Chinamartini punita errori più ambiente

Chinamartini punita errori più ambiente Basket: a Badalona amarezza in Coppa Chinamartini punita errori più ambiente (Dal nostro inviato speciale) Badalona, 25 febbraio. Una bottiglia d'anice e una cravatta per ogni giocatore, una mini-scultura con uno stilizzato don Chisciotte per il presidente Carlo Ercole: con questi regalini sotto braccio, offerti dai dirigenti della Juventud Badalona, quelli della Chinamartini-basket sono ripartiti per Torino dopo la maxi-sconfitta rimediata ieri sera nella prima semifinale di Coppa Korac. Il risultato (107 a 83) è stato una bella festa per il Badalona, un club che circonda la sua squadra di tante parole e tanta passione, un comune alla periferia di Barcellona che ha coinvolto pure II sindaco nella vicenda cestistica offrendogli proprio dopo questo successo la presidenza onorarla. Al banchetto ufficiale, dopo la partita, si sono sentiti discorsi calorosi e simpatici In catalano, un idioma atipico con espressioni foneticamente bizzarre per i giocatori italiani che lo hanno classificato a metà strada Ira il bergamasco e il romagnolo. Non si è capito molto, se non il senso generale, di quei discorsi: e purtroppo abbiamo l'impressione che nemmeno della partita appena finita I giocatori avessero capito troppo, al di là del significato di una sconfitta tanto grossa e tanto grave. « Dobbiamo recuperare 24 punti e possiamo farcela, martedì prossimo a Torino. Restituiremo al Badalona anche le botte, oltre all'umiliazione » dicevano, a caldo (a bruciatura appena subita) Riva e compagni. Oggi, al momento di partire, la rabbia è sfumata e non viene sostituita da una precisa, sicura diagnosi della disfatta, come osserva giustamente il « general manager - De Stefano: « Abbiamo perso per tante cause messe assieme, non per una precisa mancanza da parte nostra: e la squadra non sa bene individuare quale sia stato il motivo di fondo della crisi ». Quindi conviene sottolineale bene le componenti del successo di questa scatenata Juventud che ha saputo sfruttare implacabilmente le proprie armi sul piano della tecnica, della tattica e dell'ambiente. MEDIE DI TIRO — Sotto l'aspetto tecnico la Juventud Badalona ha fatto valere soprattutto la sua grande precisione di tiro. Ha ottenuto una media di realizzazione complessiva del 58 per cento (44 canestri su 64 tentativi) contro il 46 per cento dei torinesi (34 su 73), collezionando punti con le conclusioni dalla media distanza dell'americano Costello nonché dei giganti Santillana, Filba ed Estrada (che, tutti, prediligono il tiro da fuori a quello da sotto) ma pure con il contropiede galoppante della ripresa, quando i • piccoletti » Escoriai e Bosch hanno avviato incursioni continue ad alto ritmo. Merito degli spagnoli, certo, ma anche colpa della Chinamartini che in difesa ha concesso troppo, perdendo alla distanza lucidità e saldezza e che in attacco ha sbagliato la preparazione per il tiro prima ancora che il tiro (ed ecco la - voce » tattica a favore del Badalona). ZONA E CONTROPIEDE — Tatticamente la Juventud ha fatto il massimo: ha tenuto il confronto con la difesa individuale, ha dilagato quando ha adottato la * zona • dilensiva come base per il contropiede, ha evitato gli affanni quando ha dovuto destreggiarsi contro il « pressing ' dei torinesi. I quali hanno sbagliato tutto nell'attacco alla zona, andando al tiro con molta precipitazione e nessun metodo, picchiando dentro il « muro • avversario offrendosi cosi senza copertura al contropiede: pochi palloni buoni per Lalng, soffocato in mezzo ai • lunghi > del Badalona, nessuna soluzione per il tiro da luori. ARBITRI E TIFO — L'ambiente ha svolto, secondo la tradizione di Coppa, una funzione — come dire? — propellente a favore della squadra di casa. Uno dei due arbitri (il francese Mainini) ha interpretato questo ruolo quasi costantemente mentre il suo collega, il bulgaro Lazarov. è stato più che accettabile, al punto da riceversi fischi, ululati, cartacce e - souvenirs » salivali dai tifosi locali. Il pubblico ha creato l'ambiente giusto, il clima da corrida, nella ripresa, quando le distanze si facevano larghe. Tutto bene per il Badalona. E' la legge di Coppa. La Chinamartini deve solo sperare di poterla applicare a suo favore martedì prossimo a Torino, provando il tutto per tutto per recuperare i 24 punti: ci vorrà grinta, ma anche filo e qualche fischio (degli arbitri) a favore. E una squadra « caricata • al massimo, tonificata pure dal ritorno di Cervino che potrà venir buono per contenere le scorrerie del » pieveloce » Escoriai. Antonio Tavarozzi

Persone citate: Antonio Tavarozzi, Carlo Ercole, Costello, Korac, Lazarov, Mainini

Luoghi citati: Barcellona, Cervino, Torino