Pescara: processo alla madre che sfruttava la sua bambina

Pescara: processo alla madre che sfruttava la sua bambina Iniziato ieri in tribunale: 11 gli imputati Pescara: processo alla madre che sfruttava la sua bambina Dovranno essere rifatte le perizie psicologiche e ginecologiche sulla piccola Sabrina - Respinte numerose altre eccezioni della difesa (Dal nostro corrispondente) Pescara, 26 febbraio. Con una serie di eccezioni procedurali è iniziato davanti ai giudici del tribunale di Pescara (pres. Viscione, giudici a latore Conti e Grilli; p.m. Amicarelli), il processo per Sabrina, la bimba di 10 anni che per un anno e mezzo è stata costretta dalla madre a prostituirsi. Sul banco degli imputati, undici squallidi personaggi, compresa la madre, Rosaria Del Calzo, 28 anni, notissima «lucciola» della Riviera pescarese. E' accusata di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione della figlia; corruzione di minorenne; concorso in violenza carnale; concorso in estorsione e rapina. Questi ultimi reati sono maturati, secondo l'accusa, nel corso di uno sconcertante ricatto fatto ai danni di un cliente della bimba prostituta, Luigi D'Amico, che siede come detenuto con gli altri sul banco degli imputati. Non meno pesante appare la posizione processuale del protettore della donna, Luigi Chicchi, 31 anni, muratore. Il Chicchi, che secondo l'accusa quotidianamente abusava della bambina, deve rispondere di estorsione, rapina e violenza privata ai danni del D'Amico, e inoltre di violenza carnale ai danni di Sabrina, atti osceni, sfruttamento della prostituzione di Sabrina e della mamma. Gli altri nove imputati sono tutti clienti della piccola Sabrina e, prima di lei, della mamma: Altorino Ranalli, 60 anni, pensionato, di Mutignano di Pineto; Tommaso Giovannetti, 32 anni, muratore, di Loreto Abrutino; Carmine Alonzo, 36 anni, meccanico, di Pineto; Mario Cimino, 28 an¬ ni, di Pineto, operaio; Pasquale Di Santo, 42 anni, commerciante di pollame, d: Pasciano (Teramo); Luigi D'Amico, 33 anni (si tratta del cliente rapinato e ricattato), rappresentante di commercio, pescarese; Antonio Tini, 38 anni, muratore, di Montesilvano; Nicola Di Cesare, 60 anni, pensionato, di Pescara; Luigi Pavone, 36 anni, meccanico, di Montesilvano. L'accusa per tutti, tranne che per il Pavone, è di presunta violenza carnale. Il Pavone deve rispondere soltanto di corruzione di minorenne. Il processo si è aperto con una fittissima schermaglia di eccezioni, che hanno messo in dubbio la prosecuzione dell'istruttoria e del dibattimento. Gli avvocati della Del Calzo hanno sostenuto la nullità della perizia psicologica su Sabrina e anche del certificato medico dal quale risulta che Sabrina è stata defiorata. Questo perché non sono stati avvertiti né prima né dopo della visita alla quale la bimba è stata sottoposta. Tra l'altro è stata richiesta la perizia psichiatrica della Del Calzo, che sarebbe affetta da psicopatia disaffettiva. Ha poi preso la parola il p.m., che ha chiesto il rigetto di tutte le richieste perché infondate, ad eccezione della nullità della perizia psicologica su Sabrina. Il tribunale, dopo oltre un'ora di camera di consiglio, ha accolto le nullità relative alla perizia psicologica ed alla visita ginecologica alla quale è stata sottoposta Sabrina. Ma ha disposto che il processo continuasse. La tragica storia della bimba fu scoperta il 2 gennaio scorso, quando Rosaria Del Calzo, che in casa col suo amante aveva tenuto un festino, si presentò in questura. Luigi Chicchi l'aveva picchiata, e la donna era stata costretta a ricorrere alle cure dei medici in ospedale. In questura, la donna non volle in un primo momento dichiarare i motivi per i quali era stata percossa; di fronte alle incalzanti domande del funzionario però, che sapeva in quale ambiente vivesse la bimba, la snaturata madre è crollata, ha fatto qualche ammissione. Il resto, lo ha detto Sabrina, con i ricordi che giorno per giorno affioravano alla sua mente. a. b.