Piange Rocco Lo Presti "Mai visto il Coggegi"

Piange Rocco Lo Presti "Mai visto il Coggegi" Interrogato per l'omicidio di C eretto Piange Rocco Lo Presti "Mai visto il Coggegi" In lacrime nega tutto - Ma secondo le accuse si sarebbe recato ad Dibassano due giorni prima del sequestro - Gl'inquirenti dicono: "Per la prima volta è stata identificata un'intera organizzazione mafiosa" « Non conosco Giovanni Caggegi, non sono mai stato nella sua cascina di Orbassano. Non so nulla del sequestro e dell'omicidio di Mario Ceretto. Sono innocente, dovete credermi »: e per suggellare questa accorata dichiarazione. Rocco Lo Presti, 39 anni, impresario edile di Bardo necchia in odore di mafia, da | sedia mava sette mesi in soggiorno obbligato all'Asinara, colpito da mandato di cattura per il « caso Ceretto », è scoppiato a piangere nella piccola stanza dell'Ufficio Istruzione, alla presenza dei magistrati Sorbello e Pochettino, del difensore Albanese e dell'aw. Zancan di parte civile. Fuori, seduta su una la moglie del boss tre- L'intirrogatorio di Lo Presti è durato due ore e mezzo, dalle 19 alle 21,30 di mercoledì. Era arrivato dal carcere di La Spezia, e vi ha fatto ritorno ieri mattina: per il momento il giudice istruttore Sorbello ha disposto che l'indiziato sia custodito in una cella di isolamento, per evitare contatti con altri detenuti. « Nega tutto, ostinatamente, come se intendesse coprire qualcosa o qualcuno. Una lìnza difensiva strana, dalla quale potrebbero emergere, prima o poi, delle novità » è stato il commento di chi ha assistito all'interrogatorio. Quali le accuse contro « il signore di Bardonecchia »? Quattro persone del clan Caggìgi hanno detto ai magistrati, sia pur con sfumature diverse: « Rocco Lo Presti conosceva bene Giovanni (Caggegi, ndr.) ed era in rapporto di affari con lui. E' venuto, più di una volta, nella cascina di Orbassano: l'ultima è stata il 21 maggio scorso (due giorni pri ma del sequestro dell'industriale A di Cuorgnè, trovato morto una I settimana dopo, ndr.) ». Ammissioni gravi, come si vede, e abbastanza precise. Ma c'è | di più. Giovanni Caggegi, proprietario della cascina « della morte », nel cui campo fu scavata la j tomba del rapito, non solo avrebbe confermato di conoscere il boss di Bardonecchia, ma, nel tentativo di scagionarlo dalle accuse dei familiari, l'ha messo an- I cora più nei pimi. « Si, è venuto nella mia cascina — avrebbe det- : to Caggegi — perché doveva portarmi dei puntelli che mi servivano per un lavoro di muratura ». Spiegazione ingenua e poco convincente: è assurdo pensare che Rocco Lo Presti si muova da Bardonecchia e si rechi a Orbassano per una commissione tanto banale e futile. Ma non è finita. Gli accusatori continuano: « Era in compagnia di Demetrio Curatola, detto "Zu Mimmo ", che guidava un'auto lussuosa ». « Zu Mimmo » è finito anche lui in carcere, con l'accu- sa di concorso nel sequestroomicidio di Ceretto, ed è considerato braccio destro di Domenico Tripodo, uno d3i personaggi più in vista della mafia calabrese, in carcere da oltre un anno per omicidio (mentre il figlio, Venanzio Antonino, 26 anni, è stato arrestato per la vicenda dell'industriale di Cuorgnè). Lo Presti si è chiuso in se stesso, ha datto « no » a tutto. « Mai Disio Caggegi, mai sentito parlare di " Zu Mimmo " e di tutti gli altri. Ho visto soltanto di sfuggita, una volta, Tripodo figlio ». Secondo 11 dott. Sorbello, l'Inchiesta è ormai vicina alla conclusione; i carabinieri hanno fatto un ottimo lavoro, è la prima volta in Italia che la magistratura riesce a mettere a nudo l'orI ganizzazione di un sequestro a ' scopo di estorsione, dai capi fino all'ultimo manovale. A grandi linee, i ruoli dei 20 e più imputati si vanno delineando. A fine primavera potrebbero essere rinviati a giudizio. Rocco Lo Presti, preoccupato, lascia la Procura

Luoghi citati: Bardonecchia, Cuorgnè, Italia, La Spezia, Orbassano