Violenti combattimenti in tutto il Libano Si è dimesso il primo ministro Karami

Violenti combattimenti in tutto il Libano Si è dimesso il primo ministro Karami Oltre seicento in dieci giorni le vittime della guerra civile Violenti combattimenti in tutto il Libano Si è dimesso il primo ministro Karami Beirut, 18 gennaio. Il primo ministro libanese Bashid Karami ha annunciato questa sera per radio le sue dimissioni. Ha dichiarato che quanto da lui fatto in sette mesi per trovare una soluzione alla guerra civile che divampa in Libano si è dissolto al vento. « Debbo annunciare che il governo non ha più alcun potere », ha esclamato Karami affermando di aver sottoposto le sue dimissioni al presidente libanese Suleiman Franjieh perché adotti i provvedimenti che reputerà opportuni per il Paese. Nelle ultime ore Karami ha visto sgretolarsi ogni suo tentativo di mediazione. Accaniti combattimenti proseguono senza sosta in numerose località del Libano, nonostante l'entrata in vigore della tregua proclamata la notte scorsa dal primo ministro Rashid Karami. A mezzogiorno i morti accertati dall'inizio della nuova, inutile tregua erano già 57. Il bilancio delle vittime negli ultimi dieci giorni è di oltre 600. Mentre Karami aveva parlato di un accordo di tutte le parti in conflitto, la battaglia infuria a Beirut. Le forze cristiane hanno bombardato e poi occupato il quartiere musulmano di Karantina, nella zona orientale della città a prevalente popolazione cristiana, mentre i guerriglieri palestinesi e le milizie musulmane continuano ad assediare con l'artiglieria la zona dei grandi alberghi del centro nonché una fascia costiera una ventina di chilometri a Sud della capitale. A Saadiyet, una delle quattro cittadine cristiane lungo questa fascia, assediata dalle forze musulmane per rappresaglia contro l'assedio da par. te delle milizie cristiane di due campi profughi palestinese a est di Beirut, è rimasto intrappolato il ministro degli Interni Cannile Chamoun. Chamoun ha trasmesso disperati appelli via radio per un intervento delle forze armate. Ha chiesto anche l'intervento di un elicottero per evacuare tre uomini gravemente feriti dalla sua villa assediata in riva al mare. «La storia della tregua è falsa — h detto Chamoun nel suo appello radiofonico (l'emittente sembra installata nel quartier generale delle forze di sicurezza interna) —. Ho fra 1500 e 2000 donne e bambini che cercano un riparo attorno alla, mia casa. Hanno bisogno di protezione». Secondo Chamoun gli attaccanti sono palestinesi «armati fino ai denti e uccidono cittadini libanesi. E' dovere dell'esercito libanese difendere il popolo libanese». Non sarà certo la questione di principio posta in questi termini a risolvere la guerra civile, estesa ormai a gran parte del Paese. A Tripoli, nel nord, i miliziani palestinesi hanno attaccato il palazzo del governo e il palazzo di giustizia, appiccando incendi ai due edifici. I musulmani di Tripoli e i cristiani di Zagarta hanno continuato il loro duello a colpi di mortaio, mentre intensi combattimenti si segnalano anche dalla cittadina cristiana di Zahle, a una sessantina di chilometri a Est di Beirut, circondata da villaggi musulmani. La polizia segnala inoltre che circa 4000 musulmani della valle di Bekaa, una ricca zona agricola e centro di coltivazione illegale di hashish, hanno cinto d'assedio il piccolo villaggio cristiano di Deir El Ahmar. La radio di Stato ha dichiarato insicure tutte le strade che partono da Beirut, nonché quelle all'interno della città. Resta inoltre paralizzato l'aeroporto internazionale della capitale, chiuso da ve- Pubblicato a Mosca