Rumor: "Gli Usa tacciono dobbiamo fare luce noi,, di Guido Guidi

Rumor: "Gli Usa tacciono dobbiamo fare luce noi,, Il ministro degli Esteri sugli scandali Cia e Lockheed Rumor: "Gli Usa tacciono dobbiamo fare luce noi,, Washington non intende, per il momento, fornire l'elenco dei 50 uomini politici e dei 40 giornalisti italiani che sarebbero stati finanziati dal servizio segreto americano - Vedrà invece se trasmettere la documentazione completa sulle bustarelle per gli aerei "Hercules" Roma, 26 febbraio. Nessuno può farsi grandi illusioni: l'Italia deve fare affidamento soltanto sulle proprie risorse per accertare l'esistenza di responsabilità nello scandalo Cia e in quello Lockheed. Le informazioni fornite da Mariano Rumor alla commissione Esteri della Camera non consentono dubbi: seppure previste, sono ampiamente deludenti e tutti i parlamentari intervenuti nella discussione non hanno fatto nulla per nascondere la loro legittima delusione. Gli Stati Uniti, infatti, non intendono per il momento (ma si tratta di una riserva formale) fornire l'elenco dei 50 uomini politici e dei 40 giornalisti italiani (cosi almeno dicono talune indiscrezioni) che sarebbero stati finanziati dalla Cia (Central Intelligence Agency) mentre si sono «riservati» (un termine molto diplomatico per nascondere una decisione già presa) di trasmettere la documentazione completa sulle «bustarelle» distribuite dalla Lockheed per vendere 14 aerai da trasporto militare al ministero della Difesa. «Ma è nostro fermo proposito — ha assicurato ai deputati il ministro degli Esteri — non trascurare ogni sforzo per entrare in possesso di tiltti gli elementi comunque utili a un definitivo accertamento della verità». D'altro canto — ha anche sottolineato l'onorevole Rumor nel suo intervento introduttivo di una discussione che si è protratta per sette ore consecutive —, «di fronte a ipotesi gravi e serie come quelle evocate dalle due vicende, occorre che la coltre di indiscriminati sospetti sia dissolta e il più rapidamente possibile nell'interesse di tutti. Credo che dì fronte all'impegno della magistratura il dovere del governo sia di for- dire ogni possibile collaborazione ». I tentativi compiuti dal ministero degli Esteri italiano negli Stati Uniti sono stati numerosi: il nostro ambasciatore a Washington — ha ricordato Rumor — si è rivolto (28 gennaio 1976) personalmente all'assistente segretario di Stato, Joseph Sisco, non appena fu noto che la commissione Pike aveva accertato taluni interventi della Cia, sotto forma di finanziamento, nella vita politica italiana. Sisco in un primo momento ha smentito che la Cia avrebbe stanziato 6 milioni di dollari in favore di uomini politici italiani; poi ha spiegati- al nostro diplomatico che soltanto il presidente Ford avrebbe potuto decidere sa trasmettere all'Italia il rap¬ porto Pikb aggiungendo che.l comunque, Ford aveva chie- I sto al Congresso di sopprimere taluni brani del documento ] «da lui ritenuti nocivi per la ! sicurezza e la protezione degli interessi degli Stati Uniti». Un altro tentativo è stato: compiuto il 13 febbraio: ma il risultato è stato identico a | quello precedente. Neppure sul caso Lockheed la situazione è confortante. I documenti sull'indagine compiuta dal Congresso (commissione presieduta da Church) seno arrivati in Italia intorno al 4 febbraio e sono stati subito trasmessi alla procura j della Repubblica di Roma. Mancavano alcune pagine e i funzionari della sottocommissione senatoriale hanno spie gato che era stato deciso di non pubblicarle perché relati- ; ve a documenti presentati dalla Lockheed. Il governo italiano ha insistito, ma la ri-1 sposta è stata negativa. Sei1 giorni or sono, il nostro ambasciatore è tornato a incontrarsi con il senatore Church. il quale gli ha spiegato che la richiesta avrebbe dovuto esse- ; rs rivolta al Dipartimento di Stato chiarendogli a voce il contenuto delle pagine mancanti e le cancellazioni che esistono nel testo consegnato al nostro ministero degli Esteri. Le informazioni di Rumor (per la prima volta il dibattito in una commissione parlamentare è stato ripreso dalla televisione a circuito interno per cui i giornalisti hanno potuto seguirlo dalla sala stampa con un sistema che sarà adottato anche dalla commissione inquirente nelle sue riu- Guido Guidi (Continua a pag. 2 in settima colonna) L'on. Mariano Rumor

Persone citate: Church, Joseph Sisco, Mariano Rumor, Pike, Rumor