Magistrati democratici criticano Colli "riformatore all'indietro" di Guido Guidi

Magistrati democratici criticano Colli "riformatore all'indietro" Dopo l'inaugurazione dell'anno giudiziario Magistrati democratici criticano Colli "riformatore all'indietro" Roma, 4 gennaio. I pretori romani e la corrente di estrema sinistra della magistratura («Magistratura democratica») intendono reagire al procuratore generale della Cassazione che li ha chiamati direttamente in causa nel suo intervento con il quale è stato inaugurato il nuovo anno giudiziario. Gli uni si sentono colpiti perché Giovanni Colli si è rammaricato che la Corte Costituzionale ha concesso a loro più ampia libertà di iniziativa; l'altra perché il procuratore generale ha rimproverato a taluni magistrati di «promuovere azione penale per atti rientranti nel potere discrezionale della pubblica amministrazione» quasi che la pubblica amministrazione potesse essere sottratta a qualsiasi controllo del potere giudiziario. «Giovanni Colli — ha commentato da Firenze, il pretore Marco Ramat, segretario della corrente di "Magistratura democratica" — è uomo serio e non dice sciocchezze. Ha una sua visione coerente e non superficiale della realtà politica, sociale e giudiziaria. Non si adagia sulle banalità a differenza dei suoi predecessori. Al tempo stesso. Colli non può essere diverso da quello che è: un riformatore che guarda al passato contrapponendosi così alla ottusità restauratrice alla quale eravamo abituati da quel soglio. Ma un riformatore voltato all'indietro è come chi facesse testamento sapendo che gli eredi nominati non esistono». «Ogni brano del discorso del procuratore generale — ha aggiunto Marco Ramat — si pone in questa dimensione: dalla criminalità alle disfunzioni giudiziarie, dalle inadempienze della classe di governo alla politicizzazione del giudice, dalla rigorosa invocazione della divisione dei poteri all'attacco verso i pretori dissacratori delle prerogative della pubblica amministrazione». «Non si accorge — ha concluso il segretario di "Magistratura democratica" — di rivolgersi ad una platea spenta che neppure la sua intelligenza può più galvanizzare. E non si accorge che invece il discorso sulla giustizia, sulla società e sulla politica è ormai in corso avendo da protagonista e non da ascoltatore il movimento democratico che cresce nel Paese intero e che si guarda in avanti ricomprendendo in sé anche quei fenomeni nuovi che per Colli sono negativi come il giudice che esce dal chiuso e ficca gli occhi dove prima non arrrìvava. Colli non se ne accorge né può accorgersene. Egli è rimasto l'uomo che pertecìpò alla Resistenza, ma in nome di sua maestà il re». Le polemiche che le affermazioni del procuratore generale sono destinate a suscitare cadono in un momento particolarmente difficile per la magistratura. A Roma, tanto per citare un esempio, la situazione non si presenta in termini semplici con lo scandalo che sembra toccare, direttamente o indirettamente, la procura della Repubblica o quanto meno alcuni suoi uomini: quello della «compravendita» delle assoluzioni. La prossima settimana potrebbe essere determinante per stabilire se davvero ci siano dei magistrati «disponibili» ad. essere corrotti o se l'episodio è stato organizzato da un abile millantators o se tutto è la conseguenza di una triste faida fra uomini politici di secondo piano. Il procuratore generale della Corte d'appello deve accertare chi è il misterioso «signor X» che, secondo l'assessore alle Belle Arti, Renzo Eligio Filippi, avrebbe preteso 30 milioni a nome dell'avvocato Vilfredo Vitalone, fratello di un sostituto procuratore della Repubblica, per garantire un proscioglimento in istruttoria. Oggi, un paio di giornali hanno pubblicato che questo misterioso «signor X» (Filippi non ne ha fatto sinora il nome e il procuratore della Repubblica che l'ha interrogato due settimane or sono non insistette per saperlo) potrebbe essere identificato in un ex assessore comunale. Nazareno Padellaro. L'ex assessore ai Tributi (ha ricoperto la carica dall'agosto 1969 all'ottobre 1971) anche lui democristiano ha smentito subito sdegnosamente l'insinuazione querelando chi l'ha trascinato in questa vicenda. Guido Guidi

Persone citate: Colli, Filippi, Giovanni Colli, Magistrati, Marco Ramat, Nazareno Padellaro, Ramat, Renzo Eligio Filippi, Vilfredo Vitalone

Luoghi citati: Firenze, Roma