L'opposizione spagnola contro "elezioni farsa"
L'opposizione spagnola contro "elezioni farsa" Riuniti esponenti antifascisti iberici L'opposizione spagnola contro "elezioni farsa" Nel corso dell'incontro romano (presieduto da Nenni) s'è parlato della possibilità di partecipazione alle ventilate elezioni municipali d'autunno - Presenti, tra gli altri, Carrillo, Camacho Roma, 26 febbraio. Esponenti di quasi mezzo secolo di lotta per le libertà democratiche, contro le dittature fasciste d'Italia e di Spagna, si sono trovati uniti oggi in un grande albergo della capitale. Al centro del lungo tavolo, come presidente dell'incontro, sedeva Pietro Nenni. Ai suoi lati c'erano rappresentanti della «piattaforma di convergenza democratica» (fra gli altri, Enrique Mugica, del partito socialista operaio; Luis Alonzo Novo, segretario dell'unione generale dei lavoratori; Jose Maria Zabala, se- gretario generale del partito carlista) e della «giunta de- mocratica» (fra cui Santiago Carrillo, segretario del partito comunista; Marcelino Ca¬ macho, dirigente delle commissioni operaie; Jose Vidal Beneyeto, della confederazione socialista; Juan Encinar, del partito socialista popolare; Raphael Calvo Serer, monarchico liberale). Presentandoli, Pietro Nenni ha detto: «Sono i rappresentanti qualificati delle forze che conducono una durissima fotta per conquistare in Spagna le libertà democratiche, strappare l'amnistia generale per tutti i condannati e gli esuli, avviare rapidamente un processo che porti a libere elezioni o a una Costituente che decida della forma dello ■ Slato e della forma di governo da dare al Paese. Con molti di loro ho ricordi che risalgono alla guerra civile spagnola. Con l'amico Carrillo mi trovai in una sera tragica, agli inizi della guerra: insieme raccogliemmo il corpo di un giovane italiano, uno dei primi caduti, morto in com- ! battimento. Si chiamava Già I vanni De Rosa». L'anziano leader socialista ha proseguito: «Sono passati quarant'anni, e noi che ne ab-biamo trascorsi venti sotto una dittatura sappiamo i sa-crifici, la fiducia, le sconfitte, mai la resa, di questa condizione. Essi hanno detto no a Franco, e ora ribadiscono no al franchismo senza Franco ». Sui rapporti fra «giunta» e «piattaforma» hanno parlato i socialisti Mugica e Vidal, il carlista Zabala e il monarchi- co Serer: «Un'unità esìste di fatto, non solo formalmente. Siamo diversi. Ma lavoriamo per un comune obiettivo, una rottura democratica». Mugica ha aggiunto: «Esiste nel Paese una crescente mobilitazione, cui il governo risponde in modo fiacco e incerto. Ieri un operaio è caduto sotto il fuoco della "Guardia civile" e un compagno è stato arrestato. La democrazia limitata che il governo tenta di far apparire all'estero è un simulacro ». La formula di una «rottura democratica concordata» è stata illustrata da Carrillo. «Si tratta — egli ha detto — di cercare un accordo con chi, all'interno delle istituzio ni e in primo luogo nell'eser cito, ritiene impossibile una trasformazione interna della dittatura, un cambiamento con il minimo di violenza possibile. Tutto dipende non solo da noi, ma anche dalla comprensione dei partners di questa negoziazione. Altrimenti, il Paese entrerebbe in un perìodo in cui la violenza non potrebbe essere esclusa. Nessuno potrà impedire che la volontà popolare di autodeterminarsi, senza tutori imposti da dentro o da fuori la Spagna, possa a un certo punto esplicarsi». Sul movimento sindacale spagnolo, e sull'impetuosa crescita delle organizzazioni dei lavoratori, Camacho ha parlato, indicando anche le scadenze prossime e la «linea italiana» come punto di riferimento. Si è parlato quindi di pro| spettive di unificazione delle diverse tendenze socialiste. Una divergenza si è profilata: fra comunisti e socialisti, a proposito delle ventilate elezioni municipali dell'autunno. Mugica ha detto: «Non abbiamo preso una decisione, se parteciparvi o no. Dipenderà dalla pressione popolare e dall'esistenza o meno delle condizioni preliminari: libertà di espressione, di riunione eccetera». Carrillo è stato drastico: «Finché non esisteranno in Spagna le libertà democratiche, qualsiasi elezione sarà una farsa. E noi non ci presteremo a recitare in nessuna commedia». Liliana IVI a ci co
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