Napoli: per le tranvie nove avvisi di reato

Napoli: per le tranvie nove avvisi di reato Lo scandalo sta allargandosi Napoli: per le tranvie nove avvisi di reato (Dal nostro corrispondente) Napoli, 20 febbraio. (a. 1.) Si ingrossa lo scandalo delle Tranvie provinciali napoletane, l'azienda di trasporti pubblici che collega la città ed i comuni dell'entroterra, e di cui è unico azionista il comune di Napoli. Come è noto è in corso un'inchiesta giudiziaria. Negli ultimi mesi della passata amministrazione comunale nonostante il deficit di trenta miliardi di lire e i debiti con il fisco ed una società petrolifera per altri dieci miliardi, erano stati assunti centinaia di impiegati sotto la spinta di pressioni clientelari. Dopo l'arresto di due sindacalisti dipendenti delle Tpn, accusati di truffa aggravata — avrebbero intascato tre milioni e mezzo di lire per concedere un posto di bigliettaio ad un amico — si registra una pioggia di comunicazioni giudiziarie nei riguardi del Consiglio di amministrazione, ritenuto responsabile dell'enorme spreco di denaro e della situazione di bancarotta dell'azienda. Oggi i dipendenti delle Tpn hanno rivelato che nei sette depositi sono fermi, per mancanza di pezzi di ricambio, circa 130 veicoli delle Tran¬ vie, cioè oltre un terzo delle vetture in circolazione. Il sostituto procuratore Italo Ormanni ha inviato le comunicazioni al presidente, Matteo Gramanzini, del psi, all'amministratore delegato, avv. Giovanni Passeggia, de, al direttore generale, ing. Marcello Rossetti, ed ai componenti il consiglio di amministrazione: il socialdemocratico Russo Quirino, il socialista Grillo, i democristiani Pezzullo e Piscopo ed i liberali Rusciani e Cavezza. L'unico rimasto fuori dallo scandalo è il prof. Libero Mancuso, comunista, dimessosi l'anno scorso per divergenze sxlXV«allegra» gestione dell'azienda. Sono tutti indiziati di peculato per distrazione, per avere avallato le assunzioni di circa 800 dipendenti, in prevalenza con la qualifica di alunno d'ordine, reclutati fra i segretari delle sezioni politiche, professionisti, ex assessori comunali, imprenditori edili ed anche un noto cantautore napoletano. Gli automezzi, per il mancato acquisto dei pezzi di ricambio, rimanevano immobilizzati nei depositi e il disservizio nei trasporti era pagato soprattutto dai lavoratori pendolari, costretti spesso a raggiungere Napoli a piedi.

Persone citate: Giovanni Passeggia, Italo Ormanni, Libero Mancuso, Marcello Rossetti, Matteo Gramanzini, Pezzullo, Piscopo, Rusciani, Russo Quirino

Luoghi citati: Napoli