Dagli strani animali esotici agli sposi nella casa nuova

Dagli strani animali esotici agli sposi nella casa nuova CRONACA DEGLI SPETTACOLI ALLATELEVISIONE Dagli strani animali esotici agli sposi nella casa nuova Cominciamo subito con quel che abbiamo lasciato indietro ieri per ragioni di spazio, e parliamo quindi del debutto, l'altra sera, de L'opera selvaggia, programma in sei puntate di quell'illustre documentarista francese che è Frédéric Rossif. Di Rossif abbiamo già visto un paio d'anni fa un reportage dal titolo «L'apocalisse degli animali» in cui attraverso splendide immagini egli denunciava il pericolo dell'estinzione di molte specie e la minaccia portata dalle distruzioni dell'uomo. Questo nuovo documentario, una produzioiie italo-francese (Rai e Télé-Hachette di Parigi), ci è parso decisamente meno drammatico, almeno nel debutto. Si tratta in sostanza, da quei che abbiamo capito, di un viaggio che Rossif ha compiuto in alcune parti del globo (Venezuela. Iran, India) alla ricerca di fauna preistorica, ma anche di flora e di sistemi di vita umana che conservino una precisa impronta di arcaicità in violento contrasto con la ?iostra dimensione civilizzata, tecnologicamente perfezionata ecc. ecc. Nella prima puntata siamo stati accompagnati nelle fitte foreste del Venezuela a far la conoscenza con bestie rare e bizzarre di cui, nella nostra colpevole ignoranza scientifica, non sospettavamo nemmeno l'esistenza: il gattotigre con gli occhi immensi da cacciatore notturno, il capibara, un flemmatico roditore detto maiale acquatico, l'impressionante bradipo, lento e molle, che pare uno stanco uomo coperto da un travestimento carnevalesco, e la lontra gigante, e l'ibis rosso, e altri animali conosciuti, come Varmadillo, il formichiere, il caimano... Sullo sfondo, popolazioni primitive dall'aria incupita e assonnata, o che si scatenano in danze rituali ed esibiscono strumenti musicali antichi, e uno stravagante violino con l'archetto da soffiarci dentro. Documentario di curiosità, di studio, di raffinata « illustrazione »: anche qui Rossif non manca di offrire inquadrature bellissime, come quando riprende il volo dell'ibis o della « fregata » dalle lunghe ali. Qualcuno potrà dire che è un programma troppo evasivo, troppo prezioso, un po' inutile? Inutile non diremmo perché vuole richiamarci al mondo più arcano e più incontaminato della natura: è senza dubbio di un gusto decorativo a volte compiaciuto, ma è chiaro che Rossif intende comunicarci delle impressioni di viaggiatore e di poeta, non farci una lezione scolastica. Ieri un altro esordio, a tarda ora (chissà perché), in fondo al secondo canale: un breve ciclo di telefilm nostiani. Le buffe solitudini, con testi del romanziere e commediografo Silvano Ambrogi. Il primo racconto, «La casa nuova», narra di due sposini che sono andati ad abitare all'estrema periferia di una grande città. I genitori di lei, invitati a cena, non riescono nemmeno a trovare la via, persa tra la campagna e gli ultimi sobborghi, in un labirinto di stradacce piene di buche. E cos'rì due sposini s'adattano alla compagnia di vicini di casa di una stupidità desolante... Siamo incondizionatamente favorevoli a telefilm fabbricati in casa, che riproducano storie. ! stati d'animo, ambienti che tutti noi conosciamo bene perché ci viviamo dentro. E siamo lieti che ad essi contribuiscano scrittori rinomati. Purtroppo «La casa nuova», che aveva uno spunto genuino e ironico anche se non originalissimo, è stata realizzata in maniera non del tutto soddisfacente: lentezza di ritmo e parsimonia eccessiva di esterni che invece erano indispensabili per far vedere il luogo isolato e un po' terrorizzante, vero protagonista del telefilm. Simpatici gli interpreti: abbiamo ritrovato Anna (la brava Teresa Ricci) in un ruolo di sposina in attesa di bebé; per padre aveva ancora e sempre Roldano Lupi. Accanto a loro Stefano Satta Flores e Adriana Innocenti. u. bz.

Persone citate: Adriana Innocenti, Roldano Lupi, Rossif, Silvano Ambrogi, Stefano Satta Flores, Teresa Ricci

Luoghi citati: India, Iran, Parigi, Venezuela