Sandokan e i "tigrotti,, all'assalto della moda

Sandokan e i "tigrotti,, all'assalto della moda Il Salone a Bologna per l'inverno 1977 Sandokan e i "tigrotti,, all'assalto della moda (Nostro servizio particolare) Bologna, 20 febbraio. La stagione di cui si occupa la prima edizione 76 di Modamaglia è l'inverno. Non, naturalmente, quella che sta morendo, con qualche intemperanza ma tutto sommato con tepidi fiati già primaverili, ma il prossimo, a cavallo fra il '76 ed il 1977. La moda corre, ci fa vivere in anticipo e per fortuna si contraddice. Infatti la maggior parte degli stands del salone bolognese sono ambientati, in omaggio al solito Sandokan, non solo sullo stile di un'India colonia- le e di maniera, ma di un'estate calda, in veranda, con sedie e poltrone di bambù, all'ombra di daghe, scimitarre e vestiti da principe sahariano. In effetti questi filati rustici, aridi, compositi e nervosi, queste tuniche asciutte e lievi hanno la prerogativa di riparare dal freddo come dalle brezze di una primavera inclemente, dai calori di un'estate intemperante: il completo di maglia che traversa le stagioni — e i fusi orari — è un poco il protagonista di questa edizione, agguerrita e semplice, di Modamaglia, all'insegna di cotoni opachi e ondulati, di lane sottili e calde come l'alpagas. Immagini avventurose legate al revival esotico di Sandokan, giungle fantasiose in grafie nitide su sfondi decisi, personalizzano la collezione di Ates: Wouson coordinati con i colli asimmetrici, allacciature laterali, accenni di piccole arricciature a racchiudere i fianchi movimentano i tre pezzi; gonne affusolate ma con il fondo a normale ampiezza per un passo disinvolto, pulì orientaleggianti nella linea delle spalle dal controllato volume, cardigan prolungati a righe verticali in lane diverse, di colore e di titolo, in uno speciale canneté che resta al di qua del gessato ma ne serba la fluida scomposizione e poi nuovissimi montgomery con il cappuccio. Una suggestione di stile diverso ma coerente nel minimo comune denominatore dell'esotismo, evoca le decorazioni di certi templi Incas, per isolate immagini, a zone centrate e ingigantite, sul petto dei maglioni tradizionali, totem di colore selvaggio su fondi beige, intriganti ed inediti Questo decorativismo a cui far ricorso nella cautela di passaggio fra linea morbidaenfiata e la nuova diritta-fluida, ha parecchie frecce al suo arco. La Perugina, ad esempio, non si contenta di rendere allegri di righe vivaci i suoi pulì e cardigan, ma vi sovrappone, eseguite da ago, a punto pieno, con le stesse lane, figurette naturalistiche e scherzose. Noemi scompone e ricompone i filati bois de rose e marron dei suoi tre pezzi, in maglia rasata e appena operata per gonna e cardigan, [a rombi e losanghe per la mantellina che li ricopre. C'è la voglia di verticalizzare tuniche e cardigan-paltò e il desiderio di far assumere nuove apparenze ai capi eseguiti con mohair e boucle della passata stagione: si notano così pulì con cappuccio e maglioncini esili che arieggiano la spugna, compatta e ferma, nella loro maglia aperta mentre le gonne da sera, in cotone e seta, appaiono ricoperte di fettuccia arcobaleno, fermata ad ago in arabeschi molto piacevoli. Calò tende a fornire magliette e cardigan in sintonia con giacche o giacconi di tessuto, evidenziandone gli identici filati impiegati in accezione diversa. Non si deve dimenticare che parlando di maglieria bisogna includere nel discorso il tessuto in maglia, soprattutto il jersey. Stampato negli stessi disegni del velluto delle gonne, della seta delle camicette, diventa scialle frangiato da Azner Relì, si trasforma in fodera armoniosamente ripetitiva dei disegni africaneggianti, nei lunghi cardigan a zone di jacquard e di punti in geometrico rilievo, folti di colori digradanti. Molti dei più nuovi pantaloni, ampi e orientaleggianti, sono proprio in jersey e i pulì, le casacche scorciati a losanga ne avvalorano il lato esotico, chiedendo aiuto alle tinte decise del Medio ed Estremo Oriente. La suggestione di Paesi lontani e ancora intatti nella loro peculiare cultura fa storia anche nei filati offerti per i campionari della futura primavera-estate 1977: le mischie di cotone, lino, lana di Avia hanno i colori del deserto, la mano ruvida e opaca dei cotoni indiani o le esplosive tinte nette delle lacche, dei vasi cinesi, per golf, tuniche di linea squadrata, con il colore a zone più rilevate, nelle maniche, mentre spoglio e a tinta unita resta il corpo del modello. Si tratta di filati con nome indiano in omaggio all'ultimo kolossal televisivo. Al contrario, bene ancorati nell'area mediterranea sono i nomi dei filati in cotone, lana e acrilico della Red Line in toni trascoloranti dal beige al violaceo, dal bianco al grigio, dall'azzurro ad un blu polveroso. Lucia Sollazzo

Persone citate: Ates, Calò, Lucia Sollazzo

Luoghi citati: Bologna, Estremo Oriente, India