Commando fascista tentava una rapina al Casinò di Sanremo: due sono arrestati
Commando fascista tentava una rapina al Casinò di Sanremo: due sono arrestati Il colpo sventato dall'intervento di polizia e carabinieri Commando fascista tentava una rapina al Casinò di Sanremo: due sono arrestati Uno è Livio Giachi, noto picchiatore nero; l'altro è il proprietario del "Girarrosto" della città dei fiori (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 18 gennaio. La polizia e i carabinieri di Sanremo hanno sventato una rapina che un «commando» di extraparlamentari di destra avevano in mente di organizzare questa sera ai danni del Casinò. Due «sanbabilini» sono stati arrestati per detenzione, porto abusivo di armi e favoreggiamento. So no: Livio Giachi, 19 anni, nato a Roma, residente a Turate (Como), noto picchiatore nero, ricercato da circa un anno, e Sergio Frittoli, 25 anni, nato a Milano, residente dal '74 a Sanremo in un elegante appartamento di via Monta dei Guisci, titolare in via Nino Bixio del «Girarrosto», una grossa e avviata rosticceria. Altri tre milanesi, tutti noti estremisti di destra, sono ricercati. La loro cattura potrebbe essere imminente: gli inquirenti conoscono i nomi. Loro fotografie sono state distribuite a tutte le pattuglie della volante, ai caselli dell'autostrada, al valico di frontiera con la Francia. Livio Giachi, quando la polizia con i mitra spianati ha fatto irruzione nella sua camera, era in compagnia di una ragazza. Serenella Vianchini, 19 anni, milanese. Sul comodino aveva due pistole con proiettile in canna: una automatica «Browning» 7.65, e una «Webley and Scott», calibro 38, un grosso revolver d'ordinanza dell'esercito inglese; in una borsa due coltelli, numerosi munizioni e diversi depliants della casa da gioco sanremese. I rapporti della poUzia lo definiscono «elemento estremamente pericoloso». Tra i suoi precedenti, l'attentato a un commissariato di pubblica sicurezza a Milano, ima condanna a quattro mesi per detenzione di munizioni da guerra, evasione dal carcere minorile «Beccaria» di Milano, e una serie di scontri con gruppi di sinistra. Come la maggior parte dei «sanbabilini», appartiene a una famiglia agiata: il padre è colonnello comandante dell'Esercito. «Sono un prigioniero politico — ha dichiarato in commissariato prima di essere trasferito al carcere di Imperia —: non parlerò ». Serenella Vianchini è estra- nea ai fatti. E' stato accertato , i i . e a i l e a , r a o i a a a e n a che aveva conosciuto il Giachi occasionalmente pochi giorni prima a Milano, in un night club. Nella tarda serata è stata rilasciata. Sergio Frittoli era stato fermato durante le indagini sull'uccisione dell'agente Marino. L'operazione contro il «commando nero», coordinata dal vicequestore dirigente dottor Setajolo e portata in porto dai vicequestori Natale e Molon, dal capitano dei carabinieri di Sanremo Murtas e dal nucleo antiterrorismo di Genova, era scattata in seguito alla segnalazione giunta da Milano secondo cui un gruppo di estremisti di destra stava per organizzare un grosso colpo a Sanremo. Dal commissariato di via del Castillo partivano auto civetta. In via Monta dei Guisci, zona residenziale di Sanremo, numerosi carabinieri e agenti in borghese avevano già accerchiato il palazzo. Pochi minuti prima duo sottufficiali avevano fermato Sergio Frittoli, in un bar, stava bevendo un caffè. «State prendendo un granchio — si è ribellato quando, esibendo il mand&to di perquisizione firmato dal procuratore dottor Testa, il vicequestore Natale l'aveva invitato ad aprire le porte del suo appartamento —; dentro non c'è nessuno». L'uscio però era chiuso a chiave dall'interno. Quando ha capito che Livio Giachi era ancora dentro e poteva esserci un conflitto a fuoco, si è messo a urlare: «Non sparare, si fanno scudo di me, esci con le mani alzate». Roberto Basso Sanremo. I due arrestati: Livio Giachi e Sergio Frittoli
Persone citate: Beccaria, Browning, Molon, Sergio Frittoli, Setajolo
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