invano si spostava Maldera, intuendo il pericolo: il colpo di testa di Danova era perfetto, a parabola, Albertosi risultava battuto. Poco prima dell'intervallo si vedeva, finalmente, Rivera In fase offensiva: finta e pronto tiro da fuori area, di destro, molto secco, che Boranga ribatteva in tuffo. Piccola mischia al centro dell'area, salvataggio finale di Oddi in calcio d'angolo. L'inizio della ripresa mostrava un Milan totalmente diverso da quello del primo tempo. Più deciso, più dinamico, sospinto da un Benetti che si portava più avanti e trascinava letteralmente la squadra. Subito il Cesena accusava qualche difficoltà. Cera per poco non regalava un pallone da gol a Chiarugi nel passare indietro a Boranga. Al 3'-lo stesso Boranga ribatteva con le gambe una secca conclusione di Chiarugi che subito dopo veniva ammonito per proteste dall'arbitro Lattanzi. Iniziativa costantemente nelle mani del Mllan, errore di Calloni al 5' su un cross di Benetti, poi quasi autogol di testa di Cera dopo un'azione Benetti-Biqon. Il Milan aveva anche sfortuna quando, al 20', Calloni deviava prontamente di testa un allungo di Rivera, ma la parabola finiva proprio sulle mani di Boranga, miracolosamente (e fortunatamente) trovatosi piazzato al punto giusto. Anche Turone dava un sensibile aiuto alle offensive dei compagni e proprio lui si procurava Il rigore del pareggio al 21': Cera stroncava con un fallo una sua incursione, Lattanzi ordinava il «penalty» e Calloni lo trasformava di sinistro dopo che Trapattoni aveva scelto lui come tiratore malgrado le richieste (e le proteste) di Benetti. Il Cesena non riusciva proprio a recuperare la sua lucidità, la sua sicurezza di manovra. Al 27' entrava De Ponti, l'uomo del miracolo, dopo che il Milan era andato vicinissimo al gol del 2 a 1 per uno spunto felicissimo di Rivera: ricevuta la palla da Benetti, il poco mobile ma sempre temibile Rivera si liberava bene, faceva partire un sinistro che Boranga riusciva appena a deviare giusto sul palo. Calloni non riusciva a sfrutI tare la ribattuta e metteva fuori. ! Ancora un colpo di testa di Bigon I a lato, il Cesena pareva proprio in difficoltà quando coglieva, al 32', il gol del successo, veramente imprevedibile. Ultimi, disperati attacchi del Milan, ancora una conclusione non felice di Calloni, al 36', poi la fine, con i tifosi di Cesena tutti in festa, soprattutto attorno a De Ponti, l'eroe della giornata. Antonio Tavarozzi Cesena Milan 2 1 CESENA: Boranga; Ceccarelli, Oddi; Zuccheri, Danova, Cera; Bitolo, Frustalupi, Bertarelli, Rognoni, Urban (dal 72' De Ponti). MILAN: Albertosi; Anquilletti, Maldera; Turane, Bet, Benetti; Gorin, Bigon, Galloni, Rivera, Chiarugi. ARBITRO: R. Lattami. RETI: Danova al 33' Galloni su rigore al 66' e De Ponti al 77'.