Libro critica la "pluralità dei socialismi"

Libro critica la "pluralità dei socialismi" Libro critica la "pluralità dei socialismi" Mosca, 18 gennaio. Un libro, recentemente pubblicato a Mosca, denuncia «i teorici dell'anticomunismo» e particolarmente la loro tesi della « pluralità dei socialismi » fondata sullo sfruttamento dei sentimenti nazionalisti. Il libro, intitolato «La lotta delle idee nel mondo moderno», è opera di un gruppo di studiosi dell'istituto di filosofia dell'Accademia delle Scienze dell'Urss. Nel darne notizia l'agenzia Tass indica che, secondo gli autori del libro, la tesi della «pluralità dei modelli di socialismo» è una «idea revisionista» che mira a «stimolare l'erosione del comunismo nei Paesi socialisti, a fare in modo che in certi Paesi il partito comunista non svolga più il suo ruolo dirigente e che sia introdotta la pluralità dei partiti e abbandonato il sistema centralizzato di gestione dell'economia nazionale ». Gli autori, che accusano i «teorici dell'anticomunismo» di «volere approfittare della distenzione per minare il comunismo», così proseguono: «Con tutta la varietà di forme e di vie che l'edificazione del socialismo presenta, quest'ultimo segue le leggi che gli sono proprie» e senza le quali «cessa di essere se stesso». «La democrazia pluralista è destinata praticamente a creare le condizioni favorevoli alla rinascita nei Paesi socialisti delle forze anti-socialiste», affermano gli autori del libro che così concludono: «La vigilanza e la coesione nella difesa delle conquiste del socialismo contro la reazione, nonché la lotta offensiva contro l'anticomunismo ed il revisionismo restano i compiti essenziali e prioritari che tutti i comunisti ed i popoli dei Paesi socialisti devono condurre a buon fine». nerdì scorso, dopo il mitragliamento di postazioni dei musulmani da parte dei caccia dell'aeronautica militare e il successivo fuoco di risposta dei guerriglieri palestinesi con la contraerea da un campo-profughi adiacente all'aeroporto. La tregua, così miseramente fallita oggi, è la quindicesima o la ventesima di questa guerra civile, a seconda delle diverse interpretazioni date. Per tutta la giornata di ieri si sono svolti colloqui fra i rappresentanti della diplomazia araba, il leader palestinese Yasser Arafat, il premier Karami e il presidente della Repubblica Suleiman Franjieh. A sua volta il primo ministro ha avuto contatti telefonici coi responsabili delle parti in conflitto, in particolare con Pierre Gemayel, capo della falange, e con Kamal Jumblatt, leader socialista delle forze musulmane. Da New York il segretario generale dell'Orni, Kurt Waldheim, ha rivolto oggi un appello «a tutte le parti interessate, a tutti i dirigenti libanesi e a tutto il popolo del Libano», perché abbia fine l'attuale lotta fratricida, la quale «rischia dì provocare la disintegrazione del Paese». (Ap)

Persone citate: Kamal Jumblatt, Karami, Kurt Waldheim, Pierre Gemayel, Suleiman Franjieh, Yasser Arafat

Luoghi citati: Libano, Mosca, New York, Urss