Franchi tiratori bocciano Elia dc

Franchi tiratori bocciano Elia dcIl seggio all'Alta Corte Franchi tiratori bocciano Elia d Stupore per la "fumata nera": il candidato aveva l'appoggio dei partiti di maggioranza (Dalla redazione romana) Roma, 19 febbraio. Il professor Leopoldo Elia, candidato ufficiale della de, non è stato eletto stasera dalle Camere giudice della Corte Costituzionale. La nuova «fumata nera» è la più clamorosa: sul nome di Elia, infatti, era stato raggiunto un accordo tra tutti i partiti dell'arco costituzionale. I risultati della votazione sono i seguenti: Elia 545 voti; Bucciarelli Ducei 52; Carraro 23. Le schede bianche sono state 110; i voti dispersi 10; le schede nulle 47. Tra queste ultime, 21 recavano la scritta «Maria Fava in Hercules». Pertini, dopo aver letto i risultati della votazione, ha annunciato che ci sarà una nuova seduta perché «nessuno ha ottenuto la maggioranza prescritta». Alla prossima elezione, basterà una maggioranza inferiore di quella che oggi era indispensabile per la fumata bianca: tre quinti dei componenti dell'assemblea dei senatori e dei deputati invece dei due terzi. Subito dopo la votazione, è cominciata la caccia al franco tiratore. «Forlani ha colpito ancora», è stato il primo e più maligno commento, quello dell'onorevole Achilli, socialista. In altre parole, i socialisti (e tanti altri parlamentari) accusano chi nella de è seguace della linea della centralità di aver bocciato Elia (moroteo), approfittando del segreto dell'urna. Numerosi de respingono naturalmente l'accusa, ritorcendola verso i socialisti. Dice il socialista Filsetti: «E' incredibile, inqualificabile l'atteggiamento dei democristiani che, dopo due votazioni andate a vuoto, dopo l'accordo con i gruppi degV altri partiti, dopo la riunione dei direttivi di ieri, hanno fatto mancare un così rilevante numero di voti. Si calcola infatti che su circa 400 parlamentari de soltanto 150 hanno votato per il prof. Elia». L'on. Gerardo Bianco, membro del direttivo de della Camera, ha dichiarato «E' un [ [ fatto grave che ci siano state tante defezioni. E' sperabile che si ritrovi quella necessaria compattezza di gruppo nella prossima votazione. Le polemiche vanno tenute rigorosamente all'interno delle sedi dei partiti e non esternate con atti di indisciplina ingiustificati. Comunque, anche in questa occasione si può rilevare una certa faciloneria da parte dei dirigenti dei due gruppi de, che meglio avrebbero fatto a coinvolgere nelle decisioni tutti i parlamentari». Il comunista Coccia ha dichiarato: «E' la dimostrazione del prevalere nella de delle lotte di fazione, delle faide interne che, oltre a costituire il pruno colpo contro il nascente governo, riversano tali tensioni siti paese impedendo il completamento di organi costitutionali, e compromettendo così la stessa legalità repubblicana». Le altre votazioni per l'elezione del quindicesimo giudice della Corte costituzionale che dovrà insediarsi a Palazzo della consulta, si ebbero il 29 ottobre ed il 26 novembre 1975. In tutte e due il candidato ufficiale della de fu l'on. Brunetto Bucciarelli Ducei. Sul suo nome non fu possibile raggiungere l'accordo.

Persone citate: Achilli, Brunetto Bucciarelli Ducei, Bucciarelli Ducei, Carraro, Coccia, Forlani, Gerardo Bianco, Leopoldo Elia, Maria Fava, Pertini

Luoghi citati: Roma